Francia: nessun processo all'assassino di Sarah Halimi. Una sentenza scandalosa Commento di Mauro Zanon, censura sui giornali italiani
Testata: Libero Data: 16 aprile 2021 Pagina: 11 Autore: Mauro Zanon Titolo: «Islamico massacrò la vicina ebrea, la Francia decide di non processarlo»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/04/2021 a pag.11, con il titolo 'Islamico massacrò la vicina ebrea, la Francia decide di non processarlo', il commento di Mauro Zanon.
A destra: Sarah Halimi
Mauro Zanon è oggi l'unico a riportare e commentare l'importante notizia di quella che giustamente viene definita una "scandalosa sentenza della Corte di Cassazione francese". Silenzio su tutti gli altri giornali.
Ecco l'articolo:
Mauro Zanon
L'ha massacrata di botte e l'ha torturata recitando alcuni versetti del Corano, poi, al grido di "Allah Akbar", l'ha gettata dalla finestra del palazzo in cui abitava. Ma Kobili Traoré, trentenne di origini maliane e di confessione islamica, non verrà processato, perché la notte del 4 aprile 2017 «aveva consumato cannabis ed era in preda a un delirio», dunque è «penalmente irresponsabile». E la scandalosa sentenza della Corte di Cassazione francese, che mercoledì ha confermato la decisione della Corte d'Appello di Parigi, secondo cui l'assassino della 65enne Sarah Halimi-Attal, medico in pensione e madre di tre figli, avrebbe agito in quel modo soltanto perché sotto effetto di una «bouffée delirante», di un delirio dovuto ad un alto consumo di cannabis. «O si può fumare, snifiàre e bucarsi ad alte dosi provocando a se stessi un delirio che porta a un'abolizione della capacità di discernimento e beneficiare per questo di un'irresponsabilità penale», ha attaccato Oudy Bloch, uno degli avvocati del fratello della vittima, William Attal. L'uccisione antisemita di Sarah Halimi-Attal è stato un duro colpo per la comunità ebraica francese, alle prese negli ultimi anni con un aumento inquietante dell'antisemitismo, in particolare nei quartieri a maggioranza islamica. I legali del fratello di Sarah Halimi hanno fatto sapere che si rivolgeranno alla Corte europea dei diritti dell'uomo nella speranza che l'assassino, attualmente in un ospedale psichiatrico, possa essere processato. La notte del 4 aprile 2017, Kobili Traoré, allora 27enne, si introdusse nell'appartamento della sua vicina, a Belleville, nel nord-est di Parigi. La conosceva, sapeva che era ebrea. Iniziò a picchiarla e a insultarla, prima di decidere di defenestrarla dal terzo piano dell'immobile. Dopo l'atto, l'allora 27enne urlò queste parole: "Ho ucciso lo sheitan" (il demone in arabo).
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