Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 29/07/2021, a pag.10 con il titolo "Contro le teste bacate da credenze irrazionali non c'è nulla da fare", il commento di Diego Gabutti.
Diego Gabutti
Sarà anche vero che i complotti non esistono, e che lo «stile paranoide» (così lo ha battezzato Richard Hofstadter nel suo Lo stile paranoide nella politica americana, uno studio del 1965 che esce adesso da Adelphi) è una lettura allucinata e maniacale degli eventi, lontana dalla realtà come la luna dal suo riflesso tremolante in fondo al pozzo. Ma il problema, con le allucinazioni ideologiche, è che spesso prendono sostanza. Quando l'opinione cospirativa e paranoide cresce a opinione prevalente (com'è successo con l'antisemitismo nella Germania di Hitler, con i «kulaki» in Urss, o con l'odio per l'adulto occhialuto e alfabetizzato nella Cambogia di Pol Pot) non c'è semplicemente modo d'impedire che il delirio complottista dilaghi nel mondo reale fino a sopraffarlo. Inutile dimostrarne l'infondatezza col due più due quattro del raziocinio. Viviamo su questo pianeta, uno stadio evolutivo dopo l'altro, da milioni di anni, e abbiamo sperimentato nel tempo ogni sorta di contromisura (filosofie, religioni, illuminismi e ddl) senza mai venire a capo del pensiero selvaggio, dei pregiudizi, delle ossessioni sociali, delle credulità, che a loro volta evolvono, insieme all'umanità, attraverso sempre nuove varianti (Ufo, Illuminati, Bill Gates, Banchieri, Satanasso, «Conticidio», Perfidi Giudei, Nazismo Sanitario in tema di vaccini).
Un'ipotesi complottista particolarmente spericolata è che tutte le teorie del complotto siano diffuse in realtà da una sola centrale e che il complotto globale consista proprio nel mettere in giro teorie del complotto a generale intorbidamento delle acque. Non è vero, naturalmente. Ma è una metafora efficace. C'è un solo complotto riuscito, infatti, ed è il complotto promosso dai complottomani quando dichiarano guerra ai nemici del popolo, di Dio, della tradizione o (a scelta) del progresso, oggi anche della libertà d'infettare e d'infettarsi. Lasciando da parte l'imperscrutabile perché, non è difficile capire che il salto dalle ossessioni politiche, religiose o razziali deliranti alle sciagure che abbiamo conosciuto nei secoli deriva più dalla genetica, cioè dal legno storto dell'umanità, che dalla metafisica, come mostrano di credere i demagoghi quando invocano leggi più severe, stanziamenti più generosi, pistolotti, pipponi e ore scolastiche d'educazione civica sempre più invasiva. Contro le teste bacate da credenze irrazionali non c'è semplicemente difesa, palliativi a parte: pazienza, finché è possibile, e repressione, quando lo stile di pensiero paranoide supera la misura e c'è odore di catastrofe nell'aria.