Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/02/2021 a pag.III, con il titolo 'Il grande antifascista attaccato come fascista', l'intervista a Douglas Murray tratta dal Figaro.
Douglas Murray
La copertina
In Inghilterra, a Seaford, una scuola ha deciso di ritirare il nome dell'ex primo ministro Winston Churchill dal suo edificio in ragione della sua difesa dell'Impero britannico. L'intellettuale e saggista britannico Douglas Murray, autore de "La Grande déraison" (L'Artilleur), manifesta il proprio sconforto nei confronti del potere dei nuovi militanti progressisti che vogliono riscrivere la storia con gli occhiali del presente, dividendo il mondo tra buoni e cattivi.
Le Figaro - In una scuola è stato cancellato il nome di Churchill, sostenendo che era razzista. Cosa pensa di questa decisione? Cosa viene rimproverato a Churchill?
Douglas Murray - Siamo alla follia. Un gruppo di attivisti del revisionismo storico molto rumorosi ha deciso che aveva il diritto di ripercorrere la storia e decidere chi erano i buoni e chi erano i cattivi. I "buoni" sono quelli che, secondo loro, si sono battuti per i diritti delle persone Lgbt, i diritti delle donne e soprattutto l'uguaglianza razziale. Tutti gli altri sono misogini, razzisti, fascisti e omofobi. Senza sorpresa, la maggior parte dei personaggi storici non ha punti di vista esattamente simili a quelli di questi fanatici del 2021. Ma ciò li sorprende, li manda fuori di senno e guardano la storia soltanto attraverso questi occhiali antistorici. Affermano che Churchill aveva delle idee razziste e che ha provocato la carestia del Bengala (solo per fare un esempio della loro ignoranza storica). Poiché non hanno alcuna conoscenza della Storia, non sanno quasi nient'altro su di lui e non si preoccupano nemmeno di pesare gli aspetti positivi e negativi. Combattere i nazisti e opporsi quasi da solo sulla scena mondiale contro Hitler nel 1940 non presenta alcun interesse per questi militanti. Il fatto è che Winston Churchill non aveva il punto di vista del 2021 sulle questioni transgender. Dunque perde punti, e il più celebre antifascista del mondo ora è denunciato come fascista.
Le Figaro - La volontà di cancellare i personaggi storici colpevoli di intolleranza è sempre più diffusa. Secondo lei, quali sono le radici di questo movimento che vuole riscrivere la storia? Qual è il loro obiettivo?
Douglas Murray - Ho descritto le origini ideologiche di questo movimento nel mio ultimo libro "La Grande déraison" (L'Artilleur). È un movimento figlio del marxismo e del post modernismo. L'obiettivo di questi militanti è abbattere la tradizione occidentale, attaccando ognuna delle nostre culture in nome dell'anti imperialismo, dell'equità e via discorrendo. Certo, sono anzitutto pazzi e ignoranti. Ma il fatto misterioso della nostra epoca, è la quantità di adulti sensati che cedono ai deliri di questi delinquenti. Non sorprende che ci siano molti idioti attorno a noi. La stranezza del nostro tempo è che gli adulti, le persone beninformate, colte e dotate di esperienza, ascoltano i figli e obbediscono loro invece di tenergli testa e correggere la loro ignoranza. Constato, tra l'altro, che su queste questioni ci sono più persone adulte in Francia che in Gran Bretagna o negli Stati Uniti in questo momento. Per quale motivo? E' una domanda interessante. La Francia sembra avere più persone pronte a dire "no, non avete la possibilità di riscrivere la storia". Ma per varie ragioni, probabilmente legate al dilagare delle guerre culturali americane, i paesi anglofoni in questo momento soffrono di una grande penuria di adulti.
Le Figaro - Questi nuovi militanti sembrano tanto vigili sugli errori del passato quanto ciechi su quelli del presente. Come spiega questo paradosso?
Douglas Murray - E' un cocktail miserabile di ignoranza e arroganza. Ignoranza del mondo che li attornia e di qualsiasi cosa sia accaduta prima del giorno della loro nascita. E l'arroganza secondo cui la loro generazione sarebbe migliore e saprebbe più cose rispetto a tutte quelle che l'hanno preceduta. Come ho scritto ne "La Grande déraison", non solo queste persone non riescono a dar prova di perspicacia o a mettere le cose nel loro contesto, ma falliscono in maniera decisiva il test dell'umiltà. Un giorno, avranno una rivelazione, mi auguro. Quando si renderanno conto che avranno fatto delle cose nella loro vita che quelli che verranno dopo di loro guarderanno con sbigottimento e confusione. Spero che vivranno sufficientemente a lungo per sentire la punizione e la delusione che genereranno. Nella fattispecie, l'idea che la storia e la reputazione oscillino era ben nota a Winston Churchill. Alla morte del suo avversario politico, Neville Chamberlain, nel novembre del 1940, Churchill pronunciò uno dei suoi più grandi discorsi alla Camera dei comuni, pieno di magnanimità, di empatia, di saggezza e di decenza. Mi piacerebbe che i suoi detrattori leggessero oggi quel discorso. In realtà, mi piacerebbe che i suoi detrattori leggessero e basta.
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