Se papa Francesco appoggia i portuali che boicottano lo Stato ebraico Ricevuta una delegazione da Genova: 'Non carichiamo armi dirette in Israele'
Testata: La Repubblica Data: 24 giugno 2021 Pagina: 2 Autore: la redazione della Repubblica Titolo: «Ricevuti dal Papa i portuali che fermano le navi delle armi»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA - Genova di oggi 24/06/2021, a pag.2 l'articolo "Ricevuti dal Papa i portuali che fermano le navi delle armi".
Mentre il Vaticano cerca di influenzare la politica italiana più di quanto faccia regolarmente, intervenendo nel dibattito sul ddl Zan, papa Francesco riceve una delegazione di portuali genovesi impegnata a boicottare il carico di armi dirette a Israele e a Paesi arabi sunniti pragmatici. Il Papa ha appoggiato senza mezze misure il boicottaggio dei portuali, confermando così l'ostilità mai sopita della Santa Sede nei confronti dello Stato ebraico.
Ecco l'articolo:
Papa Francesco
Papa Francesco ha incontrato, al termine dell'udienza generale, un piccolo gruppo dei portuali di Genova che negli ultimi mesi più volte hanno impedito il carico di armi e munizioni sulle navi dirette a Israele o a paesi della coalizione araba che sta bombardando lo Yemen per ottenerne la capitolazione. "Avete coraggio a non caricare le armi", ha detto loro il Papa che ha anche scherzato sulla proverbiale parsimonia dei genovesi, che in questo caso contrasta con l'atteggiamento di questi lavoratori che stanno rischiando il posto e anche subiscono denunce penali per il loro rifiuto di svolgere quello che ritengono sia un sevizio immorale. "Siamo padri di famiglia, non vogliamo che siano uccisi altri bambini", hanno spiegato al Papa. Il Papa si era speso molto per loro quando nei mesi scorsi aveva detto: 'bene hanno fatto questi lavoratori a bloccare le navi'. Un rappresentante dei portuali ha anche potuto incontrare in privato il Papa che ha dato tutto il suo appoggio e la sua solidarietà alle lotte portate avanti. Cinque esponenti del Collettivo autonomo dei lavoratori portuali sono anche indagati dalla Procura di Genova per le manifestazioni.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante