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Libero Rassegna Stampa
29.10.2002 Svegliati Occidente!
Si può dialogare con i terroristi? No, ma l'Occidente sembra non capirlo.

Testata: Libero
Data: 29 ottobre 2002
Pagina: 1
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «La lezione del Cremlino al pavido Occidente»
Riportiamo un articolo di Angelo Pezzana pubblicato su Libero il 29 ottobre 2002.
"Si può dialogare con i terroristi ? E' lecito trattare quando si è sottoposti ad un ricatto? In alcuni paesi la risposta è un no secco,senza indugi. Così si comportano le democrazie forti, quelle dove i valori democratici alla base di quelle società sono radicati e profondamente condivisi. In questo modo ha però risposto anche la Russia di Putin, che non può certo essere portata, dopo settanta anni di comunismo devastante, a campione di democrazia, ma che, nonostante ciò, ha reagito come se lo fosse.
Analizzare il perchè di questo comportamento può essere utile.
Diversamente dall'Europa, che l'islam fondamentalista lo conosce ancora superficialmente e quindi non ne ha ancora capito il grave pericolo, la Russia quell'islam fanatico e criminale ce l'ha in casa. La volontà indipendentista della Cecenia viene vista da Mosca nella sua reale prospettiva, uno stato fondamentalista islamico, all'Iran kohmeinista tanto per capirci, conficcato in piena nazione russa.
Nei paesi democratici le spinte indipendentiste dei vari popoli sono sempre state giudicate come un diritto sacrosanto e da appoggiare senza andare tanto per il sottile. Indipendenza uguale libertà, un'equazione di tutto rispetto. Ma è ancora così ?
Da quando il terrorismo islamico ha coinvolto tutto l'occidente, ha ancora senso sostenere ogni rivendicazione di indipendenza quando la prospettiva non è la creazione di uno stato democratico, che si integra più o meno armoniosamente come è avvenuto in molti casi nell'ultimo decennio, ma quasi sempre uno stato canaglia, una minaccia che va ad aggiungersi a quelle esistenti?
L'immagine di Khomeini che da Parigi-dove agiva non solo indisturbato ma nella accoglienza più calorosa del governo francese- proclamava la guerra santa contro lo scià Reza Palhevi colpevole di "occidentalizzare" la Persia è ancora nella mente di tutti.
Khomeini aveva capito prima di tutti che il nemico più grande del fondamentalismo islamico era l'occidente. Ma l'occidente non l'ha ancora capito. Non ha ancora capito che quei valori che sono alla base delle sue regole sociali, democrazia, libertà, tolleranza vengono recepite dall'islam fondamentalista e dal suo braccio armato terrorista quale sintomo di debolezza, di vigliaccheria, di volontà di resa.
Lo sperimentò Israele quando nell'agosto dl 2000 decise il ritiro delle sue forze di difesa dal Libano, una decisione unilaterale voluta per dare un segnale positivo ai colloqui di pace che ancora esitevano fra israeliani e palestinesi sotto la guida di Clinton. Ma i terroristi di Hezbollah, che dal Libano hanno sempre compiuto attentati contro Israele, invece di capire il profondo significato pacifico che il gesto sottintendeva, lo giudicarono come una conseguenza della loro guerra contro Israele, una guerra che ritennero di avere vinto poichè Israele si "ritirava", poco importava se a deciderlo erano state valutazioni che nulla avevano a che vedere con una presunta sconfitta. Ma è così che la giudicarono gli Hezbollah, e nel medesimo modo venne giudicata in tutto il mondo arabo. Che non ha nessun rispetto per democrazia, libertà, tolleranza, tutti valori che sprezzantemente qualifica eguali a debolezza e viltà.
Conoscendo bene questa psicologia, Putin non è caduto nella trappola. Dimostrando forza e decisione, usando ogni mezzo - forse anche illecito- ha però dato prova di aver capito quelle raffinaztezze politiche che a noi occidentali sfuggono. La bottiglia di cognac accanto al capataz terrorista che si richiamava alle severe regole islamiche contravvenendole, le famose vedove imbottite di tritolo eliminate senza che avessero avuto la possibilità di farsi saltare in aria. Nemmeno una. Dopo un anno e più di Al Jaazira trionfante, tra cassette registrate e messaggi deliranti, ma con risultati sempre coronati da successo, l'evento di Mosca segna un alt deciso all'immagine trionfalista del terrorismo dilagante.
A chi rispetta e riconosce solo il valore della forza si deve rispondere nell'unico modo che dimostra di apprezzare.
Mentre Igor Man, Barbara Spinelli, Eugenio Scalfari, Gianni Vattimo e tutto il seguito di anime belle che sembrano solo preoccuparsi di scoprire "dove l'occidente ha sbagliato", "dove l'occidente non ha capito", ben venga il grido liberatore di Oriana Fallaci. Wake Up, svegliati, Occidente. Prima che sia troppo tardi."
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