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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.06.2021 IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Hamas e la strategia degli incendi
Dal 14 al 19 giugno 2021

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 giugno 2021
Pagina: 1
Autore: Astrit Sukni
Titolo: «IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Hamas e la strategia degli incendi»
IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 14 al 19 giugno 2021

Hamas e la strategia degli incendi

Hamas official threatens more explosive balloons into Israel | The Times of  Israel
Terroristi di Hamas preparano il lancio di palloncini incendiari

In Israele, dal 2018 ad oggi, sono stati bruciati 4200 ettari di terreno a causa degli incendi causati da palloncini e aquiloni lanciati da Gaza dai terroristi palestinesi verso il sud di Israele. Gli incendi sono esplosi anche nel Negev occidentale, devastando le foreste di Be’eri e Kissufim, due polmoni verdi nel cuore del deserto.  I palloncini incendiari sono dannosi anche per i terreni agricoli perché un terreno agricolo bruciato e non più fertile si traduce in danno economico per i vari kibbutzim che vivono principalmente di agricoltura. Ai terroristi palestinesi non interessa nulla dell’agricoltura perché se solo avessero un minimo di interesse non avrebbero distrutto i vari kibbutzim che si trovavano nella  striscia di Gaza prima che gli ebrei lasciassero definitivamente Gaza nel 2005. 

Netanyahu Wants Palestinians to Pay for Fire-Kite Damage | Hamodia.com

Israele ha prontamente risposto al nuovo lancio di palloncini incendiari da parte dei terroristi palestinesi. Nel 2019 ci fu un grosso incendio nella foresta amazzonica in  Brasile e gli ambientalisti di tutto il mondo si attivarono per incolpare il presidente Bolsonaro per avere permesso che parti della foresta venissero bruciate. Ci fu una grande mobilitazione, persino i vari capi di stato ebbero a pronunciarsi in difesa della foresta amazzonica. Addirittura Greta Thunberg corse in difesa delle foreste brasiliane. Invece per gli incendi dolosi avvenuti nel sud di Israele, per mano dei terroristi palestinesi, non si è mossa nessuna associazione ambientalista. Nemmeno la ragazzina svedese, forse perché era impegnata a bacchettare i leader mondiali riuniti in Cornovaglia per il G7. Per Greta i problemi ambientali sono il barbecue e le pattuglie acrobatiche sui cieli di Cornovaglia. Ci farebbe molto piacere se la signorina Thunberg usasse la stessa dedizione per difendere le foreste e l’agricoltura del sud di Israele. Ma forse la difesa dell’ambiente naturale di Israele da parte degli ambientalisti e attivisti li mette in cattiva luce davanti ai palestinesi e non vorrebbero mai essere etichettati come “sionisti che rubano le terre ai palestinesi”.  Ma Israele saprà porre rimedio anche ai palloni incendiari con o senza l’aiuto degli ambientalisti da salotto.

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Astrit Sukni - IC redazione

takinut3@gmail.com

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