Il post antisemita della grillina Monica Amore Non si tratta di una 'gaffe'.Eppure le hanno creduto
Testata: La Stampa Data: 16 aprile 2021 Pagina: 40 Autore: G.Leg. Titolo: «Post antisemita. Chiesta archiviazione per la consigliera»
Riprendiamo dalla STAMPA - Torino di oggi, 16/04/2021, a pag.40, con il titolo 'Post antisemita. Chiesta archiviazione per la consigliera' la cronaca a firma G.Leg.
La difesa di Monica Amore era e continua a essere debole: non di gaffe si tratta, ma di un post a contenuto violentemente antisemita. l'aveva definito una gaffe. Le hanno creduto
Ecco l'articolo:
Monica Amore
Il post antisemita della consigliera comunale 5stelle
Richiesta di archiviazione. Cosi si chiude la vicenda di Monica Amore, la consigliera pentastellata che lo scorso febbraio aveva pubblicato sui social un post antisemita con un collage di testate giornalistiche del gruppo Gedi accompagnato dalla caricatura di due uomini con naso pronunciato e Kippah e uno con una stella di David sulla schiena e un coltello sanguinante. «Interessante» era stato il suo commento. La Procura ha ritenuto che l'episodio non costituisse reato in quanto manca l'elemento soggettivo da parte dell'indagata: di fatto non era consapevole di commettere «propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa». Ai pubblici ministeri Emilio Gatti ed Elisa Pazè, la consigliera Amore aveva parlato di «un errore», di «una svista». Aveva detto di aver pubblicato quel «post di notte, ingenuamente». Erano poi seguite le scuse della consigliera grillina, in una lunga lettera firmata a più mani anche dalla sindaca Chiara Appendino e dal senatore del M5S Alberto Airola. Che Monica Amore sin dall'inizio avevano preso le distanze dalle posizioni della collega del movimento. La comunità ebraica aveva ritirato la querela. Accogliendo sì le scuse, ma sottolineando la gravità del messaggio, ricordando che le parole hanno un peso, soprattutto se utilizzate da chi ricopro un ruolo istituzionale. Amore, avevano spiegato dalla Comunità ebraica, «inizialmente ne aveva sminuito la gravità, dimostrando una mancata comprensione del ruolo che spetta, in particolare, a chi è chiamato a ricoprire incarichi istituzionali. Adesso sembra essersi resa conto dell'insidiosità del post pubblicato».
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