Riprendiamo dalla agenzia ADNKRONOS di oggi, 10/09/2021, l'articolo "Ambasciatore Israele, 'Carta Hamas esorta a uccidere ebrei' ".
A destra: Dror Eydar
(Adnkronos) - La Carta di Hamas auspica la distruzione d’Israele e l’uccisione degli ebrei. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano Dror Eydar in un’audizione alla commissione Esteri del Senato dove ha portato ai presenti una traduzione in italiano della Carta, manifesto fondante del movimento islamista palestinese, formulato nel 1988 e da allora «di fatto mai cambiato». «Ecco il motto di Hamas: ’Allah come suo scopo, il Profeta come suo modello, il Corano come sua costituzione, il jihad come sua via, e la morte per la gloria di Dio come suo più caro desideriò », ha detto l’ambasciatore. Eydar ha poi citato diverse passi della Carta di Hamas, fra cui: «Israele sarà stabilito, e rimarrà in esistenza finché l’islam non lo ponga nel nulla, così come ha posto nel nulla altri che furono prima di lui». «Una delle purtroppo ben note citazioni nello Statuto - ha proseguito il diplomatico - è tratta dalla tradizione orale musulmana e dice: ’L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: O musulmano! C’è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo».
Il simbolo di Hamas
Eydar ha poi sottolineato che la Carta proclama «l’istituzione di uno Stato islamico» e respinge ogni idea di accordo di pace con Israele. Nell’Articolo 13 del loro Statuto, cita l’ambasciatore, si dichiara che «le iniziative di pace, le cosiddette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico. In verità, cedere qualunque parte della Palestina equivale a cedere una parte della religione ... Non c’è soluzione, se non il Jihad. Le iniziative, le proposte e le conferenze internazionali sono perdite di tempo ed esercizio di futilità». Infine l’ambasciatore fa notare che la carta rivendica per i musulmani tutte le terre un tempo conquistate, il che, sottolinea, potrebbe comprendere anche la Sicilia, che era un emirato musulmano tra il nono e l’undicesimo secolo. «Il Movimento crede che la terra di Palestina sia un sacro deposito (Waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione ... Questo è lo status [della terra] nella Sharìa, e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani le hanno consacrate rendendole terre Waqf per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio», è il passaggio della carta citato da Eydar.
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