domenica 20 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Informazione Corretta Rassegna Stampa
15.04.2021 Gli eroi che non avrebbero voluto morire
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 15 aprile 2021
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Gli eroi che non avrebbero voluto morire»
Gli eroi che non avrebbero voluto morire
Commento di Deborah Fait

C'erano le rondini che svolazzavano e garrivano sfrecciando lungo il Kotel tra le cui pietre costruiscono ogni anno i loro nidi. C'era il presidente di Israele Reuven Rivlin e c'erano due bambini orfani che, stretti a lui, si sono avvicinati, timidi e molto emozionati, al braciere. Il presidente ha preso la torcia di fuoco, i due bambini l'hanno stretta tra le loro manine e tutti e tre insieme hanno acceso la fiamma per dare inizio alla cerimonia in ricordo dei loro papà, dei 23.928 caduti per Israele e dei 3158 uccisi dal terrorismo arabo-palestinese. Mentre suonava il silenzio tutti e tre, il presidente, i bambini e tutti i presenti alla cerimonia avevano gli occhi pieni di lacrime. Lui, il presidente, piangeva per quei bambini che stringeva tra le braccia e che piangevano per i loro papà perduti per sempre. Noi sappiamo che Rubi Rivlin piangeva davvero, lui non è solo una figura istituzionale, è uno di noi, un papà, un nonno che si commuove al pensiero di tutte quelle vite finite nel sangue mentre difendevano Israele da quelli che lo vorrebbero eliminare. Questo è accaduto alle 20 in punto quando è suonata la sirena in tutto il paese,  accesa la fiamma hanno incominciato a scorrere i nomi dei caduti sullo schermo davanti al Kotel e in tutti i canali della Tv israeliana. Mentre scrivo continuano a scorrere, nome, cognome, età e giorno della morte. Ieri sera è incominciato per Israele il giorno più lungo e triste dell'anno, i cimiteri (ogni città, ogni villaggio ne hanno uno dedicato solamente ai caduti) erano perfetti, non una foglia a terra, davanti ad ognuna delle tombe stavano sull'attenti un soldato o una soldatessa ognuno con una bandierina di Israele in mano. Al suono della sirena, si sono chinati simultaneamente e hanno piantato le loro bandierine in ogni tomba. I cimiteri non sembravano più tali ma una distesa biancoazzurra spumeggiante di bandiere sbattute dal vento. Veniva da piangere e da sorridere nello stesso momento.  E' difficile esprimere a parole l'emozione che si prova, bisogna esserci per condividere il sentimento che lega un intero popolo nel ricordo chi è caduto nel nome di Israele. Alla fine di una giornata fatta di lacrime e dolore comuni a tutti, tutto il paese scoppierà, alle 20 di questa sera, mercoledì, in una gioia irrefrenabile per accogliere a braccia aperte e col cuore in fiamme Israele e il suo 73mo compleanno. Mazal tov Israel, Auguri.

Immagine correlata
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT