I vaccini e Israele Deborah Fait risponde a un lettore
Testata: Informazione Corretta Data: 03 marzo 2021 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «I vaccini e Israele»
Cara Deborah,
leggo sempre con attenzione i tuoi articoli e quasi sempre concordo con le tue osservazioni. Il tuo ultimo articolo però non appare totalmente condivisibile. In particolare la questione del "passaporto" vaccinale. C'è nel tuo racconto qualcosa che allarma ed è il fatto che dai una giustificazione "sociale" per imporre la vaccinazione. Preciso, non sono contro i vaccini ma penso di essere razionale partecipando alle discussioni. L'uso o l'imposizione di un passaporto vaccinale segnerebbe la fine conclamata del diritto universale dell'inviolabilità della propria persona. Significherebbe, senza scomodare Hitler, la fine del rinascimento. Sotto l'aspetto sanitario non si può oggi dire che si tratti di un vaccino ma di "farmaco" che porteggerebbe l'individuo per circa sei mesi. Fatti questi ormai conclamati se dichiarati dalle stesse case farmaceutiche. Invece di perdere il tempo correndo dietro a "big Pharma", forse sarebbe stato meglio indirizzare le proprie ricerche nella metodologia e nei protocolli di cura. Bene ha fatto Israele in questo campo ma le notizie circa la possibilità di limitare gli spazi pubblici come si ipotizzerebbe, o limitare gli spostamenti, sarebbe una follia.
Michele Santoro
Gentile Michele,
Chiunque può chiamare Pfeizer e Moderna farmaci e non vaccini, io non sono medico e credo che la maggior parte di chi diffonde queste notizie non lo sia. So però che l'esame sierologico dimostra che chi ha fatto il vaccino è pieno di anticorpi e questo mi basta per darmi una certa sicurezza e ottimismo per il futuro. Quanto al passaporto vaccinale che Israele rilascia (presto imitato dall'Europa) servirà ad aprire giustamente le porte alla vita di un tempo. Chi rifiuta il vaccino è padrone di farlo ma non ha il diritto di mettere in pericolo la salute pubblica quindi la sua libertà avrà un prezzo e non potrebbe che essere così. Stiamo vivendo una pandemia e in periodi simili, come in guerra, alcune leggi vanno cambiate per il bene della popolazione e per la vita delle generazioni future. Lasciamo stare il rinascimento, qui si tratta della vita della gente, in Italia sono decedute più di 100.000 persone, nel mondo milioni, questa ecatombe non solo giustifica ma rende obbligatorio limitare "ai difensori della propria libertà a scapito della vita altrui", la frequentazione degli spazi pubblici e la libertà di spostamenti. Follia sarebbe lasciarli liberi di diffondere il virus a loro piacere. Non dimentichiamo che in mezzo a noi vivono persone, spesso bambini, che, per motivi di salute, cancro, chemioterapia, leucemia e altre malattie non possono ricevere il vaccino ed è facile contagiarle fino a farle morire perciò chi non vuole il vaccino si tenga la propria libertà ma lo faccia lontano dagli altri. Proprio oggi Sebastian Kurz, il presidente austriaco, ha dichiarato "Basta con l'Europa, d'ora in poi, per il vaccino, ci affideremo a Israele". Una gran bella soddisfazione per Israele ma è anche la dimostrazione di quanto sia importante la salute pubblica, per quasi tutti meno per i difensori dell'inutile libertà di fare ciò che si vuole.