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Deborah Fait
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Il risultato del 'tutti fuorchè Bibi' 04/06/2021
Il risultato del 'tutti fuorchè Bibi'
Commento di Deborah Fait

A destra: Naftali Bennett, Benjamin Netanyahu

"Rak lo Bibi" letteralmente "Solo non Bibi", lo hanno detto all'infinito; nelle manifestazioni a rehov Balfour a Gerusalemme, lo hanno gridato per mesi, dopo che il primo ministro è stato ufficialmente indagato per quelle che, nei mesi, si stanno dimostrando accuse preparate allo scopo di far rotolare il Re dal suo scranno. Il risultato è una bella insalata russa. Sarà interessante vedere chi se la mangerà e, soprattutto, chi la digerirà, pesante com'è. In quello che dovrebbe essere il nuovo governo, ci sono dentro tutti. Quelli che, fino alla mezzanotte di giovedì 2 giugno, si sarebbero presi a morsi a vicenda si sono stretti in un abbraccio mortale in cui stritolare Netanyahu e pare che stavolta ce l'abbiano fatta. Era divertente vedere Naftali Bennet (Yamina- La destra) e Merav Michaeli (Avodà-Labor) cinguettare l'uno vicino all'altra, sorridendosi affettuosamente, soli e appartati in un banco della Knesset.

La telecamera ogni tanto li riprendeva, sembravano due fidanzatini. Nel frattempo Ayelet Shaked (Yamina) andava avanti e indietro a braccia conserte, seria e apparentemente incazzata come una belva in gabbia, tesa come una corda di violino, alla fine si è placata appena saputo di avere il Ministero delle Giustizia per i primi due anni di mandato. A mezzanotte Yair Lapid ha telefonato al presidente uscente Reuven Rivlin per dirgli "Abbiamo il governo". Insomma è stata una serata divertente anche perché tutti i più bravi giornalisti e commentatori dei media israeliani riuniti nello studio di N12, si sganasciavano dalle risate. Il guaio è che i prossimi giorni non saranno tanto divertenti e, se la Knesset, il 14 del mese, approverà questo governo multicolore e composito sarà ancor meno divertente. Come se la caverà Naftali Bennet, che indossa la kippà ed è più a destra di Bibi, con una coalizione che detesta i religiosi, parla ancora di -occupazione-, chiama gli israeliani di Giudea e Samaria "coloni"? E con gli arabi del partito Raam che durante l'ultima guerra non hanno certo fatto il tifo per Israele? L'accordo del "Rak lo Bibi" alla fine è stato firmato da tutti e adesso aspettiamo. Netanyahu non è senza colpe, intendiamoci, questa situazione l'ha creata anche lui e il suo carattere impetuoso del -facciotuttoio-. Benjamin Netanyahu è stato senza dubbio il miglior ministro che Israele abbia avuto, invidiato da tutti, da chi ci ama e da chi ci odia.

Ogni cittadino di Israele deve essere così onesto da dirgli grazie per tutto il bene fatto al paese e averlo portato ad essere fra i primi del mondo in tutto ciò che fa, dall'economia, alla scienza, alla medicina, all'agricoltura, alla difesa del paese. Bibi è un grandioso oratore, un politico geniale, un'intelligenza vivissima però è anche, a suo danno, un accentratore e questo non gli ha portato le simpatie di altri politici meno brillanti di lui ma pur sempre dediti al paese. Ad ogni elezione da cui usciva vincitore, dal 1996 ad oggi, oltre al premierato si teneva sempre un paio di ministeri, non ha mai voluto avere un delfino eppure di personaggi valenti il Likud ne aveva in abbondanza. Il risultato è che tanti se ne sono andati, hanno formato altri partiti e partitini e adesso lo stanno rimandando a casa dopo 12 anni consecutivi di governo. Per la prima volta nella storia di Israele abbiamo avuto un nuovo governo e un nuovo presidente nello stesso giorno. Isaac (boojie) Herzog è il nuovo presidente di Israele. Miriam Peretz, l'altra candidata, gli ha augurato, abbracciandolo, buon lavoro. Lei non voleva candidarsi ma il popolo che la ama e la rispetta l'ha voluta e l'ha votata, alla fine però ha vinto il politico, non l'accademica. la Knesset gli ha dato 87 voti contro i 27 di Miriam Peretz, eroina d'Israele, madre di quattro figli di cui due morti in guerra, uno in Libano e il secondo a Gaza. Miriam Peretz, Premio Israele 2018, grande sionista, grandissima educatrice, una donna, un'intellettuale orgoglio di Israele, ha perso contro il politico un po' scialbo, ma rampollo di una dinastia di tutto rispetto. il nonno fu rabbino capo d'Irlanda, il padre Chaim Herzog sesto presidente di Israele. Lui, finora sempre secondo ( mi ricorda il destino di Shimon Peres) finalmente è arrivato primo!

Staremo a vedere cosa succederà con questo nuovo simil-governo, al momento sembra stiano già litigando, io ho una sola grande paura: gli islamisti che farebbero arretrare di almeno 50 anni lo stile di vita israeliana oggi all'avanguardia nel mondo. Hanno già detto che le nostre leggi liberali, democratiche e completamente gay-free, gli fanno schifo. Bene, finora abbiamo scherzato, abbiamo dimostrato al mondo intero di non essere un paese di apartheid, adesso non ci restano che le elezioni, tanto per cambiare. Forza Israele, ce la fai sempre e ce la farai anche questa volta in barba a tutti.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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