Egitto: il Senato italiano prende posizione per Patrick Zaki Cronaca di Alessandro Di Matteo
Testata: La Stampa Data: 15 aprile 2021 Pagina: 11 Autore: Alessandro Di Matteo Titolo: «Lo studente egiziano. Il Senato unanime: 'Cittadinanza a Zaki'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/04/2021, a pag. 11, con il titolo "Lo studente egiziano. Il Senato unanime: 'Cittadinanza a Zaki' ", la cronaca di Alessandro Di Matteo.
Patrick Zaki
Patrick Zaki deve diventare cittadino italiano, il Senato dice sì alle mozioni di Pd e M5s che chiedono al governo di attivarsi per concedere il passaporto allo studente egiziano detenuto da oltre un anno nelle carceri del Cairo con l'accusa di «propaganda sovversiva». Un pronunciamento plebiscitario, quello di palazzo Madama, visto che nessuno vota contro, mentre 208 sono i sì e solo 33 senatori - tra i quali i 22 di Fdi - scelgono di astenersi. Anche la senatrice a vita Liliana Segre, 90 anni, si presenta in aula per votare, perché «sarò sempre presente quando si parla di libertà. Ricordo cosa si prova da innocente in prigione». Nel documento votato si chiede al governo di «avviare le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick Zaki la cittadinanza italiana», ma anche di «intraprendere tempestivamente» tutte le iniziative possibili «per sollecitare l'immediata liberazione» dello studente egiziano che frequentava l'università di Bologna per il dottorato. Il governo viene anche sollecitato a «continuare a monitorare» il processo in corso in Egitto contro Zaki, garantendo «la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo», e verificando «le sue condizioni di detenzione». L'Italia, poi, dovrebbe «sollecitare istituzioni e Stati membri (dell'Ue, ndr) affinché richiedano all'Egitto, e agli altri Paesi in cui persistono diffuse violazioni dei diritti umani, miglioramenti concreti su questo tema». Infine, nel testo dell'ordine del giorno si chiede al governo di «farsi portatore attivo della cultura del rispetto e della promozione dei diritti umani nel quadro delle discussioni in ambito del G7».
Un'iniziativa alla quale il governo ha dato parere favorevole, ma senza nascondere il timore di un effetto boomerang. È stata Marina Sereni, sottosegretaria agli Esteri, a spiegare in aula la posizione dell'esecutivo: «Si riconosce la portata ideale, simbolica e umanitaria del gesto ma serve una valutazione approfondita». Bisogna tenere presente, ha spiegato Sereni, che «la misura potrebbe essere priva di effetti pratici a tutela di Zaki perché anche alla luce del diritto internazionale l'Italia incontrerebbe notevoli difficoltà a fornire protezione consolare. Essendo Zaki anche cittadino egiziano prevarrebbe la cittadinanza originaria, un principio applicato dall'Egitto in modo stringente». Il punto è che, «c'è il rischio di effetti negativi sull'obiettivo che più ci sta a cuore, cioè ottenere il rilascio di Patrick. Insomma la concessione della cittadinanza potrebbe rivelarsi controproducente». In ogni caso, ha assicurato, «il governo italiano segue con la massima attenzione il caso di Patrick Zaki fin dalle prime ore dell'arresto e condivide pienamente la preoccupazione del parlamento». Una perplessità che è condivisa anche da alcune forze politiche. Alberto Balboni, Fdi, spiega così l'astensione: «Non vorremmo che la cittadinanza a Zaki possa avere un effetto controproducente». Parole simili a quelle di Stefano Candiani, Lega, anche se il partito di Salvini ha votato a favore. «Il governo (egiziano, ndr) potrebbe intravedere nell'iniziativa italiana una provocazione». Non ha dubbi invece il presidente della Camera Roberto Fico: «L'Egitto sappia che su Regeni lo Stato italiano farà luce fino in fondo. Come non smetterà di chiedere la liberazione di Patrick Zaki». E per Enrico Letta: «L'unanimità (del Parlamento, ndr) dimostra l'impegno di tutta Italia. Non molliamo».
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