Iran nucleare 2: 'incidente' alla centrale di Natanz Cronaca di Sharon Nizza
Testata: La Repubblica Data: 12 aprile 2021 Pagina: 15 Autore: Sharon Nizza Titolo: «Iran, attacco al nucleare: 'C’è la mano di Israele'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/04/2021, a pag. 15, il commento di Sharon Nizza dal titolo "Iran, attacco al nucleare: 'C’è la mano di Israele' ".
Sharon Nizza
Solo una dozzina di ore è trascorsa sabato tra l’inaugurazione in pompa magn a di 164 nuove centrifughe all’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz e un misterioso blackout che nella notte avrebbe mandato in tilt il sistema. Classificato nella mattina di ieri come «incidente », in serata era diventato un atto di «terrorismo nucleare», per dichiarazione di Ali Akbar Salehi, capo dell’Organizzazione per l’energia atomica di Teheran. Come in passato, non nomina il «solito sospetto», né da Gerusalemme arrivano rivendicazioni, ma «fonti di intelligence occidentali» anonime citate dai media attribuiscono al Mossad l’ennesima operazione di sabotaggio di quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del programma nucleare iraniano. La centrale di Natanz era stata già colpita nel 2010 con il virus Stuxnet, distruggendo mille centrifughe. Nel luglio scorso un’esplosione aveva arrecato danni ingenti e proprio l’inaugurazione di sabato, durante la Giornata nazionale delle tecnologie nucleari, voleva indicare una ripresa a ritmo accelerato delle attività: l’esafluoruro di uranio è stato introdotto nelle nuove centrifughe IR-6 agli occhi del presidente Hassan Rohani, che ha specificato come siano «in grado di fornire una quantità di prodotto dieci volte maggiore rispetto alle precedenti ».
Joe Biden
Una violazione dei termini dell’accordo Jcpoa, sbandierata dagli iraniani, che presumibilmente fungerà da carta negoziale nei giorni in cui a Vienna sono ripresi i colloqui indiretti che potrebbero vedere il rientro degli Stati Uniti nell’intesa. Non sembra poi casuale che il nuovo attacco colpisca proprio quando il capo del Pentagono, Lloyd Austin, sta effettuando la prima visita ufficiale in Israele di un rappresentante dell’amministrazione Biden. «Gli Usa restano impegnati a garantire la sicurezza di Israele e lavoreranno con l’esercito israeliano per assicurare il suo vantaggio militare qualitativo in Medioriente », ha detto Austin dopo l’incontro con l’omologo Benny Gantz. Quello di ieri è solo l’ultimo atto del conflitto a bassa intensità tra Teheran e Gerusalemme che nelle ultime settimane sta vivendo una rapida escalation, rischiando di infiammare l’area: al fronte aereo che da anni vede Israele colpire il consolidamento della presenza militare iraniana in Siria, si è aggiunto ora quello marittimo. Ieri sera si sono riuniti i capi di tutte le forze di sicurezza e di intelligence del Paese. L’occasione era un brindisi in vista del 73esimo anniversario dalla fondazione dello Stato. «La lotta contro la nuclearizzazione dell’Iran è un’operazione enorme», ha detto Netanyahu. «La situazione di oggi non è detto che sarà quella di domani». Né è detto che sarà quella di mercoledì, quando a Vienna riprenderanno i colloqui sul nucleare.