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Avvenire Rassegna Stampa
06.11.2002 Una montagna di menzogne
Una montagna di menzogne per sostenere una tesi, altrettanto menzognera, prefabbricata

Testata: Avvenire
Data: 06 novembre 2002
Pagina: 2
Autore: Luigi Geninazzi
Titolo: «Il capitale enorme dilapidato da Sharon»
"Alla fine Sharon ha gettato la spugna: Israele andrà alle elezioni anticipate. «E' il male minore » ha dichiarato l'ex primo ministro dopo aver preso atto dell'impossibilità di formare un esecutivo con il sostegno dei partiti d'estrema destra. Il male maggiore si è rivelato essere lui: nei suoi due anni di governo, Israele ha conosciuto la peggiore crisi economica e sociale dal 1950,"
a causa della guerra scatenata dai palestinesi, non certo di Sharon, eletto quando la guerra era già in atto
"ha toccato il punto più basso nei rapporti con i palestinesi"
a causa della guerra terroristica che non conosce tregua
"dall'inizio del processo di pace nel 1991"
processo di pace condotto esclusivamente da Israele, mentre da parte palestinese tutti questi anni sono stati impiegati esclusivamente a preparare la guerra
"ed ha vissuto il periodo più sanguinoso dai tempi della guerra del 1967"
a causa del più sanguinoso terrorismo mai condotto dai tempi della guerra del 1967
"«Mai un primo ministro ha goduto di un così ampio sostegno per realizzare così poco» è l'accusa tardiva di Ben Eliezer, l'uomo che insieme a Shimon Peres ha sostenuto e legittimato la politica di Ariel Sharon fino ad una settimana fa, quando il partito laburista decise di uscire dal governo di unità nazionale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di Sharon di tagliare la spesa sociale a favore di studenti e pensionati mantenendo i sussidi agli insediamenti ebraici in Cisgiordania (in questi due anni i coloni hanno beneficiato di aiuti quattro volte superiori a quelli dei ceti più poveri all'interno del territorio israeliano)."
FALSO: i laburisti sono usciti esclusivamente per ragioni di calcolo elettorale
"La misura in realtà era già colma da tempo ma "le colombe" del partito laburista hanno continuato a svolazzare insieme con il "falco" del Likud, parlando di pace mentre quest'ultimo conduceva la guerra."
FALSO: difendeva Israele dal terrorismo
"Nelle loro intenzioni doveva essere la guerra al terrorismo palestinese che da quando è iniziata la seconda Intifada ha fatto strage di 623 israeliani, in gran parte civili."
Sono molti di più, e sono quasi tutti civili
"Ma nessuna delle operazioni militari ordinate da Sharon è riuscita a fermare i kamikaze"
perché le pressioni internazionali hanno sempre impedito a Israele di condurre fino in fondo la lotta al terrorismo
"che dalla repressione indiscriminata contro i palestinesi (1645 morti nei raid israeliani di questi ultimi due anni)"
FALSO: la stragrande maggioranza sono morti facendosi esplodere, preparando ordigni esplosivi, in scontri a fuoco provocati da loro stessi, o fermati mentre stavano per compiere un attentato terroristico
"hanno tratto motivo e perfino sostegno popolare per i loro crimini."
E nel 2000, quando non c'era quasi più occupazione, quando stavano per ottenere uno stato libero e indipendente, da che cosa hanno tratto motivo?
"All'inizio del suo governo, Sharon aveva chiesto dieci giorni di tregua assoluta sul fronte degli attentati per poter riannodare i fili del negoziato di pace."
FALSO: aveva chiesto sette giorni
"Quest'estate, per oltre un mese, sembrò che anche i terroristi fossero andati in vacanza."
FALSO: per oltre un mese Israele è riuscito a sventare in tempo tutti gli attentati
"Ma non ci fu nessuna trattativa. E così ben presto si è ripiombati nel circolo spaventoso di attentati e rappresaglie."
FALSO: non c'è mai stata nessuna rappresaglia: ci sono state unicamente misure per fermare il terrore.
"«Israele ha bisogno di un'alternativa a Sharon» dicono adesso i laburisti che si preparano ad una campagna elettorale tutta in salita. Il Likud invece si sente già la vittoria in tasca. Ma questo non significa che sarà Sharon il vincitore. Nel partito della destra israeliana c'è chi è più a destra di lui, l'ex premier Benjamin Netanyahu deciso a tornare al potere. A differenza di Sharon che ammette in linea di principio la nascita di uno Stato palestinese, Netanyahu non ne vuole sentir parlare. Per ironia del la sorte le elezioni in Israele si svolgeranno quasi in concomitanza con quelle nei Territori palestinesi, volute più che mai da Sharon per sbarazzarsi di Arafat. Ma c'è la possibilità che il leader con la kefiah venga riconfermato ancora una volta dal suo popolo e sia il vecchio generale che gli ha fatto la guerra a dover uscire di scena."

FALSO: è Arafat che da mezzo secolo fa la guerra a Israele, non viceversa

"Il rischio è che Israele si sposti su posizioni sempre più radicali e intransigenti bloccando l'evoluzione democratica dell'Autorità palestinese."

Evoluzione democratica? Un'Autorità palestinese che fa macellare sulla pubblica piazza persone sospettate di collaborazionismo? Che fa condannare a morte attivisti per i diritti umani? Che fa sbattere in prigione giornalisti che criticano? Che finanzia il terrorismo? Che invoca un milione di martiri bambini per uccidere tanti ebrei? Di che cosa sta parlando il signor Geninazzi?

"«Invece di due Stati che convivono pacificamente - è la triste previsione del quotidiano israeliano Haaretz - avremo un miscuglio di fanatismo e di apartheid, Iran e vecchia Africa del Sud». Gli elettori israeliani e palestinesi dovrebbero far di tutto per smentire questa previsione. Il futuro è nelle loro mani."

FALSO: il futuro è nelle mani di un dittatore dalle mani grondanti di sangue che ha assassinato, prima di tutto, il futuro del suo popolo.

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