Quando i giornalisti riescono a manipolare la verità
Commento di Deborah Fait
RAI 3, domenica 14 marzo.
Conduttrice Camila Raznovich.
Dal minuto 1.04.24
Hussein bin Abdullah di Giordania
I fatti:
Un paio di giorni fa il principe Hussein bin Abdullah di Giordania, rampollo viziato dell'attuale re, aveva deciso di andare a Gerusalemme per visitare la moschea di Al Aqsa. Prima di entrare in Israele, seguito da un intero esercito di guardie, gli è stato chiesto di aspettare l'OK da Gerusalemme a causa della sua numerosa coorte di agenti di sicurezza armati fino ai denti. Il principe anziché aspettare, offeso nella sua regale persona, girò i tacchi, tornò a palazzo masticando rabbia e vendetta contro i sionisti maledetti. Credeva probabilmente di vivere ancora ai tempi in cui ai membri di una famiglia reale fosse concesso tutto. Siamo nel 2021, caro principe, e dubito che qualsiasi paese avrebbe permesso a un corteo di uomini armati di attraversarne i confini, soprattutto un paese sempre all'erta come Israele. Doveva solo bersi un caffè, aspettare un paio di minuti. Interpretando nel modo sbagliato il detto "noblesse oblige", si è comportato come un perfetto parvenu, cafone e viziato. Immediatamente le conseguenze sono diventate pesanti tra i due paesi, la Giordania ha chiuso i cieli impedendo a Netanyahu di recarsi in visita, programmata, negli Emirati e Israele ha risposto chiudendo i suoi cieli agli aerei che dovrebbero recarsi in Giordania. Questo è quanto accaduto. Ieri pomeriggio alla trasmissione Kilimangiaro su Rai 3, era invitata la giornalista Cristina Guerra per commentare alcuni avvenimenti politici recenti e, dinnanzi ai miei occhi stralunati, parlando dell'accaduto, ha completamente falsato i fatti. Ha minimizzato dicendo che Netanyahu aveva proibito al principe di entrare in Israele per una serie di problemi con la scorta, senza aggiungere che la scorta era un piccolo esercito. Ha poi affermato che la Giordania è nervosa perchè si aspetta che Israele ricominci i colloqui con i palestinesi senza ricordare come sia proprio Abu Mazen a rifiutare da anni contatti con Netanyahu.
"E' la politica di Netanyahu" continuava a ripetere, naturale è sempre colpa di Netanyahu ed è proibito dire una sola parola critica nei confronti di persone o governi arabi. Poi, come fosse la cosa più giusta del mondo, ha detto: "I cristiani pregano al Santo Sepolcro, gli ebrei al Muro del Pianto e i musulmani alla moschea di Al Aqsa. Cristiani ed ebrei possono salire sulla "spianata delle moschee" ma non devono pregare". Ha detto questa mostruosità, tipica convinzione islamica nel non ritenere legittime le altre religioni, come se fosse la cosa più naturale del mondo. L'ho trovato scandaloso! Dichiarazioni molto gravi senza capire e ammettere che la democrazia e la libertà di fede esistono solo in Israele e non tra gli arabi. Secondo Cristina Guerra è normale che sul Monte del Tempio ( che si trova su territorio israeliano e che è luogo sacro per gli ebrei del mondo) possano pregare solo i musulmani. Camila Raznovich, la conduttrice del programma, ha ascoltato in silenzio commentando soltanto "sembrano bambini che si fanno i dispetti". Da una persona intelligente mi sarei aspettata commenti di tutt'altro genere, meno superficiali.
Mi chiedo come sia possibile che persone democratiche, che vivono in un mondo libero, che sanno che in Israele esistono sinagoghe, chiese, moschee, templi Bahai i cui fedeli pregano dove vogliono, in totale libertà, non si indignino per il fatto che sul Monte del Tempio possano pregare solo i musulmani. Se lo fanno cristiani e soprattutto ebrei, gli arabi scatenano la guerriglia a suon di lancio di pietre, sputi e spintoni e urla agghiaccianti di Allahu Achbar. Per Cristina Guerra e Camila Raznovich è tutto normale? Allora non mi vengano più a parlare di democrazia. Concludo ricordando che Re Hussein, ultimo vero re di Giordania, padre dell'attuale nullafacente Abdallah, veniva spesso in Israele accompagnato da un paio delle sue guardie del corpo che lo seguivano ovunque, fidandosi ciecamente della protezione israeliana dovuta a qualsiasi capo di stato.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"