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Avvenire Rassegna Stampa
09.02.2021 Sharia: come funziona l'islam in Indonesia
Cristiani frustati in pubblico per gioco e alcol

Testata: Avvenire
Data: 09 febbraio 2021
Pagina: 15
Autore: la redazione di Avvenire
Titolo: «Giocano e bevono alcol: cristiani fustigati secondo la Sharia»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 09/02/2021, a pag.15 la breve "Giocano e bevono alcol: cristiani fustigati secondo la Sharia".

Risultato immagini per cristiani indonesia
Cristiani in Indonesia

Dopo la punizione in pubblico, il 28 gennaio, di due uomini condannati per avere manifestato la propria omosessualità, ieri è toccato a due cristiani condannati per consumo di bevande alcoliche e gioco d'azzardo subire la fustigazione nella provincia di Aceh, unica nell'Indonesia in prevalenza islamica ad essere sottoposta alla Sharia. Insieme ai due battezzati, a essere puniti pubblicamente sono stati altri cinque uomini pure condannati per avere fatto uso di alcol, ma anche per adulterio. Seppure non frequenti, e finora mai punite secondo le modalità più severe e a volte letali della legge coranica, le punizioni corporali restano una prerogativa di Aceh, e sono una delle "conseguenze accidentali" del trattato di pace tra governo e guerriglia che nel 2005 ha consentito un'ampia autonomia alla provincia dove il 98% della popolazione è di fede musulmana. Una situazione che ha aperto le porte a una radicalizzazione applicata - non sempre senza resistenze - sull'intera popolazione attraverso la vigilanza di squadre di "custodi della morale". Applicata però, attraverso i tribunali islamici, anche sui non-musulmani, in aperto disaccordo con la prassi vigente nel resto dell'immenso arcipelago indonesiano dove prevale la laicità del diritto, l'estremismo religioso resta marginale e Costituzione e ideologia di Stato (Pancasila) promuovono integrazione e convivenza. Nel caso uno dei due cristiani puniti ieri con 40 frustate ciascuno, si è trattato però di una scelta personale perché questo gli ha permesso di evitare sei mesi di reclusione, secondo quanto previsto nel Codice civile. Resta tuttavia il rischio di un'applicazione pretestuosa della legge islamica, più volte evidenziato da leader di fedi diverse e da esponenti della società civile indonesiana. Lo stesso presidente Joko Widodo si è pronunciato contro le punizioni corporali.

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lettere@avvenire.it

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