Hanno dimenticato che Abramo è anche padre del popolo ebraico
Analisi di Deborah Fait
A destra: Papa Bergoglio in Iraq
Il viaggio del Papa in Iraq è stato raccontato con un entusiasmo che io non vorrei spegnere ma, come spesso accade, mi capita di fare il bastian contrario e di guardare l'altra faccia della medaglia. Nel fare i miei complimenti a papa Bergoglio che, a 84 anni e sofferente di sciatalgia, ha voluto intraprendere un viaggio massacrante anche dal punto di vista spirituale, non posso non sentirmi profondamente delusa per l'assenza di una rappresentanza del popolo per il quale Abramo fu mandato da Ur dei Caldei verso la Terra Promessa, Israele. In quel momento Abram divenne Avraham e nacque il monoteismo di cui il popolo ebraico, per primo, fu messaggero nel mondo. La storia di Avraham è raccontata nel libro della Genesi e, secondo la cronologia biblica, può essere collocata 2000 anni a.C.
Al Sistani con Papa Bergoglio
Dopo varie peripezie, Avraham e la sua gente arrivarono nel Neghev dove Dio confermò la sua Alleanza e gli promise che la sua discendenza avrebbe avuto quella terra per sempre. Duemila anni più tardi i seguaci di Joshua ben Josef di Nazareth adottarono parte della dottrina ebraica rappresentata da quello che per loro era il Messia e assunsero Abramo a loro Padre. L'islam entrò a far parte delle religioni abramitiche ancora più tardi, dovevano passare quasi 2600 anni. Cristianesimo e islam hanno profonde radici nell'ebraismo e non scrivo questo per fare polemica ma per un motivo molto semplice: in Iraq, durante la visita del Papa, mancava proprio la presenza più importante senza la quale non sarebbero nate le altre due religioni, mancava la presenza ebraica. Gli ebrei furono sempre una parte importante e fondamentale nella storia della Mesopotamia, furono portati in esilio dal re Nabucodonosor dopo la distruzione del primo Tempio di Gerusalemme, un'opera grandiosa come il Talmud fu scritto in Babilonia, le tribù del Regno di Israele fecero parte della élite culturale del paese dove vissero fino al 1941 quando un tremendo pogrom costrinse i sopravvissuti alla fuga, nel 1948 i pochi rimasti furono cacciati senza complimenti. Per questo motivo trovo così deludente e stupido che il governo iracheno abbia proibito agli ebrei di partecipare all'incontro che doveva sancire la fratellanza tra i figli di Abramo. Quale fratellanza se mancano i fratelli! Il Papa non li ha nemmeno nominati, non è dato sapere se per poca memoria o per accordi presi, e, dopo tremila di presenza ininterrotta in Iraq, ne è stato cancellato anche il ricordo. Hanno parlato però dei palestinesi che, poveretti, vivono sotto occupazione. Non si illuda il Papa, dopo i vari massacri già avvenuti, i cristiani nei paesi islamici stanno scomparendo e nel giro di pochi anni saranno anch'essi un ricordo che verrà cancellato in nome dell'islam! E' il caso di ricordare l'antico detto "Fratelli coltelli”.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"