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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.05.2021 Gli aiuti americani a Gaza fanno comodo a Hamas
Analisi di Antonio Donno

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 maggio 2021
Pagina: 1
Autore: Antonio Donno
Titolo: «Gli aiuti americani a Gaza fanno comodo a Hamas»
Gli aiuti americani a Gaza fanno comodo a Hamas
Analisi di Antonio Donno

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Joe Biden

Il viaggio compiuto da Antony Blinken, Segretario di Stato americano, e gli incontri avuti con Netanyahu e Abu Mazen stanno a dimostrare la volontà di Washington di riprendere e rafforzare i contatti con l’Autorità Nazionale Palestinese. Ma vi sono ancora margini politici per rivitalizzare l’ANP e riportarla a dialogare con il governo israeliano? Abu Mazen ha ancora l’autorità necessaria per riunire le varie componenti politiche interne all’ANP e condurle unitariamente a dialogare con Gerusalemme? Si ha l’impressione che il tempo sia scaduto. La lunga, impotente gestione di Abu Mazen, l’ennesimo rinvio delle elezioni palestinesi, l’impotenza dimostrata durante la recente guerra tra Hamas e Israele stanno a dimostrare che i tentativi americani di riportare in vita l’ANP potrebbero rivelarsi fallaci. Gli arabi della West Bank, come molti sondaggi dimostrano, non nutrono alcuna fiducia nelle possibilità di ripresa dell’ANP, né tantomeno indire elezioni oggi sarebbe una saggia decisione.

Profile: Who is likely next US secretary of State Antony Blinken?
Antony Blinken

Eppure, Abu Mazen deve togliersi di mezzo. L’azione di Blinken potrà avere successo soltanto se gli aiuti americani a Gaza – che dovrebbero, secondo le intenzioni di Washington, essere veicolati attraverso l’ANP – saranno gestiti adeguatamente dall’Autorità palestinese, il che vuol dire un nuovo governo arabo nella West Bank e un controllo stretto da parte americana nella gestione dei fondi a favore di Gaza. Ma un nuovo governo palestinese richiede l’uscita di scena di Abu Mazen, ma soprattutto dovrebbe essere l’esito di nuove elezioni, che sembra certo sanciranno la vittoria del gruppo terroristico di Hamas, il cui progetto è sempre quello di distruggere Israele. Un groviglio inestricabile, che rende l’impegno di Blinken di difficile attuazione. Netanyahu ha accettato la proposta di Blinken, anche se non si fa illusioni sulla buona riuscita dell’azione del Segretario di Stato americano.

Ma, Hamas accetterà mai che il denaro americano per la ricostruzione di Gaza sia gestito dall’ANP? In linea di massima, questa soluzione conviene a Hamas, perché, tutto sommato, alleggerirebbe le casse della formazione terroristica di un fardello assai pesante. Per di più, la popolazione di Gaza, che vive sotto il torchio di un potere totalitario, non sarà mai in grado di manifestare la propria approvazione per la gestione dell’ANP, perché rischia di soccombere sotto la frusta dei terroristi al potere. Si vedrà se l’Iran, da cui dipende Hamas soprattutto per le forniture di armi, sarà d’accordo sull’intromissione dell’ANP nella gestione delle riparazioni a Gaza. Si vedrà nel prossimo futuro quale sarà il risultato dell’azione dell’Amministrazione Biden.

Rimane sospeso un interrogativo cruciale. Gli aiuti americani alla popolazione di Gaza non faranno gli interessi di Hamas? Hamas ha le proprie casse piene di danaro ricevuto dalle più svariate fonti. Questo denaro servirà ad acquistare nuove armi dall’Iran e dalla Turchia, mentre le sovvenzioni americane, unite a quelle provenienti da altri paesi e istituzioni, saranno indirizzate a ricostruire la parte civile di Gaza che ha subito gravi danni da una guerra voluta dai propri governanti. I responsabili della situazione umanitaria a Gaza sono proprio i terroristi di Hamas che governano la Striscia. Essi hanno scatenato la guerra a Israele, ricevendo durissimi colpi sulle proprie strutture militari, ma anche sulla parte civile, cioè su una popolazione che rifiuta un conflitto che provoca soltanto morte e distruzione. La situazione, oltre che drammatica, è grottesca.

La questione della situazione umanitaria a Gaza è divenuta un caso unico nella storia internazionale. Un gruppo ritenuto terroristico provoca una guerra che si riflette assai negativamente sulla propria popolazione a causa della giusta risposta di chi è stato attaccato. Purtuttavia, la cosiddetta comunità internazionale e le istituzioni che la governano, invece di condannare l’atto di aggressione e riconoscere le gravi responsabilità dell’aggressore, corre in soccorso di una popolazione ridotta allo stremo dai propri governanti. Rifiutare tali aiuti potrebbe, nel tempo, indurre la popolazione di Gaza a rivoltarsi contro i propri aguzzini. È avvenuto nella storia in molte parti del mondo.

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Antonio Donno

takinut3@gmail.com

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