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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
23.09.2002 La sorte di Arafat in un articolo poco corretto


Testata: Corriere della Sera
Data: 23 settembre 2002
Pagina: 14
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Bush a Israele: fermate l'assedio ad Arafat»
"GERUSALEMME - L’ordine è arrivato al tramonto: fermate le ruspe. E gli israeliani, piegandosi alle pressioni americane e inquieti per i disordini nei territori, hanno bloccato l’inesorabile distruzione della Mukata, la residenza di Yasser Arafat. Tra il raìs i soldati c’è solo una parete sottile. Un velo che potrà essere squarciato in qualsiasi momento."
Molto più di quanto ci sia fra i terroristi suicidi e i civili israeliani condannati ad essere fatti a brandelli.
"«Sono arrivati a pochi centimetri, poi hanno smesso», hanno confermato dall’interno della palazzina.


Decisivo l’intervento della Casa Bianca. Dopo aver assistito passivamente per tre giorni ai colpi di maglio dei bulldozer"
Da ottant'anni l'Europa e il mondo intero assistono passivamente al terrorismo antiebraico dei palestinesi: non ricordiamo proteste da parte di Olimpio
"gli Stati Uniti hanno invitato l’alleato a riflettere: «La demolizione è controproducente. Non aiuta a fermare il terrore né favorisce le riforme dei palestinesi». Un riferimento alle indiscrezioni secondo cui venerdì il negoziatore Abu Mazen sarebbe stato nominato premier. Un cambio a lungo invocato da Washington"
E deciso, guarda caso, proprio nel momento in cui i cattivi israeliani ne impedivano la realizzazione: ma tu guarda che disdetta!
"E infatti funzionari Usa facevano notare che l’assalto al palazzo aveva di nuovo riportato il focus su Arafat, mentre gli americani preferiscono considerarlo un personaggio superato.


Alle questioni locali si sono aggiunte quelle regionali. Bush, impegnato a strappare un sì alla guerra contro l’Iraq, teme ripercussioni negative nei rapporti con il mondo arabo, destatosi dal suo torpore. E Washington non ha certo gradito l’annuncio di Israele che risponderà in caso di un attacco iracheno."
Giusto: gli ebrei, da che mondo è mondo, devono lasciarsi portare come pecore al macello.
"Membri influenti del Congresso hanno avvertito che un’azione unilaterale americana a Bagdad potrebbe trasformarsi in un conflitto arabo-israeliano. Insomma, un imbroglio diplomatico di cui il presidente non ha bisogno in questo momento.
E Israele, giustamente, viene chiamato a capire e a lasciarsi pazientemente macellare: ma come fanno a non capirlo?!


"La carta dell’esilio per Arafat resta comunque sul tavolo. Sharon è pronto a usarla, al momento propizio. Pur insistendo che l’obiettivo dell’assedio è la consegna dei ricercati barricati con il leader, i dirigenti israeliani parlano apertamente della cacciata dell’avversario. E ammettono quello che tutti sapevano: vogliono spingerlo ad andarsene. «Se Arafat vuole partire è libero di farlo - ha affermato cinico"
CINICO? E se è cinismo il desiderio di vedersi allontanare il capo dei terroristi, come potremmo definire l'atteggiamento di Guido Olimpio?
"il vice ministro Weizman Shiri -. Gli daremo un passaggio, ma con un biglietto di sola andata. Tutto avverrà in modo dignitoso. E troveremo per lui un posto adatto». Dove? A marzo si era parlato con insistenza dell’Egitto. La radio si è sbilanciata: entro 48 ore non sarà più a Ramallah.


Valutazioni tecniche seguite da quelle politiche espresse ancora da Sharon in un’intervista: «Arafat è finito e lo è da molto tempo. Spero che anche i palestinesi lo comprendano».


La risposta del raìs non si è fatta attendere: «Piuttosto che arrendermi mi sparo»."
Sì, l'aveva detto già a Pasqua che desiderava tanto diventare martire, e invece quelle povere 72 vergini sono ancora lì ad aspettare!
"«E’ Sharon che è finito, guardi le dimostrazioni di queste ore», ha aggiunto il portavoce Nabil Abu Rudeina. Da sabato notte, migliaia di palestinesi sono scesi nelle strade sfidando il coprifuoco e i corazzati. Cinque di loro, compreso un ragazzino, sono stati uccisi, molti altri feriti. Un sussulto di rivolta popolare provocato dall’assedio che ha ricompattato dietro il simbolo Arafat una popolazione depressa e oppressa."
Provocato, più che altro, da anni e anni di meticolosa e capillare educazione all'odio.
"La morsa dei soldati attorno alla palazzina non si è allentata. Prima di ritirarsi dal complesso trasformato in una cava, i bulldozer hanno rotto tubature e rete elettrica. Un incidente, secondo i soldati che hanno promesso di riparare i danni."
A differenza delle tubature di Jenin che, come riportato da tutti i giornali arabi (ma non da quelli italiani) erano state segate dai palestinesi per essere riempite di esplosivo.
"«Adesso siamo senza corrente, acqua e telefoni. Ci rimangono solo i cellulari», hanno protestato i palestinesi.


Gli uomini del raìs sono alla ricerca di una soluzione per i latitanti che Israele vuole arrestare. Consegnarli senza contropartite, affermano, costituirebbe «un suicidio politico»."
Giusto, non come la nostra stupida mafia che ha lasciato arrestare Riina senza pretendere contropartite!
"Per questo hanno avanzato un paio di proposte. La prima prevede che i ricercati - oltre venti - escano dalla Mukata ma in cambio i soldati si devono ritirare. Una seconda vorrebbe ripetere lo schema che ha portato alla fine dell’assedio della Chiesa della Natività a Betlemme, dove si erano rifugiati numerosi militanti palestinesi."
alla fine dell'occupazione della Chiesa della Natività, in cui numerosi terroristi armati avevano fatto irruzione prendendo in ostaggio monaci e altri civili palestinesi disarmati.
"Tredici di loro sono andati in esilio nei Paesi europei dopo una complessa trattativa dove l’Italia ha avuto un ruolo importante.


Ma le condizioni appaiono diverse. Perchè a Betlemme non c’era Arafat, l’ossessione di Sharon."
Vorrei vedere Olimpio con un terrorista in casa, se non si farebbe venire qualche ossessione!
"In un commento apparso sul quotidiano Haaretz , si paragona il raìs a una bambolina voodoo, un feticcio, dove gli israeliani conficcano gli spilloni quando non sanno come fare per arrestare la violenza. E’ un segno di impotenza. «E’ come se il terrorismo fosse diventato la ragione d’essere dei palestinesi e la risposta militare quella degli israeliani», scrive il quotidiano noto per la sua linea aperta."
Noto per la sua linea furiosamente antigovernativa: più o meno, tanto per intenderci, quello che il manifesto o Liberazione rappresentano nei confronti del governo Berlusconi.
"Totale, invece, la chiusura degli estremisti di Hamas. Noiosi quanto tragici nelle loro cantilene di morte. I capi del movimento non escludono nuovi attentati tra i civili."
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