IC7 - Il commento di Deborah Fait
Dal 26 al 31 luglio 2021
Il gelato avvelenato dal BDS
Sono settimane ormai che in Israele si parla del boicottaggio di Ben&Jerry la catena di gelaterie che da anni deliziano i palati dei bambini e dei più grandi. Riprendo l'argomento perché ho letto sul JP di venerdì 30/7 che Bennet Cohen e Jerry Greenfield, i fondatori, hanno appena dichiarato di amare Israele ma, nello stesso tempo, di appoggiare la campagna di boicottaggio ideata da Unilever (società madre di B&J). Hanno anche detto di non avere più alcun controllo sulla società ma di approvare la sua politica contro Israele. Bravi, niente da dire, si dichiarano ebrei orgogliosi e innamorati di Israele ma sono felici del boicottaggio. Una magnificenza dal punto di vista della coerenza e della giustizia. Tutte le energie di Unilever sono concentrate su Israele, solo su Israele, evidentemente il BDS, l'organizzazione neonazista che imperversa nel mondo per creare sempre più fanatico antisemitismo, ha fatto un buon lavoro.
La vignetta di Dry Bones: il gelato Ben and Jerry's aderisce al boicottaggio contro Israele
È stata posta una domanda all'azienda per sapere se boicottaggi del genere sono stati fatti anche contro altri paesi. Nessuna risposta. Niente, silenzio assoluto, un silenzio che parla chiaro. Nessun boicottaggio verso dittature come la Turchia che occupa Cipro, contro la Cina che occupa il Tibet, contro l'Iran che ha distrutto la Siria, contro la Russia che occupa la Crimea e parte dell'Ucraina. Mi fermo perché se dovessimo fare un elenco dei paesi dove non esistono diritti civili potrei proseguire per giorni e fermarmi proprio vicino a Israele in quei territori che B&J pare amino molto, mi riferisco all'ANP dove chi dice una parola contro il presidente a vita Abu Mazen, viene sbattuto in galera, giornalisti per primi, o potrei parlare di Gaza che tiene prigioniera da anni un'intera popolazione e ammazza chiunque si opponga al regime di Hamas. Nessuna dittatura è stata boicottata da Unilever ma la democrazia israeliana sì.
La compagnia non manderà più gelati in quelli che chiama TPO (territori palestinesi occupati) e qui ho due domande per il gigante Unilever: 1. Nei TPO vivono anche palestinesi e a loro i gelati glieli date? Agli ebrei no e agli arabi sì? Questa sì che si chiama giustizia. Sarà interessante vedere come faranno, negozi arabi gelati, si; negozi ebrei gelati, no. 2. Inoltre, signori Unilever, deve avete appreso che esistono dei "territori palestinesi occupati"? Su Invicta Palestina? Ve lo hanno detto i neonazi del BDS? Avete forse fatto uno studio personale, così, tanto per non passare per razzisti ignoranti? Evidentemente nessuno deve aver loro insegnato che "quei" territori si chiamano Giudea e Samaria e che difficilmente si può far passare un territorio che è il cuore di Israele e che si chiama Giudea per arabo. Solamente l'ignoranza crassa, l'ipocrisia e l'odio contro gli ebrei e il loro paese possono arrivare a considerare un simile immorale boicottaggio. Le attività del BDS (Co-fondato dal cervello malefico di un arabo che tra l'altro vive e ha studiato, in nome dell'apartheid che declama, a Tel Aviv, Omar Barghouti) sono tutte rivolte contro Israele per isolare il paese economicamente, culturalmente e politicamente. Il suo fine è delegittimare Israele e la sua esistenza e negare agli ebrei il diritto all'autodeterminazione e arrivare alla fine dell'esistenza dello stato ebraico. Lo stesso Barghouti ha detto che il suo movimento si oppone all'esistenza di Israele e nel 2013 ha dichiarato che - La "Palestina" non accetterà mai uno stato ebraico sul suo territorio-. Dire che quest'uomo sia un pazzo megalomane è inutile quanto evidente ma il guaio è che la sua organizzazione è come la mafia, una piovra che allunga i suoi tentacoli avvelenati in ogni paese del mondo. Solo in Spagna esistono 40 organizzazioni sorelle "Red Solidaria Contra la Ocupatiòn de Palestina" (RESCOP). Uno degli slogan è "Drink the blood of our dead children, bottled in bottles of Israeli juice". "Bevi il sangue dei nostri bambini morti, imbottigliato in bottiglie di succo israeliano".
Il BDS è cresciuto nel 2001 alla conferenza di Durban, Sud Africa, dove ha distribuito migliaia di libercoli antisemiti dei Protocolli dei Savi di Sion e immagini di Hitler e dove, armati di bastoni e manganelli, hanno bastonato ogni ebreo che fosse loro capitato a tiro. Una dei supporter del BDS in USA è Rashida Tlaib, membro di quel movimento antisemita chiamato The Squad che fa parte del Congresso americano e che comprende Alexandra Ocasio-Cortez, Ilhan Omar, Ayanna Pressley, Jamaal Bowman e Cori Bush. Tutti membri del Partito Democratico di Biden e attivissimi contro Israele. Il boicottaggio del gelato è quindi una delle sconcezze che divertono i tanti odiatori di Israele però, come si dice, "Non sputare in cielo che in faccia ti torna". Aspettiamo fiduciosi tanto Israele vince sempre. Ha vinto contro i ghetti, contro i pogrom, contro l'Inquisizione, contro millenni di persecuzioni, ha vinto contro Hitler tornando alla Terra dove si è trasformato in tutta la sua forza perché ogni israeliano è consapevole che, come disse Benjamin Netanyahu: "Se gli arabi deponessero le armi, due minuti dopo ci sarebbe la pace. Se Israele deponesse le armi, due minuti dopo non ci sarebbe più Israele". Al BDS diciamo, boicotta pure ma ricordati che Never again non è solo uno slogan, è molto di più.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"