Riprendiamo dalla REPUBBLICA online di oggi, 31/01/2021, il commento di Sharon Nizza dal titolo "Israele consegna 5mila dosi di vaccino Pfizer ai palestinesi. In arrivo anche Sputnik".
Sharon Nizza
Mentre in Israele la campagna vaccinale anti-Covid, iniziata il 20 dicembre, procede a ritmo serrato, nell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) si accingono a iniziare le inoculazioni questa settimana. Le prime cinquemila dosi del vaccino Pfizer verranno consegnate nei prossimi giorni da Israele alle autorità di Ramallah e saranno destinate al personale sanitario palestinese. Sempre questa settimana arriveranno anche 10mila dosi del vaccino russo Sputnik, secondo quanto affermato da Abdel Hafiz Nofal, l’ambasciatore palestinese in Russia, che ha specificato che si tratta di una donazione di Mosca, mentre l’Autorità Palestinese ha avviato l’acquisto di 100mila dosi che dovrebbero arrivare nel corso di febbraio. In aggiunta, secondo quanto riferito a Repubblica dal portavoce del governo Ibrahim Milhem, l’Autorità Palestinese ha chiuso un contratto con AstraZeneca, anche se non è ancora chiaro quando saranno disponibili le prime dosi.
Covax, il meccanismo dell’Organizzazione mondiale della sanità che si impegna a fornire vaccini ai Paesi più poveri, ha annunciato che si farà carico della fornitura del 20% del fabbisogno in Cisgiordania e a Gaza. Nonostante tra Fatah, che governa in Cisgiordania, e Hamas che è al potere nella Striscia di Gaza, continuino le tensioni e la mancanza di coordinamento, Milhem ha affermato che l’Anp “fornirà parte delle dosi alla Striscia per portare avanti la campagna vaccinale secondo il piano di priorità definito dal ministero della Salute”. La notizia della consegna da parte di Israele di 5mila dosi dalle proprie riserve Pfizer arriva a seguito della polemica internazionale che si era sollevata nelle ultime settimane rispetto alla questione della vaccinazione della popolazione palestinese: 2,8 milioni abitanti in Cisgiordania e 1,8 milioni a Gaza. All’avvio della campagna vaccinale in Israele, un appello di 30 organizzazioni umanitarie israeliane, palestinesi e internazionali aveva esortato il governo israeliano a garantire i vaccini anche ai palestinesi ottemperando “all’articolo 56 della Quarta Convenzione di Ginevra, secondo cui una forza occupante ha il dovere di assicurare l'adozione e l'applicazione delle misure profilattiche e preventive necessarie per combattere la diffusione di malattie contagiose ed epidemie”. Israele e alcuni esperti di diritto internazionale sostengono invece che, secondo l’allegato 3, articolo 7 degli Accordi di Oslo firmati tra Israele e l’Anp nel 1995, la questione sia di competenza del ministero della Salute palestinese, anche se lo stesso trattato invita le due parti a cooperare nella lotta contro le epidemie. Le autorità palestinesi stesse non avevano presentato richiesta ufficiale di assistenza a Israele. “Non siamo un dipartimento del ministero della Difesa israeliano. Abbiamo il nostro governo e il nostro ministero della Salute, che stanno compiendo sforzi enormi per ottenere il vaccino”, aveva affermato nelle scorse settimane un funzionario del ministero della Salute palestinese citato dal Jerusalem Post. Secondo quanto riportato dal COGAT (il Coordinatore delle attività del governo israeliano nei Territori Palestinesi), una consegna di duecento dosi del vaccino Pfizer era stata effettuata due settimane fa per inoculare alcuni medici palestinesi ultrasessantenni operativi nei reparti Covid. Mercoledì, Tor Wennesland, il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medioriente, aveva sollecitato Israele a “mantenere lo stesso livello di impegno e cooperazione con i palestinesi che è stato mantenuto durante la pandemia anche rispetto alla consegna dei vaccini”. Secondo quanto riportato dalla stampa israeliana, a spingere per la consegna delle prime 5mila dosi è stato il ministro della Difesa Benny Gantz, insieme al generale Kamil Abu Rukun, a capo del COGAT.
Il ministero della Difesa starebbe premendo per la consegna a 20mila dosi. Nel gabinetto degli esperti che coadiuva il governo nella lotta contro il Covid vi è consenso sul fatto che sia necessario garantire la vaccinazione della popolazione palestinese “anche perché vi è un continuo passaggio di lavoratori palestinesi in Israele”. Il pikud haoref, il braccio dell’esercito israeliano che svolge le funzioni della protezione civile, ha iniziato a vaccinare la settimana scorsa il personale scolastico palestinese che insegna nelle scuole di Gerusalemme Est, anche se provengono dalla Cisgiordania e non hanno la residenza israeliana. Il comitato degli esperti spinge perché una decisione simile venga presa rispetto alle decine di migliaia di operai palestinesi che lavorano in Israele con permesso regolare, qualora gli ordini di vaccini effettuati dall’Anp dovessero tardare ad arrivare.
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