Attentato in Svezia, censura della Stampa Cronaca di Monica Perosino, ma non viene fatto cenno alle origini del terrorista
Testata: La Stampa Data: 04 marzo 2021 Pagina: 15 Autore: Monica Perosino Titolo: «Svezia sotto shock, ritorna il terrorismo»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 04/03/2021, a pag.15 con il titolo "Svezia sotto shock, ritorna il terrorismo" la cronaca di Monica Perosino.
La Stampa è attenta a censurare ogni notizia che potrebbe ricondurre alle origini del terrorista che ieri ha colpito in un piccolo centro in Svezia. Non stupisce su un giornale a cui il direttore Massimo Giannini ha impresso una svolta politicamente corretta.
Ecco l'articolo:
Monica Perosino
La scena dell'attentato
Una furia durata pochi minuti, un coltellaccio brandito contro otto persone, probabilmente scelte a caso, che rimangono a terra in un lago di sangue. Urla, schizzi rossi sulle vetrine dei negozi, chi vede cosa sta succedendo resta paralizzato dalla paura, le prime telefonate iniziano ad arrivare al numero delle emergenze. Almeno due persone sono ferite gravemente e in condizioni critiche. Ieri alle 15, il pomeriggio pieno di sole di Vetlanda, sonnolenta cittadina circondata dalle foreste dello Smäland, nel Sud della Svezia, è piombato nel terrore. Un ventenne si è lanciato all'assalto dei passanti, in una delle vie dello shopping del centro, vicino alla stazione ferroviaria che collega la città di circa diecimila abitanti alla capitale. In meno di trecento metri l'aggressore ha colpito con rabbia e determinazione in cinque luoghi diversi prima di essere fermato con un colpo di pistola a una gamba da un agente. E crollato vicino a una scuola, alcuni testimoni diranno che si stava dirigendo proprio H. Ancora non sono chiari movente e nazionalità dell'aggressore, di cui si sa solo, come ha detto la polizia ieri sera, che «risiede in una delle città sugli altipiani dello Smäland e ha piccoli precedenti penali». L'unica certezza è che da «tentato omicidio» con il passare delle ore ha preso corpo l'ipotesi di «crimine di matrice terroristica». Il capo della polizia locale, Jonas Lindell, che sta collaborando con la Säpo, ha anche aggiunto che l'aggressore ieri sera non era ancora stato interrogato, «perché in ospedale», ma non voluto chiarire in che condizioni. Stesso riserbo anche per le 8 vittime. In attesa che si chiarisca la dinamica e soprattutto il movente dell'assalto, il primo ministro svedese Stefan Löfven ha condannato questo «atto terribile», esortando tutti a «inviare un pensiero alle persone colpite dalla violenza e agli uomini e alle donne dell'assistenza sanitaria, della polizia e del comune che lavorano per prendersi cura dei feriti e ripristinare la sicurezza». La polizia di Vetlanda non aveva avuto informazioni sul rischio di un attacco imminente, anche se i servizi di intelligence considerano alta la minaccia terroristica in tutto il Paese, soprattutto quella di matrice islamica, anche se negli ultimi due anni gli sforzi di prevenzione si concentrano anche sui gruppi neonazisti. La Svezia è stato presa di mira due volte negli ultimi anni. Nel dicembre 2010, due esplosioni quasi simultanee colpirono il centro di Stoccolma, provocando un morto e due feriti. Si trattò di un attentato suicida, preceduto da minacce jihadiste, in cui si condannava tra le altre cose la presenza militare della Svezia in Afghanistan. Nell'aprile 2017, sempre nella capitale, un richiedente asilo uzbeko respinto e radicalizzato falciò i pedoni con un camion rubato, uccidendo 5 persone. Simpatizzante dell'Isis, volle «convincere» il governo svedese a cessare l'addestramento militare in Iraq.
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