Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 28/01/2021, a pag.3 l'editoriale "Netanyahu porta il futuro a Davos".
A destra: Benjamin Netanyahu vaccinato in diretta tv
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha partecipato ieri al World economic forum di Davos e, contrariamente ad altri leader, ha deciso di non tenere un discorso, ma si è fatto porre delle domande che hanno riguardato tre temi in particolare: vaccini, sicurezza e acqua. Tre campi nei quali Israele è un'eccellenza e secondo Netanyahu, non bisogna andare a cercare segreti nascosti per capire il motivo del successo di Gerusalemme, perché sono due le componenti che finora hanno permesso agli israeliani di diventare un modello: istruzione e innovazione.
La campagna vaccinale messa in campo dal governo di Netanyahu contro il coronavirus va velocissima, Netanyahu ha detto che gli israeliani puntano a diventare un laboratorio mondiale per l'immunità di gregge, ma che non è il momento di abbandonare la strada dei lockdown: "Abbiamo vaccinato l'82 per cento dei nostri anziani e puntiamo al 99. Ma ancora non sappiamo cosa succederà con le mutazioni del virus". Sulla sicurezza Bibi ha detto che è importante soprattutto investire nella formazione e nella tecnologia: "Pur essendo un piccolo paese, abbiamo uno dei sistemi di intelligence più efficienti del mondo. Ai nostri militari diciamo che bisogna curare più il cervello che i muscoli". Il terzo punto trattato durante l'incontro è stato quello dell'acqua: Israele nonostante sia una nazione desertica ha ormai risorse idriche superiori al suo fabbisogno. Anche qui, quel che conta, ha detto il premier, è sapersi innovare, cercare soluzioni anche nel deserto. Al Forum di Davos, in cui tutti i leader sono arrivati, finora, delineando le difficoltà di questo mondo da rimettere in piedi dopo la pandemia, Netanyahu, che sappiamo essere in campagna elettorale e punta a essere rieletto (si vota il 23 marzo per la quarta volta in meno di due anni), ha mostrato qualche soluzione. Ha aperto una strada verso il futuro, per la resistenza e per il dopo crisi sanitaria con due concetti semplici: istruzione e innovazione.
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