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Ben Cohen
Antisemitismo & Medio Oriente
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‘Loro possiedono i media’: l’antisemitismo del Coronavirus rimane letale 09/05/2021
‘Loro possiedono i media’: l’antisemitismo del Coronavirus rimane letale
Analisi di Ben Cohen

(traduzione di Yehudit Weisz)

Van Morrison: Latest Record Project, Volume 1 review — a lesson in  funnelling frustration | Times2 | The Times
Van Morrison

Questa settimana un altro dei miei eroi musicali, purtroppo, si è dichiarato antisemita. Questa volta ad incolpare gli ebrei per tutti i mali del mondo è Van Morrison, il consumato artista di blues, originario di Belfast nell'Irlanda del Nord, la cui voce roca sul selvaggio ed espressivo brano “Gloria” mi aveva fatto impazzire sin da ragazzo. Ancora sul palco all'età di 75 anni, l'ultima offerta di Van Morrison si intitola, con ricercata astuzia, “They Own the Media” ( “Loro possiedono i media”). Musicalmente, è pedestre e anodina, resa ancora più inascoltabile dalla stupidità del testo che l’accompagna (se la tua conoscenza della musica di Morrison è limitata alla canzone “Brown-Eyed Girl”, probabilmente questa non l’ascolterai neppure). “Loro possiedono i media, loro controllano le storie che ci vengono raccontate”, canta Morrison. “Se mai proverai ad andare contro di loro, verrai ignorato.” E così via, fino ad arrivare al ritornello: “Loro controllano i media, loro controllano i media, loro controllano i media, loro controllano i media.”

A chi si riferisce con quel “loro” non viene mai specificato perché i maniaci della cospirazione come Morrison usano la tecnica del fischietto per cani. “Loro” potrebbe essere qualsiasi forza sociale maligna tu voglia che sia, e nel mondo delle cospirazioni, questo significa troppo spesso gli ebrei, sia come “ebrei” che sotto le spoglie di “sionisti”, “banchieri”, “proprietari di brevetti di vaccini” e etichette altrettanto generiche coniate per suonare minacciose. Tuttavia, molto più interessanti del contenuto di tali opinioni sono le circostanze in cui, un individuo con un talento creativo straordinario, come Morrison, arriva ad accoglierle. Negli ultimi anni, la questione dell'antisemitismo ha intercettato il mondo della musica attraverso la campagna del BDS che mira ad isolare Israele. Molti musicisti famosi, come il produttore Brian Eno e Roger Waters dei Pink Floyd, hanno abbracciato la causa del BDS e i tropi antisemiti che questo movimento incorpora; allo stesso tempo, altri musicisti rock di analoga reputazione, come Nick Cave, meritano una menzione per essere stati altrettanto veementi nell’opporsi allo sforzo di escludere socialmente lo Stato ebraico dalla scena internazionale. Van Morrison, tuttavia, non ha percorso la rotta del BDS, che vira a sinistra. Lui invece, ha sbandato verso l'esca ebraica lanciata in particolare dagli estremisti della destra, il movimento che descrive le politiche del governo quali l’isolamento, l'uso obbligatorio della mascherina e le vaccinazioni, come la prima mossa di un'offensiva per portare il mondo sotto il tallone di una cabala globalista.
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Nell'ultimo anno, Morrison ha pubblicato un fiume di canzoni di protesta contro il lockdown, inclusa una scritta in collaborazione con un'altra leggenda per i baby - boomers, Eric Clapton. Poiché queste convinzioni si basano sull'esistenza di una cospirazione segreta che la maggior parte di noi è troppo cieca per vedere, esse fanno comunella con forme più antiche di paranoia politica come l'antisemitismo, che in vari modi considera gli ebrei responsabili della morte del Messia, di aver diffuso la peste bubbonica durante il periodo medievale e di aver innescato due guerre mondiali. Così arriviamo a “They Own the Media”, una canzone di protesta per la generazione del coronavirus. Durante la pandemia del Coronavirus, ci sono stati legittimi disaccordi sull'efficacia dei blocchi generali e sul loro impatto sulle libertà civili. In tandem con l'inevitabile inasprimento di quel dibattito, alcuni settori dei movimenti anti-lockdown e anti-vaccinazione sono diventati terreno fertile per teorie del complotto antisemite, che incolpano potenti interessi ebraici per una deliberata diffusione del virus. Questi movimenti sono diventati anche terreno fertile per l'ultima distorsione nell'appropriazione della Shoah. Durante le loro manifestazioni in Europa e negli Stati Uniti, si possono vedere attivisti anti-vaccinazione, indossare stelle gialle contrassegnate da parole come “non vaccinato”, una deliberata invocazione della “Judenstern” o “Stella degli ebrei”, che gli ebrei che sono vissuti sotto il dominio nazista erano stati costretti a indossare ben in vista sui loro indumenti, come marchio del loro status di “subumani”. Il problema è diventato così acuto in Germania che la scorsa settimana Felix Klein, il commissario del governo federale incaricato di combattere l’antisemitismo, ha esortato tutte le città tedesche a seguire l’esempio di Monaco, che nel giugno del 2020 aveva bandito la “Judenstern” dalle dimostrazioni di protesta contro le restrizioni anti coronavirus. Come la maggior parte dei movimenti estremisti, quello che si è riunito attorno alla pandemia ha un pedigree molto più lungo. L'opposizione alle vaccinazioni di massa, la prossima grande causa per gli scettici del COVID-19, risale all'inizio del XIX secolo, quasi sempre per ragioni profondamente antiscientifiche e di superstizione. La sua rinascita nei primi decenni di questo secolo, ha aiutato a far rivivere malattie che speravamo fossero state debellate, tra cui morbillo e difterite, e ha dato origine a un discorso socialmente distruttivo di vittimismo da parte dei “No -Vax”.

Vorrebbero farci credere che lo “Stato profondo” sta preparando per loro un destino simile a quello affrontato dagli ebrei sotto Hitler. Si comincia negando a chi rifiuta le vaccinazioni l'accesso ai servizi e agli spazi pubblici; si continua poi con la loro segregazione fisica; e si finisce, nelle menti frizzanti dei più estremisti, con il loro sterminio. Come hanno dimostrato sia la Germania che la Francia nell'ultimo anno, esiste un pubblico spaventosamente vasto, molto ricettivo al messaggio politico portato da questi paragoni con la Shoah. Qui negli Stati Uniti siamo tutt'altro che immuni alla sua influenza. La scorsa settimana, ad esempio, durante un'audizione della Commissione della Camera dei Rappresentanti del Michigan per discutere la proposta di un legislatore repubblicano per un “divieto” su eventuali “passaporti vaccinali”, William Wagner, Professore di Legge presso l'Università del Michigan occidentale, ha presentato un argomento decisamente non legale per spiegare il suo sostegno al divieto. Brandendo un braccialetto nero che ha affermato essere simile in apparenza a un “passaporto vaccinale”, Wagner ha detto nell'audizione: “Mia moglie ed io abbiamo avuto di recente il privilegio di visitare il Museo della Shoah e di vedere una fascia di tipo diverso. Immagina quel tipo di fascia e aggiungi un dispositivo di tracciamento elettronico e tutti i dati informatici che potresti combinare con esso.” Se quella visita potrebbe essere una cosa che gli fa onore, qualunque sia il Museo della Shoah che ha visitato, l'unica cosa che il Professor Wagner sembra abbia imparato, è stata come manipolare il genocidio nazista per scopi politici dubbi.

Mentre una volta erano i palestinesi ad indossare le stelle gialle “imposte” dall'occupazione israeliana, ora sono i nobili e innocenti difensori della sovranità fisica che si sentono trasformati nei “nuovi ebrei” dai loro stessi governanti, che con l'aiuto della tecnologia moderna possono rendere la loro sofferenza ancora più orrenda. Quest'ultima prospettiva troverà più facilmente simpatia tra coloro, come forse il Professor Wagner, che si considerano ben disposti verso gli ebrei e che rifuggirebbero da un'accusa di antisemitismo. Quello che devono capire è che l'antisemitismo si manifesta non solo nel contenuto della psiche di qualcuno, ma anche nelle sue espressioni e azioni. Non importa quanto tu invochi a parole il rispetto della Shoah; se cerchi di innestare il programma di sterminio nazista su un conflitto sociale e culturale contemporaneo di importanza molto minore, ti stai impegnando in un antisemitismo di un tipo particolarmente insidioso: in questo caso strumentalizzando le vittime dei nazisti, che furono sterminate a causa delle identità con cui erano nate, per suscitare opposizione alle vaccinazioni tra le persone impressionabili che altrimenti avrebbero potuto unirsi a noi per farsele. Mentre il mondo sta lottando per trovare i protocolli corretti al fine di ripristinare il modo di vivere che conoscevamo prima del 2020, quando potevamo andare a una partita di basket o salire su un aereo o mangiare in un ristorante con relativa facilità, questi conflitti sulle vaccinazioni e sui contatti sociali negli spazi pubblici diventeranno sempre più intensi. La manipolazione della Shoah, insieme a forme meno sofisticate di antisemitismo, fiorisce esattamente in questo tipo di clima pieno di tensione. E, ironicamente, queste sono tra le poche minacce alla salute pubblica che non possono essere sconfitte indossando mascherine o facendosi vaccinare.

Ben Cohen Writer - JNS.org
Ben Cohen, esperto di antisemitismo, scrive sul Jewish News Syndicate

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