Certi cattolici: buoni sì, ma mai se c'è di mezzo Israele Un dibattito tra Ceronetti e Bianchi, la questione mediorientale: i luoghi comuni e il conformismo che circondano il mondo cattolico
Testata: La Stampa Data: 29 settembre 2002 Pagina: 20 Autore: Alberto Papuzzi Titolo: «La verità e le lumachine»
L'atteggiamento assunto, sin da subito, all'inizio della guerra tra palestinesi e israeliani, da parte del mondo cattolico è chiaro. Un esempio viene dal dibattito, di cui da conto La Stampa del 29.9, tra Guido Ceronetti ed Enzo Bianchi. I due discutono di guerra (oltre che di pace) e di Islam, di bene e di male. Il "laico" e il "credente". Alla domanda del moderatore (Alberto Papuzzi) su quanto incida, nell'attuale crisi internazionale, la "Questione palestinese" Enzo Bianchi risponde pronto: "E' un problema grave: mostra la volontà di non dare diritti ad un popolo che da 40 anni vive in condizioni umane privo di speranza. Chi nasce nei campi sa di morirvi. C'è una grande disperazione nella loro violenza: è il loro modo di dire no ad una situazione che misconosce i loro diritti". All'obiezione di Ceronetti "Non facciamoci tirare dalla politica; è sempre fuorviante" egli afferma sicuro "Non credo sia politica questa. E' lettura della storia" Ci chiediamo come, Enzo Bianchi, un religioso di mestiere, possa dare giudizi che non tengono conto della realtà. L'integrazione dei palesinesi è sempre stata impedita non certo dagli israeliani, ma dall'UNWRA, la sezione dell'Onu che si occupa dei campi profughi. Come tutti dovrebbero sapere non ha fatto altro che ostacolare qualunque soluzione, per poter usare i profughi come arma contro Israele. Che Bianchi non sappia queste cose non va certo a titolo di merito. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a scrivere alla redazione de La Stampa criticando la posizione di Enzo Bianchi. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita.