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La Repubblica Rassegna Stampa
16.05.2021 Gaza 4: i fatti di ieri e di questa notte
Cronaca di Sharon Nizza

Testata: La Repubblica
Data: 16 maggio 2021
Pagina: 14
Autore: Sharon Nizza
Titolo: «Raid israeliano a Gaza abbattuta la torre dei media. Razzi di Hamas su Tel Aviv»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/05/2021, a pag. 14, l'articolo di Sharon Nizza dal titolo "Raid israeliano a Gaza abbattuta la torre dei media. Razzi di Hamas su Tel Aviv".

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Sharon Nizza

Striscia di Gaza, pioggia di razzi di Hamas su Israele: due morti - la  Repubblica

Nella quinta giornata di combattimenti tra Israele e Hamas, l’aviazione israeliana continua a bombardare senza sosta la Striscia di Gaza, mentre il 75% della popolazione dello Stato ebraico si trova nel raggio dei missili di Hamas e vive accanto ai rifugi. Nella notte di venerdì, le bombe israeliane colpiscono il campo profughi Shati a nord della Striscia. Tra le vittime ci sono anche 8 bambini e 2 madri della famiglia Abu Hatab. Nella giornata di sabato i caccia israeliani riducono in macerie il Burj al-Jalaa, un palazzo di 15 piani che ospitava anche gli uffici di Al Jazeera e dell’agenzia stampa Ap. Secondo Israele «dal Burj al-Jalaa operava l’intelligence militare di Hamas». L’edificio si aggiunge ad altri quattro palazzi distrutti negli ultimi cinque giorni con le stesse modalità. Agli inquilini era stata data un’ora di tempo per evacuare. In un video trasmesso dai media è riportata la trattativa telefonica tra un ufficiale israeliano e il proprietario del palazzo che supplica i militari di fornire dieci minuti in più per consentire ai giornalisti di recuperare attrezzature, imbattendosi nel rifiuto: «Vi abbiamo dato un’ora per evacuare, che nessuno rientri, è per loro, non per me, ne va della vostra vita».

La risposta di Hamas non si fa attendere. A mezzanotte suonano le sirene a Tel Aviv. Sulla città riprende il lancio di razzi da parte di Hamas, mentre Netanyahu annuncia che le operazioni militari nelle Striscia «continueranno per il tempo necessario». Le sirene, nel corso della giornata di ieri si sono riattivate più volte anche nel centro del Paese, 100 km a nord della Striscia. Un missile ha colpito direttamente un’abitazione a Ramat Gan, alla periferia di Tel Aviv, facendo una vittima e portando a 10 il bilancio dei morti israeliani. Sono oltre 2.500 i razzi lanciati dalla Striscia da lunedì. Il ministero della Salute di Gaza riferisce di 145 vittime palestinesi finora, tra cui 41 bambini. Israele sostiene che almeno 75 tra le vittime siano operativi di Hamas e della Jihad Islamica, di cui almeno 20 comandanti i cui nomi sono stati resi pubblici nei giorni scorsi e ai quali ieri si è aggiunto Khalil al-Hayya, il numero 2 di Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, la prima figura appartenente alla dirigenza politica dell’organizzazione presa di mira dall’inizio delle ostilità. Israele addossa a Hamas la responsabilità del coinvolgimento di vittime civili perché «deliberatamente li utilizza come scudi umani».

Fatou Bensouda, la procuratrice capo della Corte Penale Internazionale ha annunciato l’intenzione di estendere le indagini alle violenze in corso nell’ambito dell’inchiesta aperta a marzo «sulla situazione in Palestina a partire dal giugno 2014». Monta la tensione per Israele anche sul fronte nord: manifestanti libanesi hanno continuato anche sabato a riversarsi sul confine, dopo che venerdì militanti di Hezbollah erano entrati in territorio israeliano-secondo le indagini - per commettere un attentato. Uno di loro è stato ucciso dalle forze israeliane. Israele per ora si concentra su Cisgiordania e città arabe israeliane, dove la tensione è alta con il ricorrere della giornata della Nakba, "la catastrofe", come definiscono i palestinesi quella che per gli israeliani è la data civile dell’indipendenza dello Stato. Venerdì 11 palestinesi sono rimasti uccisi dall’Idf in manifestazioni organizzate da Hamas. Il presidente palestinese Abu Mazen, che ha ricevuto ieri la prima telefonata dal presidente Biden (che ha sentito anche Netanyahu), ha dimostrato preoccupazione per il ruolo svolto da Hamas nell’escalation in corso in Cisgiordania. L’organizzazione che governa Gaza cerca di trascinare nella spirale delle violenze anche le aree amministrate da Fatah, per porsi come il vero leader e vendicarsi dell’annullamento delle elezioni palestinesi da parte di Abu Mazen. Un attacco a Hamas arriva anche dagli Emirati Arabi Uniti, nuovi alleati degli israeliani. «Se Hamas non si impegna a mantenere la calma, condanna gli abitanti della Striscia a una vita di sofferenza. I suoi leader devono capire che le loro politiche stanno prima di tutto danneggiando la gente di Gaza», ha detto un funzionario emiratino citato dal Times of Israel. Hady Amr, l’inviato di Biden atterrato venerdì, ha iniziato gli incontri con le parti per raggiungere una tregua. Al momento senza risultati.

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