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Sovvenzionare l’Unrwa è contro la pace nel Medio Oriente
Analisi di Antonio Donno
(traduzione di Yehudit Weisz) Se l’Amministrazione democratica di Joe Biden dovesse ripristinare il sostegno finanziario americano all’Unrwa, sostegno eliminato dalla precedente Amministrazione Trump, per le ragioni che vedremo dopo, gli Stati Uniti si riproporrebbero come i sostenitori di un’Agenzia delle Nazioni Unite che, a suo tempo, la rappresentante statunitense, Nikki Haley, ebbe a definire tra le più “corrotte” e “controproducenti” nella storia dell’Onu.
La United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees (Unrwa) è un caso unico nella storia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Fondata nel 1949 ed entrata in funzione nel 1950, è divenuta una sorta di Stato dipendente dai sovvenzionamenti degli Stati Uniti e dei paesi europei e, nello stesso tempo, indipendente nella gestione di tali fondi, assai cospicui, talché, nel corso del tempo, ha messo in piedi autonomamente una struttura completamente autogestita e autoreferenziale. Nella gestione pluridecennale degli aiuti ai palestinesi, l’Unrwa si è costantemente distinta per la sua faziosità e, quasi come conseguenza logica, per la sua corruzione. Perché l’azione dell’Unrwa è “controproducente”, come ha affermato Haley? Perché l’Unrwa, oltre a sostenere economicamente i palestinesi, ne indirizza programmaticamente la visione della situazione come prodotta dagli israeliani e, conseguentemente, la lotta anche terroristica contro Israele come la giusta lotta di un popolo oppresso. Nei libri di testo per gli studenti palestinesi e nello stesso insegnamento dei docenti, come nel tempo è stato messo in rilievo da molti osservatori internazionali, si alimentano l’odio contro gli ebrei e il dovere di distruggere l’entità sionista. Perciò, l’Unrwa svolge un’azione contro la pace e per la riproposizione della lotta palestinese contro Israele.
Una scuola dell'Unrwa a Gaza, trasformata in deposito di missili da Hamas È ovvio che gli amministratori dell’Agenzia per i rifugiati palestinesi siano perfettamente a conoscenza di ciò che viene propinato ai giovani palestinesi. Essi stessi fanno parte del folto gruppo di incaricati delle Nazioni Unite che sostengono da sempre posizioni anti-israeliane e per questo motivo sono particolarmente apprezzati dall’Autorità Palestinese. Con il passar degli anni e con il diffondersi di molte verità sempre negate sulla questione palestinese, a livello internazionale si è venuto creare una sorta di distacco dalle “ragioni” palestinesi; sicché si può dire che l’Unrwa sia oggi l’unica entità (“entità onusiana”, verrebbe da dire) che politicamente e materialmente difenda le posizioni palestinesi.
Tuttavia, i recenti Accordi di Abramo e il riavvicinamento di alcuni paesi arabi sunniti a Israele hanno posto in grande difficoltà gli odiatori di Israele in seno all’Unrwa. E così, al suo interno si è andata diffondendo l’accusa di tradimento nei confronti del popolo palestinese. Ma i tempi non sono più quelli di una volta, quando il mondo arabo, sostenuto dall’Unione Sovietica, aveva sferrato guerre mortali contro lo Stato ebraico, perdendole tutte, e alimentando un terrorismo micidiale che ha insanguinato per molto tempo le strade di Israele. La capacità difensiva di Israele, il grande sacrificio del suo popolo e, nello stesso tempo, lo sviluppo straordinario dell’economia del Paese hanno dimostrato che Israele è lì per restarci e che è più virtuoso stringere patti con un Paese che può assicurare benessere per tutti e per se stesso nel Medio Oriente che continuare in una politica bellicosa, che ha prodotto solo povertà, devastazioni, perdita di un gran numero di vite umane da ambedue le parti.
Ecco perché la prospettata riapertura delle sovvenzioni americane all’Unrwa da parte di Biden è contro la pace. Riprendere il finanziamento – il più cospicuo tra tutti gli altri – a favore dell’Agenzia delle Nazioni Unite, che incita all’odio contro Israele e che educa i giovani palestinesi ad una contrapposizione mortale contro Gerusalemme, significa alimentare una situazione di instabilità che è contro il processo di pace che è contenuto nei documenti degli Accordi di Abramo. In questo modo, l’Amministrazione Biden si assume una responsabilità gravissima che, nel lungo periodo, potrà avere conseguenze pesanti per la stabilità del Medio Oriente.
Antonio Donno |
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