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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.01.2021 Israele è in contatto segreto con la Siria?
Analisi di Mordechai Kedar

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 gennaio 2021
Pagina: 1
Autore: Mordechai Kedar
Titolo: «Israele è in contatto segreto con la Siria?»
Israele è in contatto segreto con la Siria?
Analisi di Mordechai Kedar

(Traduzione di Yehudit Weisz)

La guerra tra Israele e Iran per il controllo del Golan -  Geopolitica.infoGeopolitica.info

Ultimamente sono apparse sporadiche notizie su contatti segreti tra Israele e Siria allo scopo di creare un’intesa. In particolare un rapporto che ha attirato l’attenzione, è stato pubblicato un mese fa sul sito Elaph, il primo quotidiano arabo online, fondato nel 2001 da due arabi in esilio, uno dall'Arabia Saudita e l’altro dall'Iraq. Questo sito è noto per la sua affidabilità e per l’impegno di evitare notizie sensazionalistiche, pubblica ogni tanto anche articoli di scrittori israeliani. Il 23 dicembre del 2020, il giornalista israeliano, Majdi Halabi, ha pubblicato un’intervista che aveva fatto ad uno degli ufficiali dello Stato Maggiore dell'IDF. L'ufficiale, il cui nome non è stato rivelato, ha illustrato le azioni israeliane in Siria, ed alla domanda “Come ha reagito il Presidente siriano a queste operazioni?” ha risposto così: “Se Assad fosse seduto al tuo posto mi direbbe: ‘ Cerchiamo di arrivare ad un soluzione.’  Assad aveva fatto venire gli iraniani in Siria in modo che risolvessero il problema dell'ISIS e la guerra civile, ma una volta sconfitto l'ISIS, la soluzione [l'Iran] si è trasformata in un grosso problema per Assad. L’Iran, che è stato di grande aiuto per la Siria, si è trasformato in un grave fardello sia per la Siria che per la Russia. L'addetto stampa militare russo viene qui ogni settimana e ascolta queste cose da me”.

Assad ha un nuovo grande problema - Il Post
Bashar al Assad

Halabi ha chiesto: “I russi ti trasmettono messaggi da parte dei siriani?”  L'ufficiale ha risposto: “Sì, certo, e non solo attraverso di loro. I messaggi siriani arrivano a noi in altri modi e costantemente.”  Quando Halabi ha chiesto: “Cosa vogliono i siriani da voi?” ha ricevuto questa risposta: “Vogliono tornare alla Lega Araba e vogliono aiuti economici, carburante per esempio. Hanno bisogno di soldi da dare agli iraniani ed in cambio questi lasceranno la Siria, e infine vogliono consolidare il loro regime. Assad guarda alla realtà e vuole stringere legami con l'asse sunnita in modo che possa pagare i suoi debiti con l'Iran e ottenere che gli iraniani se ne vadano fuori dalla Siria. Lui vede che Israele potrebbe aiutarlo con gli Stati Uniti da una parte e con l'asse del Golfo e l'asse sunnita dall'altra. Anche i russi ci vedono come un ponte verso gli Stati Uniti, il Golfo e l'asse sunnita. Assad teme che il suo governo possa cadere e non possa fare la pace con noi domani. Ma ora è pronto a parlare con noi in modo da rafforzare il suo ruolo, coprire il debito finanziario con l'Iran e creare una situazione di non belligeranza con Israele, e successivamente affrontare i negoziati sul Golan e altre cose.” Halabi ha chiesto: “Pensi che sia possibile?” L'ufficiale ha risposto: “Certamente, io sono pronto a raggiungere un accordo con lui domani mattina, ma a dire il vero, non ne abbiamo parlato con il Capo di Stato Maggiore o con le istituzioni politiche perché siamo ancora allo stadio iniziale, con mediatori improvvisati… La cosa importante è che c'è la possibilità di rompere l'asse radicale, l'asse iraniano.”

Questo è del tutto chiaro: Assad non vede alcun motivo per cui l'Iran debba restare in Siria. E non meno importante: i russi non vogliono in Siria Teheran e nemmeno le sue propaggini, le Milizie sciite. Gli interessi di Mosca sono:
1) riabilitare il regime siriano cercando una soluzione per l'enclave di Idlib e per le migliaia di oppositori islamisti di Assad che vi sono assediati e trincerati; 
2) trovare una soluzione al problema curdo in modo che porti la Turchia fuori dalla Siria e dal suo conflitto con i curdi; 
3) trovare una soluzione al problema iraniano in modo che Israele possa porre fine agli attacchi militari in Siria.

L'interesse principale del Cremlino è quello di ritirare le sue forze militari dal Paese, visto che la continua presenza russa in Siria significa un pesante drenaggio per l'economia russa.  Prima la Siria riprenderà lo status di Stato funzionante, e prima Mosca potrà far ritirare le sue truppe. Inoltre, la Russia vuole accelerare la produzione di gas siriano dal fondo del Mediterraneo in modo che Damasco possa pagare i suoi debiti per l'aiuto che la Russia ha dato al regime di Assad negli ultimi anni. Il 14 gennaio del 2021, il quotidiano al-Shira aveva riportato un incontro tra una delegazione israeliana e i rappresentanti di Assad nella base russa di Khmeimim vicino al porto della città di Latakia nel Nord della Siria. Questo era avvenuto dopo almeno uno degli incontri tenuti tra rappresentanti siriani e israeliani a Cipro. Questa notizia era stata ripubblicata il 18 gennaio sul quotidiano Asharq Al-awsat, con sede a Londra, che aveva aggiunto i nomi di coloro che avevano preso parte al meeting. Da parte siriana, i partecipanti erano il Capo dell'Ufficio per la Sicurezza Nazionale, il Generale Ali Mamlouk e il Consigliere per gli Affari di Sicurezza di Assad, Bassam Hassan. 

Sul lato israeliano, erano presenti il Luogotenente Generale Gadi Eizenkot e Ari Ben-Menashe, ex alto funzionario del Mossad. L'incontro era stato moderato dal Generale russo Aleksandr Tchaikov. Secondo il rapporto, le questioni emerse durante la riunione erano notevolmente simili a quelle espresse nel briefing che l'Ufficiale di Stato Maggiore aveva dato a Majdi Halabi. Sebbene i dettagli potrebbero non essere del tutto accurati o completi, sembra che siano intensi i contatti israelo-siriani che si tengono dietro le quinte. Questi colloqui affronteranno anche il tema delle alture del Golan (se non lo hanno già fatto), e uno dei rapporti ha parlato di possibilità che Israele trasferisca alla Siria il controllo dei villaggi drusi sul Golan. Il grande compito che deve affrontare il Presidente Assad è quello di riqualificare il suo Paese: le sue infrastrutture, l’industria, le città e i quartieri residenziali, molti dei quali sono stati totalmente o parzialmente distrutti durante la guerra civile.

Questo sforzo richiederà decenni e richiedono enormi somme a cui il Paese non ha accesso, soprattutto in mezzo alla recessione economica globale causata dalla crisi per il COVID-19.  Le uniche concentrazioni di denaro nel mondo, oggi si trovano in Cina e nel Golfo Persico. Non è chiaro quanto Mosca vorrebbe la Cina, che ha sempre sete di energia, per realizzare i progressi economici della Siria. Potrebbe anche essere che il denaro del Golfo sarebbe preferibile dal punto di vista dei russi, in quanto esso non sarebbe legato ad ambizioni di egemonia politica. Questo è il motivo per cui la Russia è favorevole al disgelo tra Siria e Israele: Gerusalemme è vista come una porta per gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein. E se un disgelo tra Assad e gli Emirati Arabi Uniti allontana il Presidente siriano dagli iraniani, questo indubbiamente combacerebbe con l'interesse dei russi. Finora non ci sono state risposte ufficiali israeliane alle notizie di contatti con la Siria. Si può ragionevolmente presumere che i dettagli, probabilmente senza il cartellino del prezzo, lo faranno emergere sui media israeliani dato che le elezioni si avvicinano.


Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Studi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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