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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
30.09.2002 Un'intervista agghiacciante
Secondo Lorenzo Cremonesi Abdel Raziz Rantisi è il prossimo leader. terrorista ? non importa.

Testata: Corriere della Sera
Data: 30 settembre 2002
Pagina: 13
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Hamas manderà altri martiri a colpire Tel Aviv»
Qualche critica e qualche considerazione per questa intervista di Lorenzo Cremonesi ad Abdel Aziz Rantisi.
"GAZA - Dice di non avere paura di essere assassinato dagli israeliani, ma aggiunge anche che sta prendendo le sue «precauzioni». Quali? Non dorme sempre in casa, mangia spesso fuori, cambia programmi e itinerari all'ultimo momento. «Sì potrei essere nel loro mirino e mi aspetto qualsiasi cosa, perché sono un palestinese e un militante di Hamas», spiega Abdel Aziz Rantisi nel salotto della sua abitazione, una palazzina in cemento grezzo a tre piani, posta nel quartiere Al-Nasser a Gaza. Potrebbe essere lui il prossimo leader palestinese vittima del pugno di ferro di Sharon.
In occasione di questo secondo anniversario dello scoppio dell'intifada crescono le voci palestinesi per forme di mobilitazione non violente. Sarebbe d'accordo?
«Siamo un popolo sotto occupazione dal 1948."
Naturalmente sappiamo che Rantisi mente: l'occupazione israeliana è iniziata nel 1967 ed è cessata nel 1993. Nel 1948 è invece iniziato lo Stato di Israele, e con ciò si dimostra una volta di più che per "occupazione" non si intende quella di Gaza e Cisgiordania, bensì quella di Israele, ossia che Israele deve essere distrutto. Ma forse non tutti i lettori lo sanno, dato che i nostri giornalisti dimenticano regolarmente di precisarlo, così come lo dimentica Cremonesi anche in questa occasione. E certamente non ci aspettiamo che contesti tale fatto al suo interlocutore (sappiamo perfettamente che cosa gli accadrebbe in tal caso), ma in un suo commento forse potrebbe farlo senza eccessivo pericolo.
"In tutti questi anni abbiamo provato qualsiasi forma di resistenza. E l'esperienza ci insegna che non saranno gruppi di civili che danzano per le strade con le pentole in mano a poter cambiare la situazione». "
Ancora una menzogna: dal 1948 al 1967 ad occupare Gaza era l'Egitto, ma non vi è mai stata alcuna forma di resistenza, né di rivendicazione di uno stato palestinese. C'è stata invece un'infinita serie di attentati terroristici contro Israele. Ma Cremonesi non ha obiezioni o commenti da fare a questa affermazione.

"Dunque risponderete con nuovi attentati kamikaze anche al tentativo israeliano giovedì scorso di eliminare il capo militare di Hamas, Muhammad Deif?
«In quel blitz criminale sono morte due persone e ci sono stati 40 feriti, tra cui 15 bambini. Certo che risponderemo per le rime. I nostri "martiri" colpiranno Tel Aviv e le altre città israeliane come già nel passato»."
Chissà perché quando è Israele a rispondere ad attentati terroristici che fanno decine di morti e centinaia di feriti, i toni durissimi dei nostri giornalisti si sprecano, mentre quando sono i terroristi a promettere di rispondere "per le rime" non udiamo nessuna obiezione?

"Arafat in persona ha chiesto di bloccare i kamikaze.
«Rispetto il presidente Arafat. Ma ancora di più rispetto il nostro popolo che in grande maggioranza ci sostiene».
Tra agosto e settembre ci sono state 6 settimane senza attentati palestinesi. E' una nuova strategia?
«In quel periodo Sharon ha ordinato il coprifuoco quasi continuo sulle città della Cisgiordania, le misure repressive sono state durissime. I nostri uomini hanno avuto bisogno di riorganizzarsi."
Dunque le misure adottate dal governo israeliano funzionano, ma per averne la conferma abbiamo dovuto aspettare che ce lo venisse a dire un terrorista: dai giornalisti queste informazioni non ci arrivano di sicuro. Inoltre Cremonesi trascura un "dettaglio": non ci sono state "sei settimane senza attentati", ma solo sei settimane senza attentati riusciti. Di attentati tentati - e ci si scusi il bisticcio - ce ne sono stati un'infinità, solo che grazie a quello che il giornalista chiama "pugno di ferro" sono stati tutti sventati in tempo.
"Ora torneranno a colpire»."
Naturalmente: come sempre, tutte le volte che il mondo "civile", "democratico", "rispettoso dei diritti umani" e soprattutto "buono" obbliga Israele ad allentare la presa e a smettere di difendersi. Ora torneranno a spiaccicarsi sui muri brandelli di carne ebrea, con buona pace dei buonisti di tutto il mondo. E a tutte le menzogne, a tutte le agghiaccianti affermazioni del suo interlocutore, Cremonesi non ha, come sempre, niente da obiettare, né contestualmente all'intrervista, né nel suo commento.
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