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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Foglio Rassegna Stampa
22.03.2021 L'antirazzismo settario
Analisi tratta dal City Journal

Testata: Il Foglio
Data: 22 marzo 2021
Pagina: 2
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Per Bari Weiss l'antirazzismo è diventato una setta pericolosa e reazionaria»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/03/2021 a pag.II, con il titolo "Per Bari Weiss l'antirazzismo è diventato una setta pericolosa e reazionaria" l'analisi tratta dal City Journal.

Bari Weiss (@bariweiss) | Twitter
Bari Weiss

"I dissidenti usano uno pseudonimo e spengono la telecamera quando si collegano per una chiamata clandestina su Zoom", scrive Bari Weiss: "Solitamente si vedono per coordinare gli allenamenti di calcetto e i passaggi in macchina ma stavolta si riuniscono per elaborare una strategia. Dicono che potrebbero subire delle profonde ripercussioni se qualcuno venisse a sapere del loro incontro". Così inizia l'inchiesta della giornalista Bari Weiss sull'indottrinamento progressista nelle scuole d'élite americane. I ribelli descritti da Weiss sono un gruppo di genitori benestanti che pagano fino a 50 mila dollari per mandare i propri figli a una scuola privata ma si lamentano che "un movimento ideologico ha conquistato la loro scuola". Secondo le loro testimonianze i professori "demonizzano il capitalismo", "sono fissati con i temi razziali" e creano un clima di panico e terrore che ha reso i bambini "ansiosi, paranoici e insicuri". Un genitore nato in un paese comunista ha detto a Weiss: "Sono scappato dal mio paese per liberarmi dallo stesso timore della delazione che oggi prova mio figlio". Questa è l'élite americana e dunque le idee che le vengono impartite influenzano tutti noi. Alla base di questo sistema educativo c'è una grande ipocrisia. Queste scuole sostengono di essere un luogo meritocratico, ma i figli dei genitori più ricchi vengono sistematicamente favoriti. Malgrado le campagne contro la discriminazione e contro il privilegio, questi istituti spendono decine migliaia di dollari solo per costruire delle strutture sportive.

Ibram X. Kendi
Ibram Kendi

Una madre di Los Angeles dice a Weiss che suo figlio le ha raccontato che un suo compagno di classe ha sostenuto di essere vittima di "oppressione" ne" perché di pelle scura. "Ero incredula - spiega la madre - Quel bambino è un multimilionario". Le scuole d'élite insegnano a parlare il "linguaggio inclusivo", una lingua nuova e in continua evoluzione che ad esempio vieta di usare la parola "genitore" o fare domande del tipo "a quale religione appartieni". Anche i programmi educativi vengono allineati a questa nuova corrente ideologica così ossessionata con i temi razziali. Le leggi di Newton vengono ribattezzate le "tre leggi fondamentali della scienza", e i vecchi classici americani vengono rimossi dai programmi di studio per dare voce alle presunte minoranze oppresse. Secondo Weiss, l'aspetto più preoccupante è che i ragazzi e i genitori che non sono d'accordo con tutto ció non si sentono in grado di parlare. "Mettere in dubbio questi dogmi ti rende sospetto e puó vanificare le speranze di entrare nelle migliori università e di ambire ai lavori più qualificati - scrive Weiss - opporsi a questa ideologica significa uscire dal club. Secondo questa visione del mondo, ogni sfumatura e complessità è essa stessa una forma di razzismo. Lo scrittore Ibram Kendi, autore del libro Come essere antirazzista, ha esposto questo ragionamento su Twitter: "Il nocciolo del razzismo è la negazione. Troppo spesso, più è forte il razzismo e più è forte la negazione".

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