Ho letto l'articolo in questione, sulla figura di Pio XII. Personalmente ho sempre pensato il contrario, dato che giudicare una persona per il proprio operato senza pensare alle conseguenze che un suo gesto potrebbe aver provocato in tanti altri è troppo facile. Ma quando vedo pubblicata la foto del Papa insieme al macellaio di Monaco si nota subito chiaramente che è un fotomontaggio. E la Storia non si fa con i fotomontaggi. Ragion per cui, dico col Manzoni "ai posteri l'ardua sentenza" (V Maggio, v. 31-32). Sarà la Storia a pronunciare il suo verdetto sereno e definitivo sull'operato di questo Papa. Perciò Vi prego di riconoscere soltanto che la pubblicazione di quel fotomontaggio non rivela una sincerità di intenzioni. Mi dispiace molto doverlo far notare, perché la causa di Israele mi sta a cuore anche e soprattutto come cristiano. Ma ancora di più mi sta a cuore la causa dell'onestà e della sincerità. Shalom.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario,
mi spiace dirlo ma questa volta si sbaglia. La foto in questione non è un fotomontaggio né vuole far credere che il Papa sia accanto a Hitler. Si vede benissimo che sono due foto diverse, separate, messe una accanto all'altra per motivi di impaginazione e si notano altrettanto bene la divisione, tra un'immagine e l'altra, esattamente nel mezzo e gli sfondi completamente diversi. Forse lei è stato tratto in inganno dal fatto che entrambe le immagini sono in bianco e nero. Guardi bene e vedrà che ho ragione. Come lei giustamente scrive, saranno i posteri a giudicare, al momento, come può notare, noi pubblichiamo anche gli articoli favorevoli a Pio XII come questo scritto da Caterina Maniaci. Quello che si rimprovera a Papa Pacelli è il suo prudente silenzio, non condannò mai ufficialmente né si impegnò per fermare le deportazioni degli ebrei anche se offrì rifugio a molti di loro e a rifugiati politici come De Gasperi e Nenni in Vaticano. Un cordiale shalom http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=16&sez=120&id=80698
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Buon giorno non entro nel merito dell' articolo di Caterina Maniaci ma vorrei chiederle perché Pio XII scomunicò comunisti e socialisti e mai né prima, né dopo, né durante la guerra, scomunicò fascisti e nazisti per non parlare dell' accoglienza e dell' assistenza riservata a Ante Pavelich" cordiali saluti
Lello Dell' Ariccia
Gentile Lello,
La sua domanda è una delle tante sull'operato di Pio XII. Ante Pavelich, il "Macellaio dei Balcani", capo del governo fantoccio nazista in Croazia, fu responsabile dell'assassinio in massa di 80.000 ebrei, 30.000 zingari e 500.000 serbi. A guerra quasi finita gli fu offerto rifugio in Vaticano. I crimini di Pavelich e dei suoi Ustascia disgustarono persino alcuni nazisti perciò è difficile immaginare l'enormità della sua barbarie. Negli ultimi giorni della guerra il Macellaio e il suo entourage arrivarono a Roma dove fu ricevuto personalmente da Pio XII. Si dice che i francescani e la Banca vaticana riciclarono il bottino miliardario di Pavelich che servì a migliaia di nazisti e Ustascia di fuggire in Sud America. Secondo alcune voci sembra che ogni anno, nel giorno del compleanno di Pavelich, viene organizzata una cerimonia da sacerdoti francescani croati. Durante tali cerimonie gli adepti giurano fedeltà su un crocifisso, un coltello e una pistola. Perché dunque Pio XII scomunicò comunisti e socialisti ma mai fascisti e nazisti? Attendiamo risposte.