Non è vendetta L'operazione a Nablus non è una vendetta per la strage nel kibbutz, ma Il Messaggero vuole farlo credere ai lettori
Testata: Il Messaggero Data: 14 novembre 2002 Pagina: 17 Autore: un giornalista Titolo: «Cisgiordania, truppe speciali israeliane occupano Nablus»
Un giornalista scrive:
"Il premier Ariel Sharon e il suo sfidante Netanyahu affilano le armi in vista delle primarie del Likud." E in vista di altri attentati terroristici, più che altro, ma questo il giornalista non lo dice. "Com'è successo ieri con un'operazione in grande stile" In grande stile? In che senso? "a Nablus, in Cisgiordania"
una delle sedi dei terroristi "dove i militari hanno arrestato una trentina di militanti" terroristi "soprattutto appartenenti ad Hamas" terroristi di un movimento che ha come unico scopo quello di distruggere lo Stato di Israele Se non così fosse, perchè almeno trenta "militanti" sono stati arrestati? "Decine di carri armati e veicoli blindati israeliani, appoggiati da elicotteri, sono entrati prima dell'alba nella cittadina nel nord della Cisgiordania. E' la risposta al raid di domenica notte, nel kibbutz Meretz, dove sono rimasti uccisi cinque persone (tra le quali una madre con i due bambini)" Si parla di vendetta. Un concetto terribile e fuoriviante: Israele vuole la pace, non la vendetta, e l'esercito israeliano interviene per la sicurezza dello stato. Non così per i palestinesi, con i kamikaze che si fanno saltare in aria vicino a civili inermi. Se Nablus nasconde i terroristi, Israele come dovrebbe comportarsi? "E mira a rastrellare terroristi e kamikaze palestinesi"
Israele mira ad arrestare i terroristi per la propria difesa. "La radio israeliana annuncia: "Le truppe hanno ricevuto mandato di rimanere sul posto tutto il tempo necessario a distruggere le infrastrutture delle organizzazioni terroristiche palestinesi, a seguito dei segnali di allerta giunti dall'area. E sempre nella notte gli elicotteri "Apache" avevano lanciato diversi missili su una fonderia del quartiere palestinese di Zeitun, nella città di Gaza, la stessa già colpita lunedì mattina presto, che secondo gli israeliani era una fabbrica clandestina delle armi utilizzate per gli attentati." L'esercito israeliano ha cercato di prevenire altri attentati terroristici distruggendo una fabbrica di morte. "La reazione politica dei palestinesi non si è fatta attendere. Il ministro di gabinetto, Nabil Shaath, ha detto che le "continue aggressioni israeliani rendono molto difficile avanti gli sforzi per ritornare al processo di pace. Questa è una guerra d'aggressione. E ieri i palestinesi hanno incontrato per due ore, a Gerico, l'inviato statunitense, David Satterfield, impegnato da giorni con le parti in colloqui preliminari sul "piano di pace" elaborato dal "quartetto di Madrid". Abbiamo sottolineato una volta di più -ha spiegato Satterfield, al termine dell'incontro - l'importanza di concludere questa spirale di violenza". La conclusione dell'articolo sembra volere far credere al lettore che l'operazione israeliana fosse semplice frutto di vendetta. Perchè continuare a parlare di spirale di violenza? Come se non bastasse, l'immagine sopra all'articolo: un'immagine che pregiudica la posizione israeliana: miliari israeliani con carri armati a Nablus. Una foto per dimostrare quanto siano deboli i palestinesi, che nella foto non si vedono proprio. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla redazione del Messaggero. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita.