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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Deborah Fait
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L'aria che tira su La7 18/03/2021
L'aria che tira su La7
Commento di Deborah Fait

Speciale L'aria che tira | su La7 con Myrta Merlino - Marida Caterini - TV  Intrattenimento Informazione Talk Show

"L'aria che tira" trasmissione di TV7. 17 marzo, ore 12,15.
Conduce Mirta Merlino sostituita da Francesco Magnani.
Argomento, i vaccini.

Naturalmente l'argomento fisso di ogni talk show è da più di un anno la pandemia che ha bloccato il mondo intero. Non si parla d'altro, a volte anche a vanvera. Il corona virus e i vaccini studiati per sconfiggerlo sono ormai entrati a far parte del nostro quotidiano. Durante la trasmissione Francesco Magnani, parlando della situazione vaccinale di vari paesi se ne è uscito con questa frase: "…e adesso torniamo all'Inghilterra che ci è culturalmente più vicina di Israele". Non credo proprio, Israele pur trovandosi in Medio Oriente, è culturalmente, socialmente, dal punto di vista scientifico e tecnologico un paese occidentale, economicamente avanzato, moderno, abbiamo anche la luce elettrica, il frigorifero e le scuole di ogni ordine e grado. Glielo posso assicurare. Parlando dei vaccini, si capisce che a certuni dia fastidio, soprattutto nel caos europeo,  che Israele,  sia al primo posto nel mondo ad aver raggiunto quasi la completa copertura della popolazione. Ha vaccinato anche i lavoratori palestinesi e ha mandato decine di migliaia di dosi ad Abu Mazen e a Gaza. Il tutto senza tante tragedie, in perfetto ordine.

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Anche qui abbiamo avuto i nostri lockdown, anche qui, come in Europa, abbiamo i nostri anti-vax che danno fastidio ma non più di tanto. Anche qui abbiamo avuto i nostri morti.  Zahal, l'esercito di Israele, ha già raggiunto l'immunità di gregge. Quando in Europa, Inghilterra compresa, stavano ancora litigando e pensavano di preparare tendoni fioriti, in Israele era tutto già pronto. Netanyahu aveva telefonato varie volte a Pfizer, di giorno e di notte, tanto che il Ceo Albert Bourla ha raccontato ridendo che a un certo punto gli ha detto "Signor Primo Ministro, sono le 3 di notte". E la sera seguente sono arrivati gli aerei con milioni di dosi. Mentre Israele vaccinava migliaia di persone al giorno in ogni luogo a disposizione, Boris Johnson diceva, ridacchiando, trattarsi di una semplice influenza, poi Il virus che lo ha colpito gli ha fatto subito cambiare idea. la UE non sapeva che fare, Arcuri e Conte volevano le primule e Macron non capiva cosa stesse accadendo. Intanto Israele vaccinava e vaccinava e vaccinava con ordine e disciplina. Questo è un paese che vive ogni giorno con intensità come fosse l'ultimo a differenza della dormiente e confusa Europa. E' un paese moderno dal cuore antico, un paese laico eppure sacro, pieno di contraddizioni ma spumeggiante di vita. Forse Francesco Magnani dovrebbe venire a visitarlo per rendersi conto che qui abbiamo le automobili, i treni, gli aerei per spostarci, non i cammelli.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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