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La verità sugli aiuti finanziari all’Autorità Palestinese
Analisi di Mordechai Kedar
(Traduzione di Yehudit Weisz)
A destra: Abu Mazen
Per approfondire, ecco un video sottotitolato in italiano da Giorgio Pavoncello in esclusiva per IC, pubblicato il 24 agosto 2020, in cui arabi palestinesi parlano della corruzione del regime di Ramallah guidato da Abu Mazen. Ecco il video:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=270&id=79549 Le sue parole sono rivolte principalmente a due destinatari: il governo israeliano e i Paesi che foraggiano l'ANP: “Il mio nome è Muhammad Aref Massad [e sono] del villaggio di Burqin, distretto di Jenin, Palestina. Sono nato nel 1975. Sono stato reclutato nelle organizzazioni terroristiche quando avevo 13 anni, e ho combattuto coraggiosamente contro la parte israeliana, ma con mio dispiacere ho scoperto che i leader palestinesi non vogliono la libertà e non vogliono la pace perché traggono profitto dalla guerra e dalla distruzione in cui siamo inghiottiti. Maggiore è il numero di vittime tra la nostra gente, maggiore è l'attenzione che ricevono dalle persone libere e buone nel mondo, e il mondo fornisce loro grandi quantità di aiuti ogni volta che le immagini della distruzione nella nostra terra vengono pubblicate in tutto il mondo. Ho deciso di rivelare al mondo i crimini dei veri terroristi che governano il popolo palestinese, nessun altro se non le organizzazioni terroristiche palestinesi che sono interamente sul libro paga dell'Autorità corrotta. Se vuoi davvero che le uccisioni, la distruzione e l'assedio nei confronti del popolo palestinese finiscano, se vuoi davvero che l'ingiustizia e la povertà del popolo palestinese abbiano fine, per favore, interrompi il tuo sostegno all'Autorità Palestinese, che è gestita da un dittatore corrotto e non eletto. Ti prego, chiedi al tuo governo di non inviare più denaro all'Autorità Palestinese. Il tuo governo ci invia una grande quantità di denaro nonostante il fatto che sarebbe meglio se venisse devoluto ai poveri del tuo Paese. Qualsiasi somma venga inviata all'Autorità Palestinese e alle organizzazioni terroristiche contribuisce alla nostra povertà e alla nostra rovina. Amico, non essere colui che promuove l'uccisione, la povertà e la distruzione del nostro popolo palestinese. Noi siamo deboli e il nostro popolo è governato dall'Autorità corrotta e dalle organizzazioni terroristiche. Noi vogliamo la libertà come tutti gli altri popoli del mondo, e vogliamo avere uno Stato indipendente e vivere in pace e sicurezza, sviluppare la nostra economia e costruire un buon futuro per i nostri figli. Le nostre richieste sono state accettate da tutti i Paesi del mondo, ma l'Autorità dittatoriale corrotta e i leader delle organizzazioni terroristiche non vogliono la pace per noi, perché la pace non porterebbe i soldi nelle loro tasche, come invece lo fa la guerra. Smettila di sostenere i palestinesi perché abbiamo più soldi di te, ma sono nelle mani di ladri e terroristi. Non abbiamo bisogno dei tuoi soldi, dal momento che questi soldi uccidono la nostra gente. Abbiamo un'infrastruttura economica e molti soldi, e diventeremo uno degli Stati che aiutano i Paesi bisognosi, dopo aver processato il dittatore Mahmoud Abbas e recuperato tutto quello che ci hanno rubato i leader dell'Autorità corrotta e i leader delle organizzazioni terroristiche . Le uccisioni, la fame e la distruzione in Palestina non si fermeranno a meno che tu non smetta di inviare denaro ai palestinesi. Qualsiasi denaro che tu invii aumenta il potere del dittatore, dei terroristi e dei ladri che fanno morire di fame il mio popolo palestinese.”
In passato, gli Stati donatori hanno talvolta cercato di aggirare l'Autorità Palestinese, optando invece per finanziare progetti specifici. Questa idea è fallita a causa del metodo mahsubiya praticato nell’ANP : un appaltatore che ottiene finanziamenti stranieri per progetti trasferisce parte del denaro alle “persone giuste” nell'ANP, fungendo così da pipeline per l'incanalamento di fondi “kasher” agli istigatori del terrorismo. Un altro problema è il governo israeliano, che è ben consapevole della situazione e tuttavia continua a erogare ossigeno all'ANP corrotta. Dopo la firma degli Accordi di Oslo nel 1993-1995, molti in Israele sono rinsaviti e si sono resi conto che il governo ininterrotto dell'ANP poteva portare alla crescita di uno Stato terroristico in Cisgiordania, rispetto al quale i pericoli rappresentati dallo Stato terroristico che è sorto a Gaza sarebbero impalliditi. Ma nessun governo israeliano ha intrapreso i passi necessari per porre fine all'illusione di Oslo. Dopo 15 anni senza elezioni nell'Autorità Palestinese, è stato recentemente annunciato che si terranno finalmente le elezioni per il Consiglio Legislativo e per la presidenza, una mossa che darà all'Autorità terroristica un timbro democratico di approvazione. Sorge immediatamente la domanda, se Hamas potrà partecipare a queste elezioni. Molti temono che il processo democratico porterebbe nuovamente Hamas a conquistare la maggioranza dei seggi nel Consiglio Legislativo e forse anche la presidenza. Ma quale tipo di democrazia non consente a un'organizzazione preminente di candidarsi a elezioni che dovrebbero essere libere? Lo svolgimento delle elezioni sembra essere pienamente sostenuto dai funzionari chiave dell'amministrazione Biden: sia coloro che sono favorevoli alla creazione di uno Stato palestinese a causa della loro cieca fede nella soluzione dei due Stati, sia coloro le cui simpatie negli Stati Uniti e altrove sono per le organizzazioni dei Fratelli Musulmani. Quest'ultimo gruppo vedrebbe una vittoria di Hamas alle elezioni dell'Autorità Palestinese come un risultato auspicabile. Muhammad Aref Massad ha capito che accanto a Israele è stata istituita un'Autorità terroristica che potrebbe dare origine a uno Stato terrorista. Ma quando lo capiranno i decisori politici in Israele, in Europa e negli Stati Uniti?
Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Studi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi. |
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