Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 03/04/2021, a pag.16 con il titolo "Senti chi parla: come spiare il mondo intero frugando il Mar Rosso", l'articolo di Fabio Scuto.
Fabio Scuto
La nave incagliata nel Canale di Suez
Il Mar Rosso non è soltanto una grande via d'acqua per le grandi petroliere che arrivano dal Golfo Persico - in media il 26-30% del petrolio e il 12% del commercio mondiale passa di qui per imboccare il Canale di Suez, dove è bastato il blocco per l'insabbiamento della porta container Evergreen per far schizzare il prezzo di alcune materie prime anche del 50% -, ma è soprattutto la grande via di Internet. I cavi di fibra ottica posati sul fondo del Mar Rosso assicurano collegamenti fra Europa e Africa, trai Paesi della Penisola Araba, ma anche con l'India e l'Estremo Oriente. La crescita delle reti di cavi in fibra ottica in Medio Oriente ha fornito alle agenzie di intelligence occidentali un accesso senza precedenti al traffico di dati e comunicazioni della regione.
LE AGENZIE di spionaggio sfruttano i cavi per intercettare enormi volumi di dati, dalle telefonate al contenuto delle email, alla cronologia di navigazione web e ai metadati. Anche i dati finanziari, militari e governativi passano attraverso cavi. Queste informazioni vengono vagliate dagli analisti, mentre i filtri automatici estraggono materiale in base ai 40.000 termini di ricerca di NSA e GCHQ - soggetti, parole usate, numeri di telefono e indirizzi email - per un'ispezione più approfondita. The Five Eyes, l'alleanza di intelligence dei segnali (Sigint) di Usa, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, spia nell'inquieta regione mediorientale da quando una prima rete di cavi telefonici venne posata dopo la Seconda guerra mondiale. Gli attori principali sono la National Security Agency (NSA) degli Usa e il Government Communications Headquarters (GCHQ) del Regno Unito, che utilizzano strutture note e segrete nella regione per raccogliere dati. "L'importanza dei cavi è ancora largamente sconosciuta alla gente comune. Pensano che gli smartphone siano wireless e passino attraverso l'aria, ma non si rendono conto che è attraverso i cavi che possono connettersi", spiega Alan Mauldin, direttore della ricerca presso la società di ricerca. TeleGeography a Washington. Questo sistema fisico di cavi in fibra ottica collegai principali paesi del mondo e trasporta oltre il 95% del traffico voce e dati internazionale. Nonostante l'importanza dei cavi sottomarini, sono scarsamente protetti dal diritto internazionale. L'Egitto è uno dei principali hub di Internet poiché gestisce il traffico dall'Europa al Medio Oriente, Asia e Africa e viceversa. I 15 cavi che dal Mediterraneo entrano nel Mar Rosso rappresentano tra il 17% e il 30% del traffico mondiale di Internet, cioè da 1,3 a 2,3 miliardi di utenti. I cavi sottomarini sono preferiti in quanto sono considerati più sicuri, rispetto a quelli terrestri. Anche se quelli che passano sotto il Canale di Suez presentano rischi logistici, come rotture da ancore nelle acque poco profonde o da interferenze umane. Nel 2013, tre subacquei con utensili manuali tagliarono il cavo principale che collega Egitto e Europa, riducendo la larghezza di banda Internet dell'Egitto del 60%. Gli egiziani sono in una posizione eccellente per l'accesso ai dati sui cavi ma sono considerati un partner poco affidabile. Nonostante la sua importanza strategica, l'Egitto non fa parte di nessuna rete Sigint. L'alleanza Five Eyes ha accordi di condivisione delle informazioni con alcuni Paesi europei, Giappone e Corea del Sud, per intercettare i dati provenienti da Russia e Cina. L'intelligence Usa ha rapporti meno formali con alcuni Paesi in Medio Oriente, tra cui Egitto, Israele, Giordania, Arabia Saudita, Turchia e Emirati arabi.
GLI EGIZIANI hanno un accordo con l'intelligence americana, ma lo spionaggio di Washington fa trapelare al Cairo solo informazioni ritenute strategiche. I Five Eyes possono comunque intercettare i cavi in Egitto o nelle sue acque territoriali. I documenti trafugati da Edward Snowden nel 2013 si riferiscono a una base clandestina della NSA in Medio Oriente chiamata Dancing Oasis, nota anche come DGO. Un sito segretissimo e la sua location è pura supposizione: in Giordania, in Arabia Saudita o in Egitto. I cavi che collegano Europa, Africa e Asia scendono lungo il Mar Rosso fino allo stretto di Bab el Mandeb tra Yemen e Gibuti. I cavi diretti a Est virano verso l'Oman. E infatti a Seeb, a ovest della capitale Muscat, si trova un sito di sorveglianza GCHQ, nome in codice Circuit. Le rivelazioni di Snowden hanno anche svelato che per intercettare i dati dai cavi nel fondo marino sono stati appositamente modificati anche alcuni sommergibili Usa, uno di questi è PUSS Jimmy Carter. Israele è un altro Paese con la capacità tecnica di intercettare i cavi sottomarini nella regione, sebbene attualmente non abbia connessioni alle reti del Medio Oriente. Non ci sono cavi che vanno oltre i due punti di approdo costiero di Tel Aviv e Haifa, che sono collegati all'Europa continentale e Cipro. Ma ciò potrebbe cambiare presto se i piani segnalati da Google per il suo nuovo cavo "Blue-Raman" che va dall'Europa all'India attraverso Israele, Giordania, Arabia Saudita e Oman si realizzeranno.
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