Lettera sul terrorismo Ehud Gol, ambasciatore d'Israele in Italia, analizza il fondamentalismo islamico nei suoi svariati aspetti.
Testata: La Repubblica Data: 21 ottobre 2002 Pagina: 16 Autore: Ehud Gol Titolo: «Là dove nasce il terrorismo»
Riportiamo un articolo di Ehud Gol, ambasciatore d'Israele in Italia, pubblicato su La Repubblica. Un'analisi sul fondamentalismo islamico, che riteniamo utile far conoscere ai lettori di informazionecorretta. "Caro direttore, nello scorso fine settimana 187 persone sono state uccise in un attentato terroristico a Bali. Non si è trattato di un caso isolato ma dell'ennesimo anello di una lunga catena d'attacchi destinati solo a peggiorare. Dopo la fine della guerra fredda, la nuova minaccia che incombe sul XXI secolo è quella del fondamentalismo islamico. I gruppi terroristici fondamentalisti ed estremisti sono sorti come funghi in ognuno dei 22 paesi arabi e nella maggioranza dei 55 paesi musulmani del mondo. Ci sono organizzazioni transfrontaliere come Al Qaeda e ci sono gruppi locali in Algeria, Egitto, Arabia Saudita, Cecenia, Filippine, Indonesia, tanto per fare qualche nome. Tutti questi gruppi fondamentalisti hanno tre elementi in comune: sono sorti in ambienti musulmani, hanno reclutato seguaci dove le difficoltà economiche sono più pressanti e hanno coltivato migliaia di neofiti dove non c'è nè democrazia nè libertà di scelta. Il fondamentalismo islamico, nato negli anni 30' in Egitto, è nato sulle basi del risentimento verso tutto ciò che rappresenta la società occidentale: democrazia, liberalismo, libertà di parola e di religione. La ragione per cui il movimento ha avuto tanto slancio e tanto seguaci riposa nel fatto che è riuscita a reclutare coloro che si sentivano più colpiti dai simboli della società occidentale, offrendogli il conforto della religione e sostegno materiale, dal momento che non c'era una democrazia che potesse permettere alla gente d'esprimere il loro scontento.Il questo modo la combinazione di difficoltà economica e mancanza di democrazia è entrata in contatto con i fondamenti della religione islamica che, presi nella loro forma estrema, dovevano fornire una risposta a ogni interrogativo e una soluzione a ogni problema. In altre parti del mondo i disagi economici non hanno alimentato il terrorismo. Il fenomeno è esclusivo dei settori estremi e radicali dell' Islam. Oggi il fondamentalismo non solo minaccia il tessuto della società musulmana ma anche la stabilità e sicurezza nazionale di tutti i paesi occidentali, liberali e democratici. I suoi attacchi, violenti e indiscriminati, vedono tutti, cristiani, ebrei, americani, francesi, italiani o israeliani, come bersagli da distruggere nella Guerra Santa. Il benessere e la democrazia della civiltà occidentale sono il nemico. Serve dunque una soluzione globale ad un problema globale. La soluzione, nonostante richieda tempo, pazienza e grandi investimenti, opera su due livelli: economico e politico. I paesi occidentali devono andare alle radici del problema per eliminare la ragione del fondamentalismo e non solo i suoi sintomi. Tutto ciò può essere fatto attraverso un' azione concertata di rafforzamento dei processi di democratizzazione già in atto in alcuni paesi o innescando tali processi in quelle nazioni in cui non vi sono fermenti. Uno sforzo massiccio per migliorare lo standard di vita nei paesi musulamani più poveri può eliminarele frustrazioni economiche che facilitano il reclutamento di nuovo fondamentalisti. Quando le persone hanno un lavoro, un salario decente e un più alto standard di vita sono meno inclini a immolarsi a falsi ideali religiosi. Tuttavia, l'aiuto finanziario, non è sufficiente. Deve esserci una vera riforma nel modo in cui questi paesi sono governati. Solo la democrazia e il rispetto per il sistemadi valori occidentali possono assicurare, nel lungo periodo, il declino del radicalismo. Il processo di democratizzazione del mondo islamico non è un compito facile e potrebbe richiedere decenni se non secoli. L'aiuto finanziario alle nazioni povere sotto l'influenza dell'integralismo dovrà essere un compito nel breve periodo e richiederà la mobilitazione d'ingenti risorse. Entrambi i canali, economico e politico, dovrebbero essere attivati simultaneamente così che i primi frutti possano maturare nel giro di pochi anni. L'alternativa potrebbe essere troppo pericolosa persino da contemplare. L'appeasement e l'arrendevolezza alle pretese dei fondamentalisti non sradicheranno certo il problema: piuttosto l'aggraveranno." Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare le proprie opinioni alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita.