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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Moked Rassegna Stampa
02.06.2021 Israele, isola nel mare dell'islam
David Meghnagi

Testata: Moked
Data: 02 giugno 2021
Pagina: 1
Autore: David Meghnagi
Titolo: «Un’isola nel mare»
Riprendiamo da MOKED del 02/06/2021, con il titolo "Un’isola nel mare" il commento di David Meghnagi.

Isola di Bergeggi - Wikipedia

“Chi vive in un’isola deve farsi amico il mare”, così recita un antico proverbio arabo. Israele è una piccola isola accerchiata da un oceano arabo e islamico che per decenni l’ha respinta e non l’ha mai realmente accettata. Nonostante l’odio e il rifiuto di cui è stata fatto oggetto, Israele è riuscita a svilupparsi e a crescere ed è questo che non viene perdonato. Ma non è ancora riuscita a vincere la sfida più difficile. Farsi amico il mare da cui è circondata, è per Israele un’esigenza politica e morale. Aprirsi un varco nel cuore dei vicini, risanare le ferite sanguinanti, restituire significato alla sofferenza, immaginare e costruire uno spazio per un futuro diverso è per Israele una necessità, non solo politica: per restare fedeli alla propria vocazione, pur nella consapevolezza di non possedere tutti gli strumenti per giungere a una composizione politica del conflitto con i vicini. Per la saggezza ebraica, grande è chi riesce a trasformare il nemico in un amico. Una sfida che Israele dovrà vincere per restare fedele a se stessa. L’accettazione piena di Israele e della sua esistenza nella sua antica striscia di terra madre, come ebbe a chiamarla Freud in una struggente lettera all’amico Ferenczi, libererebbe l’Islam dalle pastoia di una lettura religiosa del conflitto arabo israeliano e dal contenzioso israeliano palestinese, aprendo la via a un rinnovamento culturale e religioso per tutta la Regione. Il futuro del mondo arabo e dell’Islam poggiano sulla scommessa di una possibile coesistenza in un’area del mondo dove i destini dell’Occidente e dell’Oriente appaiono divisi. Accettare l’esistenza di Israele è per la civiltà araba e islamica la condizione per rompere la catena di violenze e lutti in cui è tragicamente avviluppata. Per Israele la realizzazione delle aspirazioni più profonde che portarono generazioni di giovani a sacrificare le loro esistenze per ricostruire una vita ebraica indipendente. L’Europa e il mondo arabo, l’Occidente e l’Islam, potranno parlarsi se Israele, in pace con il mondo arabo, sarà presente come testimone dei propri lutti e dei loro.

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David Meghnagi

info@ucei.it

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