Su OR una velina contro Israele Demonizzato lo Stato ebraico, sminuiti i crimini dei terroristi di Hamas
Testata: L'Osservatore Romano Data: 06 giugno 2021 Pagina: 4 Autore: la redazione di OR Titolo: «Proteste palestinesi per un nuovo insediamento»
Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 06/06/2021, a pag. 4, l'articolo "Proteste palestinesi per un nuovo insediamento".
Oggi OR pubblica la solita velina contro Israele. Vengono riportate prima - e con maggiore evidenza - le risposte israeliane ai terroristi, in modo da demonizzare quelle e attenuare le azioni criminali di questi. Come se non bastasse, viene messa in dubbio la natura terrorista del movimento Hamas, descritto come "un gruppo palestinese considerato da molti Paesi come una organizzazione terroristica". La parola "terrorista" viene d'altronde in tutto il pezzo sostituita con "palestinese".
Ecco l'articolo:
Oltre 100 palestinesi sono rimasti feriti venerdì sera in scontri con i militari israeliani nei pressi di Nablus. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa. I palestinesi stavano protestando contro la costruzione di un nuovo insediamento israeliano vicino Beita, in Palestina. Hamas, un gruppo palestinese considerato da molti Paesi come una organizzazione terroristica, aveva indetto ieri una "giornata di collera" contro gli insediamenti in Cisgiordania. La protesta si è concentrata in sette punti della regione. Secondo quanto riportano i media locali, sul monte Sabih, vicino Nablus, si sono verificati gli incidenti più gravi. Come accennato, centinaia di persone provenienti dal vicino villaggio di Beta si sono dirette verso un grande avamposto israeliano, Eviatar, allestito nelle ultime settimane su terre reclamate dagli agricoltori palestinesi. I soldati sono intervenuti per disperdere la folla. Ad Eviatar — dicono i media — vivono già alcune decine di famiglie israeliane malgrado l'avamposto non abbia nemmeno ricevuto i permessi dal governo. La settimana scorsa, sul monte Sabih, un palestinese era stato colpito a morte dall'esercito e decine di altri erano stati feriti. Proseguono, intanto, i lavori e le trattative per la ricostruzione della Striscia di Gaza dopo undici giorni di bombardamenti. Ieri «mezzi e squadre egiziane hanno attraversato il passaggio di Rafah per smantellare i detriti a Gaza» ha annunciato l'agenzia ufficiale del Cairo, la Mena, riferendosi all'unico ingresso nella Striscia non controllato da Israele.
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