Ucraina, Putin: 'Obiettivo raggiunto' Commento di Antonella Scott
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 23 aprile 2021 Pagina: 12 Autore: Antonella Scott Titolo: «Putin richiama le truppe dal confine ucraino: 'Obiettivo raggiunto'»
Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 23/04/2021 a pag.12, con il titolo "Putin richiama le truppe dal confine ucraino: 'Obiettivo raggiunto' " il commento di Antonella Scott.
Vladimir Putin davanti a un ritratto di Stalin
Missione compiuta? Il Cremlino sembra aver deciso che la prova di forza allestita in Crimea e nelle regioni russe al confine con il Donbass ucraino ha avuto l'effetto desiderato. Così Serghej Shoigu, ministro della Difesa russo, ha ordinato ieri il rientro delle forze dislocate nel distretti militari occidentale e meridionale alle proprie basi permanenti. La mobilitazione aveva messo in allarme Kiev e le diplomazie occidentali - in concomitanza con un aumento degli scontri lungo la linea di contatto che divide le regioni separatiste di Luhansk e Donetsk dal resto dell'Ucraina, malgrado il coprifuoco. Il ritiro dovrebbe iniziare oggi per concludersi il primo maggio. «Le truppe si sono dimostrate in grado di garantire la difesa del Paese - ha dichiarato Shoigu, intervenuto ieri a esercitazioni militari organizzate in Crimea con la partecipazione di decine di navi, centinaia di aerei da guerra e migliaia di uomini -. L'obiettivo è stato completamente raggiunto». Sui mercati il rublo ha subito salutato l'allontanarsi della prospettiva di una guerra recuperando posizioni, e guadagnando l'1,4% del proprio valore sul dollaro. In rialzo anche la grivna ucraina: anche perché nel pomeriggio il Cremlino ha esteso al presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy un invito per colloqui a Mosca che ribalta l'offerta dello stesso Zelenskiy a Vladimir Putin, per un incontro nel Donbass in guerra. Perla Nato, la marcia indietro dei russi è una decisione «importante e dovuta da tempo», mentre Zelenskiy su Twitter saluta la riduzione della tensione «proporzionale alla riduzione di truppe ai nostri confini» e ringraziai partner internazionali per il sostegno mostrato. Nel discorso di giovedì sullo stato della nazione, Putin aveva avvertito l'Occidente che la Russia deciderà di volta in voltai casi in cui saranno state superate le linee rosse" che considera invalicabili per la propria sicurezza. Ma è chiaro che per la Russia la linea rossa principale riguarda la presenza della Nato nelle terre che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica. Nel mese di marzo la Nato ha dato il via a "Defender Europe 2021", esercitazioni militari a guida Usa che quest'anno impegnano fino a giugno 28.000 uomini in 12 Paesi europei: e la Russia, ha chiarito Shoigu, resta pronta a rispondere «immediatamente» a qualunque «sviluppo sfavorevole» nelle aree interessate dalle esercitazioni dell'Alleanza Atlantica. In ogni caso, gli armamenti pesanti restano nella regione di Voronezh, a una distanza di circa 150 km dal confine ucraino, in previsione di altre esercitazioni, nei prossimi mesi. L'allerta di questi giorni si era esteso anche al Mar Nero e al Mar d'Azov: a quest'ultimo si accede attraverso lo Stretto di Kerch, dal 2014 sotto completo controllo russo malgrado anche l'Ucraina si affacci su quel mare. Nei giorni scorsi Mosca aveva ulteriormente alzato la tensione annunciando limitazioni al traffico marittimo, mentre gli Stati Uniti si preparavano a inviare due navi da guerra sul Mar Nero. In seguito alla telefonata tra Joe Biden e Putin, il 13 aprile scorso, il passaggio delle navi Usa attraverso il Bosforo è stato annullato. E ora il passo indietro dei russi può essere letto in due modi, opposti: nato dalla convinzione, come ha detto il ministro Shoigu, che l'avvertimento di Mosca è stato recepito, e che la prova di forza ha spinto Biden a fare un primo passo telefonando a Putin per evitare il peggio; oppure è stata la disponibilità degli Stati Uniti a sostenere l'Ucraina - militarmente più preparata oggi rispetto al 2014 - a convincere i russi dell'opportunità di non spingere troppo oltre la situazione.
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