Nazanin, vittima del regime di Teheran Cronaca di Antonello Guerrera
Testata: La Repubblica Data: 08 marzo 2021 Pagina: 21 Autore: Antonello Guerrera Titolo: «Nazanin, libera a metà, nuove accuse dopo 5 anni. Londra contro l’Iran»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/03/2021, a pag.21, con il titolo "Nazanin, libera a metà, nuove accuse dopo 5 anni. Londra contro l’Iran" la cronaca di Antonello Guerrera.
Antonello Guerrera
Nazanin Zaghari-Ratcliffe
No, Nazanin Zaghari-Ratcliffe non è potuta tornare nemmeno ieri a casa. «Che dolore è stato», commenta sconsolato a Londra il marito Richard Ratcliffe, «dover dare l’ennesima brutta notizia alla nostra piccola figlia Gabriella», che oggi ha sei anni e ne aveva uno quando era a Teheran con mamma Nazanin, poco prima che la donna venisse portata via dai poliziotti iraniani. Motivo dell’incubo: accuse di “spionaggio” e “attività sovversiva” contro l’Iran. Accuse che Zaghari-Ratcliffe, cittadina britannico-iraniana di 43 anni e già impiegata amministrativa nelle fondazioni Thomson Reuters e Bbc World Service Trust che forma giornalisti in Iran, respinge nettamente. Ma a nulla sono servite le proteste sue, del governo britannico e di Amnesty International negli anni, e nemmeno due scioperi della fame della donna. Che dall’aprile 2016 è stata detenuta dalle autorità di Teheran: 4 anni in carcere, di cui uno in isolamento, e altri dodici mesi agli arresti domiciliari. Ieri però, una speranza. Il suo avvocato in Iran annuncia che a Nazanin è stato rimosso il braccialetto elettronico alla caviglia e che la donna è riuscita ad andare a trovare sua nonna.
«È libera». La guida suprema Khamenei le avrebbe «concesso la grazia l’anno scorso». Ma è una falsa illusione. Perché il marito Richard rivela: «A mia moglie non è stato ridato il passaporto (Teheran non riconosce la sua doppia cittadinanza, ndr ) e le è stato detto che dovrà presentarsi in tribunale domenica prossima per nuove accuse». Gli ulteriori capi di imputazione sembrano riguardare la sua presunta “propaganda contro lo Stato islamico dell’Iran”, “la partecipazione a una manifestazione davanti all’ambasciata di Teheran a Londra nel 2009” e aver avuto “contatti con Bbc Persian”. Furia del governo britannico. Il premier Boris Johnson, che all’epoca dell’arresto da capo del Foreign Office complicò la posizione di Nazanin definendola «insegnante di alcuni studenti iraniani» (smentito dalla famiglia), chiede che termini «l’inaccettabile isolamento cui è sottoposta Zaghari-Ratcliffe. Deve essere rilasciata immediatamente per poter tornare dalla sua famiglia. Faremo tutto il possibile affinché questo accada ». Stesso disappunto del ministro degli Esteri, Dominic Raab. Ma il caso, che somiglia molto a quello del ricercatore di Torino Ahmadreza Djalali tuttora detenuto in Iran, pare intrecciato alla politica internazionale. Il marito Richard ha sempre creduto che sua moglie sia «tenuta in ostaggio per un debito» di Londra verso Teheran di 400 milioni di dollari per 1500 carri armati Chieftain e altri mezzi militari che il Regno Unito non consegnò mai dopo la caduta dello Scià. La tensione globale sul programma nucleare di Teheran, con Stati Uniti di Biden tornati sulla scena e la denuncia di Uk, Francia e Germania contro un nuovo arricchimento, non aiuta di certo Nazanin Zaghari-Ratcliffe. Che, chissà per quanto, dovrà continuare a parlare con sua figlia Gabriella solo su Skype.
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