Riprendiamo dallo SPECCHIO, inserto della STAMPA di oggi, 18/04/2021, a pag.16, con il titolo "Monogamy e altri toys. Il sesso Kosher è una liberazione" il commento di Fabiana Magrì.
Fabiana Magrì
“Siamo nella città più santa del mondo per dimostrare che il sesso non è tabù o peccato, ma un atto sacro che può legare due esseri umani profondamente». La potenza dirompente del messaggio è tutta nella spontaneità con cui Chana Boteach riesce a scardinare gli stereotipi, restando in perfetto equilibrio tra libertà e rispetto. A partire dal nome e dall'indirizzo del suo negozio: il «Kosher Sex Shop», nel centro di Gerusalemme. Chana, 30 anni, è la seconda di nove figli nati dal matrimonio di Debbie, ebrea australiana, con Rabbi Shmuley Boteach, rabbino ortodosso del movimento Chabad. Suo padre, consulente di coppia, personaggio pubblico, autore di oltre trenta libri, divenne una celebrità a fine anni Novanta grazie al best-seller internazionale KosherSex. A Recipe for Passion and Intimacy. «Letteralmente - spiega la ragazza - "kosher" significa "permesso" dalla"halachà", la normativa religiosa ebraica. Per estensione, ha a che fare con i valori morali dell'ebraismo». Attingendo alla tradizionale saggezza ebraica, Rabbi Boteach ruppe molti tabù legati al sesso. Non senza contraccolpi, talvolta anche feroci. Sfogliando i capitoli del suo libro, in vendita nel "Kosher Sex Shop" della figlia, si legge che la sessualità felice passa anche dalla libertà di provare posizioni diverse, usare sex toys e perfino commettere adulterio. Purché kosher, cioè con il coniuge, usando la fantasia. «Ciò che rende un sex toy o un adulterio kosher - precisa Chana - è lo scopo: aiutare a creare intimità in una relazione tra due persone che si amano». Che un padre e una figlia, entrambi ebrei ortodossi, portino avanti insieme una discussione aperta e rispettosa sulla sessualità felice fa già crollare almeno un paio di stereotipi. «Sono stata esposta precocemente al lato più reale dei rapporti intimi tra le persone. A casa - racconta la figlia del rabbino-vedevo un via vai di coppie che si rivolgevano a mio padre per risolvere le loro incomprensioni. Sono cresciuta immersa nel suo messaggio sulla sessualità e ho sviluppato una sensibilità per il tema. Io sono la nuova generazione che fa un passo avanti».
Tanto per cominciare, Chana ha declinato i contenuti del libro del padre in un sex shop che punta, letteralmente, sulla trasparenza. Il negozio è una vetrina su circa 10 metri quadri di esposizione, in uno spazio dedicato a giovani designer, al primo piano di un caffè, al numero 7 di Bezalel Street. A due passi c'è l'omonima e storica accademia di Belle Arti di Gerusalemme. In una passeggiata di quindici minuti si possono raggiungere i quartieri più ortodossi di Mea Shearim e Gheula, dove è ambientata la serie tv Shtisel. Sia il negozio fisico sia quello online sono raffinati, con una proposta di sex toys e prodotti di alta fascia, grande attenzione ai valori delle aziende che li producono, alla qualità dei materiali, all'estetica e alle nuove tecnologie. Il best seller nella boutique di Gerusalemme è l'EVA, un vibratore per coppie che non ha la classica forma fallica. Prossima al lancio, invece, è la collezione DEIA, che significa "conoscenza". Ossia la radice della parola che compare nella frase della Bibbia (Genesi 4: 1) : «e Adamo conosceva sua moglie Eva». Per supportare il mercato locale, sono stati introdotti alcuni prodotti naturali "made in Israel". Come lo "Shemen Amor", o Love Oil, un lubrificante composto da oli essenziali, infuso con cannabidiolo (CBD), zenzero, cocco, mandorle e cardamomo, ideale per i massaggi e per aumentare la sensibilità durante il sesso. Non mancano manette in silicone per polsi e caviglie e perfino un gioco in scatola, chiamato Monogamy, con imprevisti e probabilità, come nel Monopoly, ma sensuali ed erotiche, da giocare in coppia. Con quasi 20 mila follower su Instagram, i Boteach snocciolano ogni tipo di questione, affrontano i temi più controversi e cercano di alzare l'asticella del sesso, per portarlo a un livello più alto: «Il sesso è sacro, piccante, e anche curativo», dice uno dei tanti post nel feed dell'account IG @_kosher_sex_. «All'inizio della pandemia - ricorda Chana - c'è stato un picco nella ricerca di prodotti. Le vendite sono salite alle stelle, a livello globale. Le persone stavano entrando in lockdown e si sono organizzate. Per la prima volta nella vita, molte coppie avrebbero speso un sacco di tempo insieme. Con il passare dei mesi, le statistiche hanno mostrato un aumento dei divorzi e delle separazioni. La convivenza forzata ha portato a galla i problemi. Ma chi è rimasto insieme, non solo ha continuato a cercare di coltivare la passione, ma voleva più informazioni e consigli. Durante la pandemia abbiamo offerto alle persone a casa molti incontri e talk con esperti, che poi sono stati caricati su piattaforme di ascolto per i podcast».
Recentemente però, Kosher Sex è finito nel mirino della censura dell'algoritmo di Facebook che, nel tentativo lodevole di far piazza pulita di account osceni e inappropriati, oscurava e bannava chiunque usasse ripetutamente la parola sesso, o parlasse di sessualità. «Sono in contatto con Facebook perché è un grosso problema da risolvere. E spero di sensibilizzare opinionisti del settore, affinché ne scrivano. L'obiettivo è spiegare quanto è dannoso, mentre stai lottando contro la pornografia, colpire tutti indistintamente, anche chi cerca di fare del bene e trasmettere un messaggio sano. In questo modo si crea un vuoto e le persone non sapranno più a chi rivolgersi per ascoltare una voce che parli di sana sessualità». Nel futuro del brand potrebbe esserci anche una Kosher Sex App, potenziata con uno «Shidduch», cioè un sensale, dotato di intelligenza artificiale, per favorire gli incontri tra chi cerca un partner per mettere su famiglia. «Sarebbe molto fico! Del resto, è così che le persone si conoscono al giorno d'oggi. Mio padre dice che tutti dovremmo agire come sensali. Aiutare gli altri a trovare l'amore è un gesto altruista. Ci sarebbero alcune riflessioni da fare e un gap tecnologico da colmare. I clienti più religiosi, quelli che vengono in negozio perché non possono acquistare online, non hanno accesso a internet. Bisognerebbe trovare una soluzione per incorporare la app nei telefoni kosher. Allora sarebbe perfetto!». Ma Kosher Sex non è il solo brand "ebraico" a muoversi nel campo della sessualità. BeBetter2Gether. com è uno shop online aperto nel 2015 dal rabbino "modern-orthodox" - anche consulente matrimoniale - Natan Alexander. Si direbbe un vero e proprio impegno, da parte del mondo ebraico, nel diffondere un concept di sessualità "kosher", fondata sugli insegnamenti della Torah. «Nel Talmud - spiega il rabbino - sono riportate discussioni anche molto esplicite che riguardano il sesso, la nudità, e perfino l'orgasmo. I rabbini sostengono che sia responsabilità dell'uomo far provare un orgasmo alla propria moglie». «Tuttavia - continua Ray. Alexander - non ci rivolgiamo espressamente a un pubblico ebraico ortodosso, o religioso, ma a chiunque voglia acquistare un sex toy senza essere esposto alla pornografia. Parliamo prevalentemente alle coppie sposate, in modo che marito e moglie, insieme o separatamente, possano scegliere prodotti che li aiutino a migliorare la loro vita sessuale. Vogliamo offrire un ambiente sicuro a chiunque cerchi qualcosa di divertente ed eccitante. Pensiamo che anche chi non è religioso - specifica il rabbino 40enne - potrebbe non sentirsi a suo agio a contatto con messaggi indecenti». Un approccio "Tiqqun `olam", insomma. Cioè, in ebraico, l'impegno nel riparare il mondo e renderlo un posto migliore.
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