Il boss nazista Degrelle celebrato dai giovani di Fratelli d'Italia a Verona. Silenzio da Giorgia Meloni Commento di Paolo Berizzi
Testata: La Repubblica Data: 04 aprile 2021 Pagina: 27 Autore: Paolo Berizzi Titolo: «Il post dei giovani di FdI sul boia nazista Degrelle. 'E Meloni sta a guardare'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/04/2021, a pag. 27, con il titolo "Il post dei giovani di FdI sul boia nazista Degrelle. 'E Meloni sta a guardare' ", il commento di Paolo Berizzi.
Paolo Berizzi
Il post dei giovani di Fratelli d'Italia - Verona che inneggia al capo nazista Degrelle
Inneggiare a un criminale di guerra nazista, nel 2021, e poi fuggire nell'ombra: cancellato il post, chiusa la pagina. L'arditismo nostalgico di Gioventù Nazionale, l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia, non dura nemmeno 24ore. Ma tanto è bastato per gettare nell'imbarazzo il partito di Giorgia Meloni. Il caso — sollevato venerdì da Repubblica — è il post dei giovani di FdI, a Verona, per commemorare, nell'anniversario della morte, il belga Léon Degrelle: leader e fondatore dei fascisti cattolici del movimento Rex e poi ufficiale delle Waffen-SS naziste. Detto anche il "figlio adottivo di Hitler"; mai pentito di avere servito la Germania nazista, negazionista dell'Olocausto. Degrelle muore il 31 marzo 1994 a Malaga in Spagna, dove si rifugiò, protetto da Franco, per evitare la condanna a morte. E dunque, quattro giorni fa: ecco spuntare il messaggio sulla pagina Fb di Gioventù Nazionale Verona.
"Per tutti coloro che ancora sognano un secolo di cavalieri", è la scritta che accompagna la foto di Degrelle. La citazione è da Militia, saggio scritto dal militare nel 1964. Dopo le polemiche divampate sui social, il post è sparito: cancellato dagli stessi amministratori, o forse dagli "arbitri" di Zuckerberg per violazione delle politiche della piattaforma. Troppo tardi, comunque, per evitare che il caso deflagrasse. Esaltare un ufficiale delle SS è apologia di nazismo. E sognare "cavalieri" rappresentati da boia nazisti poco in linea con un partito che, per voce della sua leader, si definisce "destra moderna". Eppure, dai vertici FdI, non è arrivata una parola. In silenzio Giorgia Meloni, idem il solitamente loquace, e attivissimo sui social, coordinatore nazionale Guido Crosetto. «L'ideologia nazifascista non deve avere cittadinanza nelle istituzioni — attacca il segretario provinciale del Pd, Maurizio Facincani —. Tuttavia è evidente la contiguità di tale ideologia con vasti blocchi del centrodestra: dai nostalgici di FdI ai leghisti organici al movimento Christus Rex. che si richiama appunto ai cattolici nazisti fondati da Léon Degrelle». Replica, tra l'impacciato e l'acrobatico, di Ciro Maschio, presidente del Consiglio comunale di Verona nonché deputato e segretario provinciale di FdI: «FdI non ha nulla a che fare con post apologetici del nazismo, da sempre incompatibili con l'appartenenza al nostro movimento. Un simpatizzante di Gioventù Nazionale (fondata nel 2014 per volontà della leader Giorgia Meloni, ndr) ha fatto un post provocatorio sulla loro pagina, che è autonoma e non gestita dal partito. Un post che poi è stato rimosso». A Ciro Maschio — già balzato alle cronache l'anno scorso per essersi deciso a pagare più di cento multe, 16mila euro, accumulate in due anni ma soltanto quando l'amministrazione veronese minacciò di farlo sloggiare dal suo posto di consigliere e presidente del Consiglio comunale per incompatibilità derivata da lite pendente con il Comune — ha risposto il capogruppo dem Federico Benini. «Cancellare un post oltraggioso per la democrazia non basta: Maschio spieghi ai veronesi se condivide l'ideologia hitleriana propagandata dai giovani di FdI». Il caso Degrelle è soltanto l'ultimo di una lunga serie di episodi di esaltazione del nazifascismo che hanno visto protagonisti militanti ed esponenti di FdI. Tra i più noti ricordiamo la cena per commemorare la Marcia su Roma — ovvero l'inizio del fascismo — organizzata dal partito il 28 ottobre 2019 a Acquasanta Terme (Ascoli Piceno): 70 partecipanti. Tra i presenti anche il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, e il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti. Anche allora Giorgia Meloni tacque. Così come ora non prende le distanze dall'omaggio all'ex SS Degrelle. «Il suo silenzio su questo fatto gravissimo è indicativo — dice Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana — . Eppure è sempre così espansiva nei suoi giudizi sugli altri. Ma quando qualcosa coinvolge FdI, ecco che cala un silenzio profondo. Che i giovani del partito — aggiunge Fratoianni — celebrino un boia nazista la dice lunga sui valori costitutivi della destra in questo Paese».
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