Dichiarazione Ihra sull'antisemitismo, l'iniziativa dell'Associazione Italia Israele di Livorno
Le parole di Celeste Vichi
Ecco la cronaca dalla GAZZETTA di SIENA, dal titolo "Il plauso dell’Associazione Italia-Israele di Livorno a Siena e alla sua amministrazione":
Arriva con grande soddisfazione il ringraziamento dell’Associazione Italia-Israele di Livorno a tutta la città di Siena, al sindaco Luigi De Mossi e all’amministrazione per aver aderito all’iniziativa promossa dall’associazione stessa di adottare la definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Rememberence Alliance, nella sua interezza, cosicché questa possa fornire uno strumento utile ad individuare, arginare e combattere l’antisemitismo e l’antisionismo e contro la spirale di indifferenza foriera di tragedie umane. Quella dell’Ihra è una definizione più nuova e innovativa di antisemitismo che aggiunge elementi quali l’antisionismo, in particolare quello di origine islamista, che è la nuova frontiera del fenomeno e introduce undici indicatori per capire se si sia di fronte ad antisemitismo o meno. Giustificare atti contro gli ebrei e negare il diritto di Israele ad esistere sono solo alcuni esempi di pregiudizio contro gli appartenenti alla cultura ebraica. La prima nazione in Europa ad adottare la definizione dell’Ihra è stata la Francia, in seguito agli attentati al Charlie Hebdo e al Bataclan, apripista degli altri stati europei. “Siena, fiera città toscana, ha riconfermato così la propria tradizione di civiltà e la vocazione di territorio dedito alla tolleranza, alla pace e alla giustizia aderendo alla Risoluzione del Parlamento Europeo del 1° giugno 2017 n. 2017/2892 ‘Lotta contro l’Antisemitismo’ – commenta Celeste Vichi, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Livorno –, la quale invita: gli Stati Membri e le Istituzioni ed Agenzie dell’Unione Europea ad adottare e applicare la definizione operativa di antisemitismo utilizzato dall’Ihra”. Come spiega l’Associazione, l’antisemitismo non è scomparso, nel 2019 in Italia si sono registrati 251 episodi di antisemitismo e un’indagine Eurispes ha documentato che negli ultimi 10 anni sono aumentati di 7 volte gli italiani convinti che l’Olocausto non sia mai avvenuto. “Aderire oggi alla definizione integrale di antisemitismo dell’Ihra – continua l’Associazione –, comprensiva dei suoi undici indicatori, è innanzitutto un dovere morale, che cerca di correggere centinaia di anni di violenza e razzismo contro il popolo ebraico. Ciò vale oggi, soprattutto in Italia, quale atto di riparazione alle responsabilità del nostro Paese per il nazifascismo, la Shoà, l’adozione delle leggi razziali: un modo per fare i conti con la nostra storia”. L’Italia che oggi si impegna per l’adozione dell’Ihra nelle istituzioni è la stessa che avrebbe detto il proprio deciso ‘no’ alle persecuzioni razziali e che continua a farlo nel presente, in tutte le sue più recenti forme quali l’antisionismo, rappresentando un’immagine migliore di se stessa. Il coinvolgimento dei Comuni, ovvero gli enti più vicini ai cittadini, in questo quadro è fondamentale per far penetrare una nuova sensibilità verso gli ebrei e Israele, che rappresenta per molti di questi ancora un’assicurazione sulla vita. “È una battaglia di civiltà da condurre attraverso le amministrazioni locali – conclude la presidente Celeste Vichi –, da qui il senso della mozione immediatamente sostenuta con profondo spirito istituzionale dall’assessore Francesca Appolloni nell’abbracciarne i contenuti e dal consigliere Lorenzo Lorè, primo firmatario e proponente della mozione, ai quali va il nostro particolare ringraziamento per questo risultato”.