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Italia Oggi Rassegna Stampa
29.06.2021 'Terroristi folli'? Fuorviante
Commento di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 29 giugno 2021
Pagina: 13
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Tutti i terroristi sono dei folli?»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 29/06/2021, a pag.13 con il titolo "Tutti i terroristi sono dei folli?" il commento di Roberto Giardina.

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Roberto Giardina

Venerdì pomeriggio a Würzburg, un giovane somalo ha ucciso a coltellate tre persone, ferisce altre sette, tre in pericolo di vita. Perché parlarne ancora dopo quattro giorni, un tempo lunghissimo nell'éra dell'informazione online? Perché ancora in Germania si dibatte sui motivi del killer. Terror und Wahn, è il titolo ieri sull'intera terza pagina della Süddeutsche Zeitung, terrore e follia non si escludono. Il somalo sarà un pazzo ed anche un fanatico religioso. Ma le autorità, polizia e politici, esitano a definirlo un terrorista. Solo l'AfD ha denunciato la strage come atto di terrore islamico. E' un errore fatale lasciare campo libero al partito dell'estrema destra, a tre mesi esatti dalle elezioni (il 26 settembre). Sono tutti pazzi i terroristi? Secondo le norme, è proibito rivelare l'etnia dei protagonisti di fatti di cronaca nera ed è consentito riportare solo le iniziali, o al massimo il no- me e non il cognome. Ma nei filmati dei testimoni si vede chiaramente che non è tedesco. Dato che per molti non è chiaro quale sia il nome e il cognome in arabo, i giornali li citano a caso, si sa dunque che il giovane di Würzburg si chiama Jibril Abdirahman, oppure il contrario, nato nel 1997 a Mogadiscio, giunto nel maggio del 2015 in Germania. Non gli hanno riconosciuto lo status di esule politico, ma è stato accolto, non è un clandestino. Fino a novembre del 2019 risiedeva a Dresda all'est, poi si è spostato a Würzburg, in Baviera, e non si perché. Uno sbalzo tra due realtà sociali molto diverse. Era in cura per gravi problemi psicologici, ma non veniva considerato pericoloso, e non era controllato. Tutto qui, ma la preoccupazione delle autorità è dimostrare che non ha agito per motivi religiosi. E' un cane sciolto, un folle, senza contatti con organizzazioni terroristiche. Ha agito ausichtlos, ha scelto le vittime wahlos, ha detto il capo della polizia Gerhard Kellert, senza motivo, e le vittime le ha scelte a caso. Sono morte, ha aggiunto, perché si trovavano al momento sbagliato nel posto sbagliato. Una frase fatta. La lingua tedesca aiuta a restare nel vago: si scrive menschen, esseri umani, solo la Bild Zeitung, sempre scorretta, ha precisato che erano tutte donne. Ha ferito gravemente un Kind, neutro, dopo giorni si è scoperto che era una ragazzina di undici anni. Tra i feriti, solo un uomo, non grave, che ha cercato di fermarlo. Ha sempre aggredito donne. Per caso, o perché erano più deboli? Gridava Allah è grande, e appena catturato ha detto agli agenti che la sua era una Jihad, la personale guerra santa, nella sua stanza è stato trovato materiale probabilmente dell'Isis. Sarà un folle, ma nella sua follia è stato guidato da una logica precisa, non ha ucciso senza controllo. Come Abdullah al H., il si Gerhard Kellert ciano di 21 anni, che il 4 ottobre a Dresda ha aggredito a coltellate una coppia di omosessuali in vacanza, uccidendone uno e ferendo gravemente il compagno. Solo dopo una decina di giorni i giornali hanno rivelato chi fosse il killer. Era appena uscito dal carcere dopo una condanna a 3 anni. Si sapeva che era molto pericoloso, e le autorità avevano raccomandato di controllarlo a vista. Com'era possibile 24 ore su 24? Aveva fatto perdere le tracce già il primo giorno. La psicologa che lo esaminato nella perizia ha spiegato che era afflitto da complessi di colpa. Era stato spedito in Europa a 15 anni dal padre, perché trovasse lavoro, mantenesse la sua numerosa famiglia in Siria, e in quanto minorenne una volta accolto avrebbe potuto chiamare in Germania genitori e fratelli. Non c'era riuscito, e si sentiva perduto a causa dei turbamenti che provava a causa delle donne che vedeva circolare libere per strada. Ha aggredito i due turisti perché erano peccatori. Con la loro morte, avrebbe riconquistato il paradiso. E non si è pentito. Se tornerà libero potrebbe tornare a uccidere, è stato il giudizio della psicologa. Abdullah è stato condannato all'ergastolo, ma potrebbe tornare libero fra 15 anni. Donne e omosessuali non sono vittime scelte a caso, come si vuol credere. La figura della donna, e la sua accettazione, è l'ostacolo maggiore all'integrazione, avvertono i responsabili dell'accoglienza.

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