Amira Hass
Cara Deborah, l’ANP di Abu Mazen ha ricevuto 40.000 dollari per finanziare la famiglia di due terroristi che avevano ucciso in un attentato due israeliani. UNRWA ha ripreso a essere finanziata dalla Agenzia Onu dopo che Trump aveva chiuso i rubinetti americani. Biden li ha riaperti. C’era da aspettarselo, gli USA ritornano alla politica di Obama! Gli israeliani se ne accorgono? Non capiscono che tra Hamas e Abu Mazen l’obiettivo è comune?
Annamaria Borletti
Gentile Annamaria,
Gli USA tornano alla politica di Obama, come era prevedibile una volta eletti Biden e Kamala Harris e l'ONU rimane sulla politica di sempre. Avrà sentito che i due dirigenti dell'URNWA che avevano ammesso la precisione dei combattimenti di Israele nel tentativo di salvare vite umane palestinesi, suscitando le rabbiose proteste di Hamas, sono stati licenziati in tronco. Saranno probabilmente sostituiti da persone fedeli al terrorismo e alle menzogne: Hamas ordina, l'ONU obbedisce e paga fior di soldoni. In questo mondo disgraziato i cattivi hanno la meglio quindi vediamo anche che Abu Mazen ha regalato 40.000$ alla famiglia di due terroristi assassini di due israeliani. Il denaro servirà per ricostruire la loro casa demolita dell'IDF. Non c'è che dire, il vecchio dittatore ama il proprio popolo, soprattutto ama chi ammazza ebrei. Gli israeliani lo sanno e sanno che tra Hamas e Fatah non esiste differenza ma il problema è enorme ed è un cane che si morde la coda perché il mondo intero è contro di noi e difende i palestinesi di qualsiasi corrente siano. Quando Israele risponde agli attacchi di Hamas deve stare attento a non colpire troppo forte se no intervengono gli amici dei nemici e ci costringono al cessate il fuoco. Se impediamo che Hamas o Abu Mazen ricevano soldi dai paesi donatori, Hamas ricomincia a tirare i missili su tutta Israele e Fatah va avanti con gli accoltellamenti a Gerusalemme, Israele deve rispondere per difendere i propri cittadini, Hamas allora urla "aiuto, aiuto" e l'ONU ordina di nuovo il cessate il fuoco. Così all'infinito. E' deprimente, lo so, ma è questa la situazione aggravata dal fatto che nessun paese, parlo delle grandi potenze e delle Nazioni Unite, vuole aiutarci a eliminare Hamas in modo diplomatico e politico e non permettono a Israele di farlo. Io non vedo al momento una soluzione definitiva pacifica né di guerra a meno che non rinascano, contemporaneamente, Menachem Begin e Moshè Dayan.
Un triste ma cordiale shalom
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Gentilissima Deborah, ho letto l'articolo che la sig.ra Amira Hass , giornalista israeliana, ha pubblicato sul quotidiano Haaretz in merito alla riduzione delle forniture di energia elettrica a Gaza da parte di Israele : a causa dei danneggiamenti causati dal conflitto, dieci giorni dopo il cessate il fuoco le forniture erano ancora limitate ( 116 Megawatt contro i 190 Megawatt antecedenti il conflitto ) proprio come durante la settimana e mezzo di ostilità. Se non ci fosse stato di mezzo un tragico conflitto , direi che questo articolo ha un'intrinseca comicità , ormai l'ideologia rende del tutto inutile l'analisi dei fatti. Andando con Ordine :
- Hamas spara contro Israele oltre 4.000 razzi e missili.
- Israele , come avrebbe invece fatto qualsiasi altro stato sotto attacco militare, non vuole rispondere con un analogo quantitativo di razzi e missili perchè avrebbe fatto una strage di molte migliaia di palestinesi.
- I militari israeliani infatti non hanno l'abitudine di spararsi sui piedi ( come ha fatto Hamas che ha fatto cadere circa 800 razzi all'interno della striscia di Gaza
- tanto per le vittime palestinesi dei suoi stessi razzi viene comunque incolpata Israele ), la striscia di Gaza non dispone di sistemi antimissile, i civili palestinesi vengono utilizzati da Hamas come scudi umani ed é a loro interdetta la possibilità di proteggersi.
- Israele si limita quindi a distruggere in volo il maggior numero possibile di razzi e missili che le vengono lanciati addosso con il sistema IRON DOME ( costosissimo ) e cerca di distruggere le rampe di lancio di Hamas , operazione non semplice perché Hamas le installa su scuole, edifici civili, ovunque ci sia la possibilità di utilizzare i palestinesi come involontari scudi umani. Israele però, secondo la signora Amira Hass, dovrebbe continuare a rifornire la striscia di Gaza di elettricità senza alcun taglio alle forniture, perchè altrimenti si metterebbero in pericolo gli ospedali di Gaza ( peraltro dotati di generatori ). Il fatto che un'organizzazione terroristica che utilizza i cittadini come scudi umani si preoccupi del buon funzionamento degli ospedali è una novità assoluta : quello che è certo invece è che l'elettricità è indispensabile per qualsiasi tipo di produzione ( anche per produrre i bottoni di una camicia ) ed è quindi del tutto evidente che Hamas utilizza l'energia elettrica fornitagli da Israele in primis per ricostruire il proprio arsenale di missili e razzi da lanciare contro Israele non appena se ne presenterà di nuovo l'occasione. Cosa dovrebbe fornire poi Israele ad Hamas ? Anche i gas per le operazioni di saldatura ? Si tratta di gas che vanno maneggiati con cura e difficili da trasportare in sicurezza , pertanto in effetti è un po' complicato farseli inviare da qualche paese amico. Se dopo Il D-Day, di cui ricorre in questi giorni l'anniversario, un giornalista parigino avesse chiesto al direttore di Le Figaro di pubblicare un articolo in cui potere accusare i " cattivi generali " anglo americani Montgomery e Eisenhower di avere ridotto con le loro azioni militari le forniture di energia elettrica dei tedeschi, credo che il direttore del giornale avrebbe richiesto come minimo un immediato ricovero del giornalista nel reparto neurodeliri, se non altro per controllarne il tasso di alcolemia nel sangue. Oggi invece il capovolgimento dei fatti è la norma : l'aggredito è il cattivo perchè osa perfino difendersi ; mentre chi vuole sterminarti con un lucido disegno politico e con azioni militari è un martire a cui devi fornire perfino la corda con cui un giorno spera di poterti impiccare. Cordiali saluti
Enrico Stradoni
Gentile Enrico,
Non dovrei aggiungere nemmeno una parola alla sua lettera, se non un grande e sentito standing ovation. La sua analisi è perfetta. La sig. Amira Hass è da anni una delle giornaliste più pericolosamente e tragicamente "comica" di Haaretz ma è in ottima compagnia, basterebbe nominare un altro pezzo da novanta del giornale in questione, Gideon Levi. Fanno a gara per scrivere le cose più assurde contro Israele, cose cui non crederebbe nemmeno un bambino dell'asilo in grado di ragionare. Sappiamo però che Haaretz viene pubblicato in inglese, credo anche in francese, e, se in Israele, sono pochi quelli che lo leggono, all'estero il numero aumenta drammaticamente ed è così che costoro seminano odio contro il paese dove vivono e che, particolare non di poco conto, li paga profumatamente. Tra le altre cose la Hass, in quanto ebrea, era stata sbattuta fuori da Gaza proprio da Hamas ma il suo amore è talmente grande che lei continua a difenderli, scrivendo una marea di stupidaggini per lo più vergognose e ignobili. Qualcuno diceva che nel 2021 le ideologie dovrebbero lasciare spazio alla capacità di discernimento ma non è così. Chi è affetto da ideologia, soprattutto se terzomondista, non può farne a meno, è cibo utile e necessario al suo cervello vuoto.
Un cordiale shalom