IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dall'8 al 13 febbraio 2021
Condannati a morte gli omosessuali in Iran
Omosessuali impiccati in Iran
In Iran, le torture contro i dissidenti e contro chi protesta per la libertà, sono all’ordine del giorno. Oltre alle torture per motivi politici e sociali vi sono anche le torture per motivi di orientamento sessuale. Secondo Wikileaks del 2008, il regime iraniano ha condannato a morte tra i 4000 - 6000 persone gay, dall’inizio della rivoluzione islamica nel 1979. Dal 2008 ad oggi il numero sarà sicuramente aumentato perché il regime non ha mai smesso di perseguire penalmente l’orientamento sessuale delle persone. Jerusalem Post riporta la notizia secondo cui un rapporto delle Nazioni Unite dimostra preoccupazione per la situazione dei ragazzi gay nella Repubblica Islamica dell’Iran. Il documento delle Nazioni Unite parla di violazione dei diritti umani in Iran e che il regime teocratico ha fatto uso della tortura con scossa elettrica contro ragazzini gay. Il relatore speciale delle Nazioni Unite per la Repubblica Islamica dell'Iran, Javaid Rehman, ha espresso preoccupazione per le notizie secondo cui ragazzi gay, bisessuali e transgender sono stati sottoposti a scosse elettriche e alla somministrazione di ormoni e farmaci psicoattivi forti.
Queste pratiche equivalgono a tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti e violano gli obblighi dello Stato ai sensi del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Per il regime teocratico l’omosessualità è una malattia e le persone Lgbtq vengono considerate subumani e malati. Il regime teocratico non è nuovo a queste tecniche che sono degne di regimi arabi, fasciste e comuniste. Nonostante questi orrori siano davanti agli occhi di tutti, compreso le Nazioni Unite tout court, si continua a condannare l’unico Stato democratico in Medio Oriente, Israele. La Corte Penale Internazionale potrebbe occuparsi di questi crimini perché nessun ragazzo ha diritto di essere torturato con la scossa elettrica per il proprio orientamento sessuale. Il malato mentale in questo caso è il regime teocratico e non i ragazzi gay e lesbiche.
Astrit Sukni - IC redazione