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Le reazioni inconsulte alla fine della guerra
Commento di Deborah Fait
A destra: ecco come la maggior parte dei media raffigura i terroristi palestinesi In prima pagina del Jerusalem Post del 27 maggio, appaiono tre titoli che fanno comprendere a che livello di infamia siano giunte le istituzioni Internazionali e nazionali di alcuni paesi. La prima notizia è del Consiglio per i Diritti umani dell'ONU (UNHRC) che sta per votare una risoluzione per un embargo delle armi a Israele. Non per impedire che Hamas riceva migliaia di missili e bombe con cui regolarmente attacca Israele e la sua popolazione civile con la solita tecnica vigliacca del 'ndò cojo cojo. No, Hamas può continuare ad armarsi, nemmeno una leggera critica a quello che fa contro i civili israeliani e palestinesi, i terroristi vanno lasciati in pace, l'Iran che li arma e li finanzia non va toccato, quello che preme è accusare Israele e fare in modo che sia disarmato di fronte agli attacchi mortali dei nemici. Oltre a questa infamia, l'Onu creerà una commissione permanente per investigare sui crimini di guerra contro gli arabi di Gaza e di Ramallah. Da Informazione corretta veniamo a sapere che sempre l'ONU di Ginevra ha tenuto la solita sessione di condanna a Israele, presentata dalla delegazione palestinese per violazione dei diritti dei palestinesi alla salute e sponsorizzata da paesi notoriamente democratici e umani come: Cuba, Iraq, Libia, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Sudan, Siria, Turchia , Venezuela e Yemen. Faccio persino fatica a scriverli questi nomi! Una dittatura più feroce dell'altra, eppure hanno diritto di proporre ogni porcheria che i cosiddetti paesi democratici accettano senza esitare contro Israele, unica vera democrazia del Medio Oriente e, a questo punto credo sia giusto considerarlo, anche del mondo occidentale. Ditemi se possono essere democratici i paesi che seguono la proposta delle dittature di cui sopra, ponendo le loro firme di adesione: Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Portogallo, Giappone, India, Irlanda, Nuova Zelanda, Lussemburgo e altri 72 paesi. Non si sa ancora come abbia votato l'Italia ma, col ministero degli Esteri che ci ritroviamo, non ho dubbi.
Hanno votato per Israele: Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Austria, Brasile, Camerun, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Germania, Honduras, Ungheria, Paesi Bassi. https://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115 &sez=120&id=81852
Il terzo titolo parla delle dichiarazioni del Ministro degli Esteri francese "Israele è sulla buona strada per diventare uno stato di apartheid" Gabi Ashkenazi, il Ministro degli Esteri israeliano ha commentato "Parole inaccettabili, senza nessuna base di verità, lontane dalla realtà e che Israele, stato democratico e di diritto, rigetta in toto". Queste sono alcune delle notizie dal mondo contro Israele, il mondo istituzionale, ma poi c'è il contorno dell'opinione pubblica, c'è l'odio antisemita incommensurabile che la guerra tra Israele e Hamas ha provocato. Contro gli aggressori, cioè contro gli arabi di Hamas e jihad islamica? Naturalmente no! Siete troppo ottimisti, cari amici, l'odio è tutto rivolto agli aggrediti. Secondo un rapporto del Congresso ebraico, i blog dei media, internet e tutto il web sono bombardati da messaggi che chiedono la morte degli ebrei, la fine di Israele, paragonato alla Germania nazista, che glorificano Hitler. L'hashtag "#Hitler was right" è stato scritto in pochi minuti sul web per ben 17.000 volte. Su Facebook, lo stesso facebook che ha oscurato www.informazionecorretta per aver scritto la verità su quello che è Hamas, e, per un mese intero, la sottoscritta, e ancora non ne conosco il motivo, compaiono immagini di prigionieri dei campi della morte nazisti con la scritta "Gli ebrei meritano solo questo". Su Instagram qualcuno ha riportato le parole attribuite a Hitler "Io voglio ammazzare tutti gli ebrei del mondo, ma ne terrò qualcuno vivo per dimostrare al mondo perché li ho uccisi". Queste sono alcune delle espressioni antiebraiche, solo alcune naturalmente per motivi di tempo e di spazio, poi ci sono gli atti e le aggressioni a chiunque somigli a un ebreo. In Europa e in USA non si contano più le violenze contro chi porta una kippà sul capo o un Maghen David al collo. A Berlino un ragazzo è stato fermato da un gruppo di teppisti che gli hanno chiesto "sei ebreo?", alla risposta affermativa lo hanno mandato all'ospedale.
Un ebreo pestato a New York è finito in coma, la violenza ha raggiunto vette preoccupanti e incontrollabili, migliaia di esaltati corrono per le strade e piazze d'Europa e d'America, urlano, minacciano, pestano, bruciano le bandiere di Israele. Gruppi interi di vigliacchi si avventato contro ogni ebreo religioso, quindi più riconoscibile, spaccano vetrine, bruciano automobili. Gli ebrei inglesi hanno ancora una volta paura di uscire di casa, come quelli di Los Angeles, di Hollywood, di New York, di Milano, di Madrid. Tutto ricomincia come nel 1938. La mia domanda è dove andremo a finire. Siamo circondati di odio in tutto il mondo per un motivo elementare: vogliamo difenderci quando ci attaccano. Questo ci è proibito, dovremmo stare fermi e farci massacrare perché, quanto il mondo odia gli ebrei vivi, altrettanto ama gli ebrei morti. Il pensiero che siamo capaci di difenderci e anche bene e che rifiutiamo l'idea di veder eliminare Israele come stato ebraico, li manda in bestia. Non lo sopportano proprio, stanno male, soffrono perché l'odio fa soffrire, ma anche se ci pestano a sangue e tentato di ammazzarci, quelli che vivono male, divorati e avvelenati dall'odio e dall'invidia per le nostre indiscusse capacità, sono loro, gli antisemiti. Le nostre ferite guariscono, la loro anima e il loro fegato non guariranno mai. Buon prò gli faccia.
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