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Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
20.04.2021 Il caso di Oded Goldreich e la presunta 'vena maccartista' in Israele
La disinformazione di Fabio Scuto

Testata: Il Fatto Quotidiano
Data: 20 aprile 2021
Pagina: 15
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Il genio della matematica per la destra è un traditore»
Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 20/04/2021, a pag.15 con il titolo "Il genio della matematica per la destra è un traditore", l'articolo di Fabio Scuto.

L'articolo di Fabio Scuto, a partire dal titolo, disinforma contro Israele perché presenta il vincitore dell'Israel Prize, il matematico Oded Goldreich, esclusivamente come una vittima di quella che viene addirittura definita una "pericolosa vena maccartista che si fa strada". Poco viene specificato, invece, delle idee di Goldreich, sempre in prima fila nella condanna delle politiche del proprio Paese e della presunta "occupazione" dei territori arabi palestinesi. Il titolo scelto dalla redazione è perfino più disinformante, alludendo a un "tradimento" inesistente.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata

Fabio Scuto

BDS Activism Can Disqualify from Winning the Israel Prize: Oded Goldreich  as a Case in Point - Israel Behind the News
Oded Goldreich

L’Israel Prize, la più alta onorificenza culturale e accademica dello Stato ebraico ha lo scopo di celebrare i più grandi successi del Paese e le menti più rispettate. Ma quest'anno - e non per la prima volta - i festeggiamenti sono stati offuscati da polemiche, mettendo in luce un lato meno attraente del Paese: le profonde divisioni politiche ma soprattutto una pericolosa vena maccartista che si fa strada. Alla cerimonia non è stata fatta menzione del professor Oded Goldreich, che era stato scelto dal Comitato di selezione dell'Israel Prize 2021 in Matematica e Informatica.

IL MOTIVO: secondo il ministro dell'Istruzione - l'ex generale dell'Idf Yoav Gallant - Goldreich è un sostenitore del movimento Bds (boicottaggio, sanzioni e disinvestimento) contro Israele. Gallant, membro del governo del partito Likud, si è rifiutato di controfirmare il premio che andava a Goldreich. Il premio "è l'onore più prestigioso che Israele può conferire'; ha sostenuto Gallant, "e chiunque non abbia a cuore lo Stato di Israele e le sue leggi non merita l'Israel Prize' Sebbene Goldreich possa essere "uno scienziato brillante", Gallant ha affermato che il movimento Bds, "sputa in faccia allo Stato di Israele e al mondo accademico israeliano, e potrebbe persino infrangere la legge". Ma Goldreich ha dichiarato pubblicamente, sebbene sia un schietto oppositore dell'occupazione e del movimento per gli insediamenti in Cisgiordania, di non sostenere il Bds. "Se avessi sostenuto Bds, non avrei certo accettato il premio. Avrei dovuto boicottarlo", la sua replica. L'approccio del ministro dell'Istruzione appare come "persecuzione politica" volta a delegittimare la sinistra, ha affermato il matematico dell'Istituto Weizmann. Goldreich insieme a centinaia di accademici di tutto il mondo, aveva firmato lo scorso mese un appello che chiedeva all'Unione Europea di non finanziare progetti affiliati alla Ariel University, un ateneo nell'insediamento di Ariel in Cisgiordania. Secondo la destra, quell'appello è una prova del suo sostegno al boicottaggio di Israele. L'appello all'Ue chiedeva di "garantire che il suo programma di ricerca finanziato dai contribuenti europei non fosse utilizzato per legittimare o sostenere le attività accademiche israeliane negli insediamenti illegali nel territorio palestinese occupati". Negli anni passati anche autori, registi e compagnie teatrali si sono visti tagliare i finanziamenti del governo per essersi rifiutati di rappresentare opere e commedie nel teatro dell'insediamento che con oltre 50 mila abitanti è il più popoloso della Cisgiordania. Dopo aver ripetutamente rifiutato le richieste di Gallant di ritirare il premio a Goldreich, il Comitato del premio ha presentato una petizione alla Corte Suprema di Israele. Alla fine, poco prima della cerimonia, la Corte ha stabilito che Gallant può "sospendere" l'assegnazione del premio e ha dato al ministro 30 giorni per esaminare la questione dell'idoneità di Goldreich e tornare in tribunale con le sue argomentazioni.

LA DIFFICILE SITUAZIONE di Goldreich non è passata inosservata agli altri vincitori dell'Israel Prize di quest'anno, altri cinque premiati hanno scritto una lettera di protesta contro il tentativo di Gallant di negare il premio a Goldreich. Anche i rettori delle università israeliane hanno scritto al ministro. "Negare un premio a una persona per le sue convinzioni politiche contraddice il principio di base dell'Israel Prize e danneggia gravemente la libertà di parola e il libero pensiero", afferma la lettera, "e la tua decisione dà l'impressione che solo coloro che `sono in linea' (col governo, ndr) saranno ricompensati e chiunque osi esprimere un'opinione politica diversa sarà punito".

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