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Italia Oggi Rassegna Stampa
09.06.2021 Germania, elezioni in Sassonia: perdono gli estremisti
Commento di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 09 giugno 2021
Pagina: 13
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Socialisti tedeschi a picco: 8%»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 09/06/2021, a pag.13 con il titolo "Socialisti tedeschi a picco: 8%" il commento di Roberto Giardina.

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Roberto Giardina

Sachsen-Anhalt (Sassonia-Anhalt)

Quel che mi piaceva nei politici tedeschi era la sincerità. Un minuto dopo una sconfitta, già al primo annuncio delle proiezioni, in tv ammettevano: «È colpa mia». Non voglio esagerare. Seguivano subito le giustificazioni sul perché avessero sbagliato, mai tuttavia davano la colpa agli altri, ai compagni di partito troppo deboli, tanto meno agli avversari. Adesso sono cambiati, e vanno assomigliando sempre più ai colleghi italiani. Manca ancora il «mi avete frainteso», temo che presto lo diranno anche in tedesco. Tra le doti di un politico ci dovrebbe essere il saper parlare. Se viene frainteso, dovrebbe essere colpa sua. Domenica, dopo il voto in Sassonia-Anhalt, regione della scomparsa Ddr, ultimo test prima delle elezioni nazionali (il 26 settembre), non ho sentito nessuno degli sconfitti ammettere di aver sbagliato. La Linke, all'estrema sinistra, è crollata da oltre il 16% all'11% non è più un partito popolare, benché l'Est dovrebbe essere la sua roccaforte. La colpa? Dei cristianodemocratici che hanno radicalizzato la campagna elettorale, invitando i sassoni a far fronte contro l'AfD, i razzisti della destra. Davvero? Ma a livello nazionale, le previsioni li danno al 6% contro il 9,2% del 2017, pericolosamente vicini allo sbarramento del 5%. Rischiano di non entrare al Bundestag. Forse la colpa è del Covid. Sempre a sinistra, i socialdemocratici domenica sono scesi all'8%, il peggior risultato di tutti i tempi. Colpa di essere rimasti alleati al governo della Cdu. Nel resto della Germania, sono inchiodati al 15%, lontani dal 20% ottenuto 4 anni fa, sempre il più disastroso risultato dalla fine della guerra. Colpa di Frau Merkel che divora i suoi alleati. In Sachsen-Anhalt, i verdi migliorano di pochi decimali, restano sotto il 6%, superati anche dai liberali. Il leader Robert Habeck è stato l'unico a fare un relativo mea culpa: abbiamo compiuto errori a livello nazionale, ma non è potuto andare oltre per cavalleria. Gli sbagli fatali sono colpa di Annalena Baerbock, candidata alla Cancelleria. Toccava a Robert ma ha dovuto cedere il passo a Annalena, perché è una donna. Ma la colpa fondamentale è dei tedeschi dell'Est che non capiscono la politica ecologica, sostiene Annalena, e degli attacchi di tutti i partiti contro di lei, colpevole di essere la favorita. La colpa della Linke, e anche dell'Spd, è in realtà di non essere abbastanza di sinistra, ha spiegato Die Welt, che sarà un giornale conservatore ma non ha sempre torto. La Linke sarebbe andata meglio se avesse ascoltato i consigli di Sahra Wagenknecht, la leader caduta in disgrazia perché ha il torto di dire e scrivere verità scomode: si è puntato sull'ideologia gender, seguendo il trend, e si sono trascurati i problemi dell'emigrazione. Chi si preoccupa è subito accusato di razzismo. Si arriva a relativizzare il nazismo e la Shoah, copiando paradossalmente i nostalgici dell'AfD. Il politically correct mette sotto accusa l'uomo bianco, si cancella la cultura occidentale, si mettono al bando i classici, da Omero a Dante, a Goethe e Schiller. Se siamo tutti colpevoli, i nazisti lo sono meno. Non dobbiamo più sentirci schiacciati dal passato. Nel 1986 era iniziata la grande discussione sul «passato che non passa», aperta da Ernst Nolte, lo storico accusato di aver relativizzato Auschwitz. Ma non lo disse mai. Aveva sostenuto che il nazismo si era imposto «anche» come reazione allo stalinismo. Il gulag prima di Auschwitz. Sempre a sinistra sono state dure le critiche a Israele: si sorvola sui missili, circa 4mila, lanciati da Hamas su Tel Aviv e Gerusalemme, per condannare solo la reazione israeliana. L'antisemitismo ritorna in Germania o, meglio, diventa più evidente, ma a sinistra non si osa denunciare gli immigrati musulmani, sempre per il timore paradossale di essere incolpati di razzismo. Ovvio, che sia colpa anche di antisemiti tedeschi ma hanno rialzato la testa perché vedono che si esita a colpire gli atti di violenza compiuti dai musulmani. Per non condannare gli arabi, non difendi gli ebrei. Ci pensano i conservatori, o almeno quelli che vengono definiti tali. Lo erano, a loro insaputa, quelli che fino a ieri votavano per i socialdemocratici e per la Linke?

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