Guerra a Gaza: la posizione degli Stati Uniti Cronaca di Anna Lombardi
Testata: La Repubblica Data: 17 maggio 2021 Pagina: 14 Autore: Anna Lombardi Titolo: «Biden resiste al pressing in casa dem. Luce verde a Netanyahu sui raid»
Riprendiamo daREPUBBLICAdi oggi, 17/05/2021, a pag.14 con il titolo "Biden resiste al pressing in casa dem. Luce verde a Netanyahu sui raid", la cronaca di Anna Lombardi.
Tra i giornali che oggi disinformano, citiamo il FATTO QUOTIDIANO che a pagina 4 titola "Gaza, Israele non si ferma: 'La tregua ancora lontana' ". In questo modo il giornale di Marco Travaglio presenta Israele come aggressore e i terroristi di Hamas come vittime, rovesciando le reali responsabilità.
Ecco la cronaca:
Anna Lombardi
Joe Biden con Benjamin Netanyahu
«Abbiamo il sostegno americano e lo usiamo. L’operazione militare a Gaza prosegue». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo ha ribadito all’indomani della telefonata col presidente americano Joe Biden, ringraziandolo per l’appoggio «incondizionato al diritto dello Stato ebraico di difendersi ». Certo, sabato sera il presidente Usa ha parlato pure, e per la prima volta, con il leader dell’Autorità palestinese Abu Mazen assicurandogli il suo impegno «per il cessate il fuoco». L’attivazione cioè di tutti i canali diplomatici a disposizione, compreso l’invio del vicesegretario di Stato Hady Amr come mediatore: senza però cambiare l’approccio nella regione. Resistendo, insomma, alle richieste in tal senso dell’ala progressista del suo partito. «Palestinian Lives Matter», le vite dei palestinesi contano. In un editoriale sul New York Times, Bernie Sanders ha riassunto così il turbamento della sinistra verso la guerra. «Netanyahu coltiva un nazionalismo razzista, intollerante, autoritario e anti democratico», scrive chiedendo a Biden un «approccio imparziale », dove si riconosca a palestinesi e israeliani lo stesso diritto di vivere in sicurezza: «Nessuno dice che Israele non ha diritto all’autodifesa. Ma perché non ci si chiede mai quali sono i diritti dei palestinesi? I diritti, le vite dei palestinesi contano». A premere sull’amministrazione, in realtà non c’è solo la sinistra: pure centristi come il deputato della Carolina del Nord David Price e quello del Kentucky John Yarmuth hanno espresso il loro disappunto. Qualcosa sta d’altronde cambiando nell’opinione pubblica americana, più critica verso l’alleato storico. Da una parte Black Lives Matter, ha legato fin dall’inizio la causa palestinese a quella degli afroamericani. E pure gli ebrei americani percepiscono con maggior distacco la causa di Israele: secondo il Pew Research Center il 41 per cento (il 51 fra gli under 35) non sente nessun attaccamento verso quello stato. I dem sono spaccati: fra l’establishment storicamente filoisraeliano e i liberal interpreti del disagio crescente con cui da questa parte del mondo si assiste ai bombardamenti su Gaza. «Gli stati dove vige l’apartheid non sono democrazie», accusa Alexandria Ocasio-Cortez via Twitter. Attaccando Biden sul cardine della sua dottrina: porre i diritti umani al centro della politica estera. Il presidente resiste. Ma se la guerra dovesse proseguire, pure la sua maggioranza al Congresso potrebbe vacillare.